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LA MAGNA GRECIA.

 

L'invasione dei Dori nella penisola greca aveva costretto gli Ioni a migrare e formare colonie. In Grecia in genere c'erano gli ordini misti oppure era utilizzato il solo stile dorico. Così avvenne in Magna Grecia. Qui si usava costruire i templi con l'adyton. Mentre in Grecia e Asia Minore i templi erano in genere fuori dalla città, in Magna Grecia spesso venivano innalzati all'interno delle mura. Per i templi si ricalcarono gli schemi greci, tranne che per il rapporto diametro colonna / altezza che qui era inferiore a quello greco.

Le città siciliote erano colonie, dopo la 2° o 3° generazione vi era già un accumulo di ricchezze notevole. Inoltre c'era una notevole disponibilità di materiale lapideo. Si costruirono edifici di grandi dimensioni. Erano il simbolo della potenza e dello splendore della città. La classe dominante non tollerava che edifici privati superassero in dimensioni e splendore quelli sacri.

A noi non sono giunte testimonianze di altri edifici in materiale deperibile. Si formò una classe di artigiani specializzati nel lavoro della pietra. La società delle colonie, benchè lontana dalla madre patria si specializzò come quella greca. Accanto alla classe dominante, aristocratica fondatrice della colonia, si formarono le classi artigiane.

C'era un fervore costruttivo vivace. In Sicilia si svilupparono tre grandi officine: Selinunte, Agrigento e Siracusa. Selinunte venne fondata all'estremità occidentale della Sicilia, Agrigento nella Sicilia meridionale e Siracusa nella Sicilia orientale. Un altro cantiere importante fu quello di Poseidonia nell'attuale Campania.

Si utilizzarono materiali diversi ma il linguaggio fu comune. La colonizzazione in Italia partì nell'VIII secolo, vi si cercavano i metalli che scarseggiavano in oriente. La costa siciliana era simile a quella greca. Le pianure sono lungo le coste e percorse da fiumi. In Grecia vi erano dei problemi: nell'VIII secolo c'era stato un accrescimento della popolazione in aree ristrette. Ci furono dei contrasti sociali che dettero luogo all'emigrazione. Ci fu anche un fenomeno di pauperismo: l'aumento dei poveri nella popolazione.

Tucidide, storico greco, dà delle date di fondazione delle colonie italiane. Potrebbero essere le date di riconoscimento politico della madre patria. Da indagini archeologiche gli insediamenti sembrano precedenti.

I coloni raggiunsero l'Italia con piccole navi. Venivano da città diverse. Di solito erano guidati da un capo che apparteneva alle classi dirigenti. Fra i coloni vi erano contadini, marinai e forse qualche artigiano. Le loro capacità tecniche all'inizio erano limitate. Portavano con loro le credenze religiose e i cerimoniali funebri. Le esperienze urbanistiche erano quelle greche dell'VIII secolo. Ad Atene vi erano delle concentrazioni edilizie qua e la, collegate da strade con andamento naturale.

I coloni dovevano approvigionarsi e difendersi innanzi tutto. Occuparono perciò zone fertili e ricche d'acqua. Le aree per i culti vennero localizzate lontano dalle terre da coltivare. Le aree pubbliche (agora) venivano poste al centro degli insediamenti. Le difese degli insediamenti erano per lo più naturali. Le città coloniche furono fondate spesso su penisole o su promontori, sempre vicino ai fiumi. Solitamente avevano una strada che si insinuava nell'entroterra ed un porto sul mare.

Le aree occupate erano di solito maggiori di quelle che secondo gli studiosi attuali erano necessarie alle popolazioni dell'epoca. All'inizio nel periodo della fondazione, si assegnava ai coloni un lotto all'interno della città ed uno all'esterno da coltivare. I lotti erano collegati da assi viari. Si definirono i confini delle aree pubbliche all'interno delle città e delle aree sacre all'esterno.

 

Selinunte.

Venne fondata su un bassopiano fra due valli fluviali (i fiumi sono il Selino ed il Cottone). I coloni provenivano da una città corinta. Selinunte era una colonia molto lontana dalle altre, confinava con le popolazioni locali degli Elini. Era un territorio già conquistato dai Cartaginesi. Tra Greci e Cartaginesi si instarò una concorrenza commerciale nel VII e VI secolo per il controllo delle rotte. Quella controllata da Selinunte era una rotta occidentale che costeggiava le coste tirreniche fino all'attuale Marsiglia (ex colonia greca). Vi erano poi risorse minerarie nell'isola D'Elba ed in Sardegna. Un'altra rotta commerciale importante era quella verso la Spagna.

L'acropoli era rilevata e protesa sul mare. Vi era una collina sul retroterra pianificata ed abitata. La città verrà poi distrutta nel 409 a.C. dai Cartaginesi. Sulla collina di destra vi erano i santuari, ma l'acropoli fu il primo insediamento della città. Un terzo della superficie dell'acropoli era occupata da aree sacre. La città era percorsa da un grande asse stradale nord-sud. un altro asse importante con andamento est-ovest collegava i porti fluviali.

Anche in Sicilia i templi erano inseriti nella città. A Selinunte i templi in città erano il C e D (denominazione attuale). Quelli all'esterno delle mura l'E, F e G (Apollo).

A 13 Km da Selinunte si trovavano le cave dei templi: le cave di Cusa. Sono ancora visibili le tracce della cavatura e alcuni blocchi abbandonati. La lavorazione iniziale del blocco era cilindrica. Si utilizzavano solo delle asce per formare i rocchi di colonna.

Alla sommità della roccia si eseguiva uno scavo semicircolare della larghezza di 60 cm. Poi veniva approfondito fino alla base del blocco, l'addetto lavorava all'interno della breccia semicircolare. Poi alla base venivano inseriti dei cunei di legno che venivano successivamente bagnati in modo che l'espansione del legno provocasse la rottura della pietra.

Su di un blocco abbandonato sono ancora visibili i fori che servivano probabilmente per la successiva fase del trasporto. I blocchi cilindrici venivano fatti rotolare ai margini della cava dove venivano poi lavorati. Per la costruzione del tempio si utilizzavano dei modelli in scala naturale. L'architetto preparava un modello base, per esempio l'architrave, quindi gli operai dal blocco cilindrico ricavavano dei blocchi parallelepipedi. I blocchi avevano dimensioni standard 2 x 4 x 1 piedi. Il foro in testa presente su alcuni blocchi cilindrici, è quello del perno dei rocchi di colonna. Il foro ha forma di tronco di piramide.

 

Il tempio C.

Fu il primo ad essere costruito ed anche il più grande (data di edificazione 550-540 a.C.), venne posto sull'acropoli della città. Il rapporto cella/peristasi era diverso da quello dei templi greci. La cella era fortemente allungata, priva di colonne ed era suddivisa in pronao, naos e adyton. L'adyton era senza ingresso posteriore e riservato ai soli sacerdoti. Il pronao, l'ingresso al tempio, aveva una porta con perni in bronzo.

Il naos ha una proporzione di 1:4. Al centro del naos vi era un altare sacro. L'interno del tempio era fruito dal pubblico. Attorno alla cella si sviluppava la peristasi, in effetti lo si può definire un megaron monumentale. La peristasi si componeva di 6 colonne in fronte e di 17 sui lati lunghi. Sulla fronte vi era una seconda fila di colonne per sottolineare l'ingresso che partiva dalla terza colonna laterale. Le pareti della cella erano in rapporto con le colonne.

Vitruvio nominava i portici come pseudodipteri quando erano abbastanza ampi da poter collocarvi un'altra fila di colonne come nel caso di questo tempio. Gli interassi fra le colonne variavano come variano anche le scanalature. L'altezza era pari a quattro diametri e mezzo. L'architrave era di tipo monolitico. Al di sopra vi era il fregio. Il capitello aveva un echino molto espanso ed un abaco molto alto.

Il fregio era di tipo dorico con metope e triglifi. Sopra il fregio c'era il geison. Al di sopra vi era un ulteriore elemento che riceveva i puntoni del tetto. Era poi ricoperto dalla sima in terracotta. La sima correva anche sulla parte orizzontale del frontone.

C'era un'attività artigianale di alto livello. Dopo il tempio C non verranno più adottate le stesse decorazioni. Era decorato con terrecotte colorate. La sima a cassetto era decorata con trecce, palmette affrontate ecc. Al centro del frontone era collocata una figura scolpita detta golgore. Sul frontone le metope avevano delle sculture.

Le prime colonne del tempio C erano monolitiche (non frazionate in rocchi). Durante la fase di costruzione ci fu un'innovazione tecnologica: le colonne monolitiche erano posate per mezzo di un terrapieno con una tecnica simile a quella utilizzata dagli egizi per gli obelischi, poi il cantiere si dota di macchine per il sollevamento.

Pitagora che ha vissuto a Siracusa, era un esule di Samo, cioè proveniva dalla Ionia. Platone venne in Italia due volte per incontrare Pitagora. Questo a dimostrazione dell'alto livello tecnico e scientifico che raggiunsero le colonie greche in Italia.

Con le macchine per il sollevamento si poteva avere del materiale a minor costo, subentrò però il problema dell'assemblaggio.

 

Riassunto caratteristiche  
Ordine dorico
Altezza colonna/diametroColonne ?
Colonne fronte esastilo - 6 più fila interna
Colonne lato lungo 17 pseudodiptero
Contrazione angolare ?
Curvatura stilobate ?
Pronao si
Opistodomo no
Adyton si
Naos interno si - navata unica
Altre ripartizioni no

Il tempio D.

Aveva lo schema planimetrico simile al tempio C. Venne costruito qualche anno dopo. La collina su cui si costruì, venne ampliata artificialmente.

C'era un preciso rapporto tra peristasi e cella. La cella era al centro. Tutt’intorno alla cella c'era un corridoio omogeneo, si trattava di uno spazio utilizzato per il culto. Mancava qui la seconda fila di colonne in facciata, per sottolineare l'ingresso vennero poste quattro colonne davanti al pronao. Per accedervi, come nel tempio C, vi erano tre gradini. La decorazione era ridotta, tutto l'edificio era in pietra, compresa la copertura in tegole lapidee.

Riassunto caratteristiche  
Ordine dorico
Altezza colonna/diametroColonne ?
Colonne fronte esastilo - 6
Colonne lato lungo 13 pseudodiptero
Contrazione angolare ?
Curvatura stilobate ?
Pronao si - tetrastilo
Opistodomo no
Adyton si
Naos interno si - navata unica
Altre ripartizioni no

 

Il tempio E.

E’ datato 465-450 a.C.. Era uno dei templi più complessi fra i templi della Magna Grecia. Era esastilo periptero con pronao, naos, adyton ed opistodomo.

Fu l’ultimo ad essere costruito, malgrado il tempio G (di Apollo) non fosse ancora ultimato. Rielabora la pianta del Tempio di Zeus ad Olimpia. Infatti ha il pronao e l’opistodomo in antis con due colonne ciascuno. Mantiene però degli elementi tipici dei templi della Magna Grecia come la caratteristica frontalità, le scalette tra il pronao ed il naos, e l’adyton aggiunto tra naos ed opistodomo. Questa aggiunta fa si che sul lato lungo ci siano 15 colonne invece delle 13 canoniche.

 

Riassunto caratteristiche  
Ordine dorico
Altezza colonna/diametroColonne ?
Colonne fronte esastilo - 6
Colonne lato lungo 15
Contrazione angolare ?
Curvatura stilobate ?
Pronao si
Opistodomo si
Adyton si
Naos interno si
Altre ripartizioni no

 

Il tempio F.

Non si conoscono le divinità a cui erano dedicati questi templi denominati con lettere. La cella anche qui era ripartita in tre zone. Anche qui non c'erano elementi interni alla cella. In questo tempio la cella era più stretta, questo fa si che i portici attorno fossero più ampi. Davanti alla cella vi era una piattaforma che sosteneva un cancello. La fronte era sottolineata da una doppia fila di colonne.

Gli intercolunni erano tamponati fino a metà altezza da un muro. La tamponatura fu successiva alla realizzazione delle colonne. In questo modo si esaltava la funzione di recinto sacro della peristasi. Ci sono molti elementi che derivano dalla cultura ionica.

Il tempio si ergeva su di un crepidoma di tre gradini. Per la prima volta in Magna Grecia lo stilobate venne incurvato sul lato lungo di 12 cm. Sullo stilobate venne indicato l'asse delle colonne e la circonferenza tangente le scanalature. Era un edificio interamente in pietra. Le metope probabilmente erano anche decorate, e la decorazione era forse esaltata dal colore.

Riassunto caratteristiche  
Ordine dorico
Altezza colonna/diametroColonne ?
Colonne fronte esastilo - 6 più fila interna
Colonne lato lungo 14 pseudodiptero con intercolunni tamponati
Contrazione angolare ?
Curvatura stilobate si - lato lungo
Pronao si
Opistodomo no
Adyton si
Naos interno si - navata unica
Altre ripartizioni no

 

Il tempio G.

Attualmente è in una situazione di totale distruzione, probabilmente era dedicato ad Apollo o Zeus. Venne costruito tra il VI e V secolo a.C. subito dopo il tempio F. Forse non venne mai ultimato, infatti alcune colonne non sono scanalate.

Questo tempio era ottastilo a differenza degli altri che erano esastili, fu anche uno dei più grandi templi greci.

Misurava circa 100 x 50 metri, in questo tempio in particolare c'era un'esaltazione della peristasi. I dipteri della Ionia avevano due file di colonne, qui si realizzano templi con un solo giro di colonne, ma con il portico profondo come un diptero. Si suppone che anche questo tempio dovesse essere un diptero perché sono stati trovati in cava settanta blocchi di colonne già sagomati. In questo tempio si notano grandi differenze di stile fra le parti più antiche e quelle più recenti.

La cella era diversa da quelle precedenti, il pronao era molto profondo (prostao), lo spazio interno del naos era scandito da due file di colonne. La cella terminava con un opistodomo in antis (che accoglieva i doni alle divinità) che era chiuso da cancelli bronzei. Quest'ultimo probabilmente fu eretto solo nel V secolo.

Le coperture non sono ancora state studiate. Bisognerebbe procedere con un'opera di anastilosi, ma mancano molti elementi. Si suppone una copertura a quattro falde, lo spazio detto prostao sarebbe stato forse privo di copertura. La suddivisione interna del naos con colonne sarebbe potuta essere su due o tre ordini. L'opistodomo probabilmente era coperto.

Il disegno del capitello varia a seconda dei periodi. C'è la curvatura dello stilobate con una freccia di 16 cm sui lati lunghi e circa 8 su quelli corti. l'idea del recinto era connessa con le grandi dimensioni dell'opera.

 

Riassunto caratteristiche  
Ordine dorico
Altezza colonna/diametroColonne ?
Colonne fronte ottastilo - 8
Colonne lato lungo 17 pseudodiptero
Contrazione angolare ?
Curvatura stilobate si - entrambi lati
Pronao si - tetrastilo con 6 colonne totali
Opistodomo si - 2 colonne in antis
Adyton no
Naos interno si - 3 navate - colonne doriche interne - forse scoperto
Altre ripartizioni no

 

Siracusa.

Fu fondata nel 734 a.C. (forse) da coloni di Corinto, divenne rapidamente la più potente della Magna Grecia sostenendo aspri conflitti con Atene e Cartagine. Nel 212 a.C. fu conquistata dai Romani.

All'inizio del V secolo si aprì il grande cantiere di Siracusa. Qui si trovava il primo edificio in pietra del mediterraneo occidentale: l'Apollonion. I Siracusani venivano da Corinto, si insediarono sull'isola di Ortigia e sulle coste antistanti. I templi più antichi erano ad Ortigia. La dorsale nord-sud dell'isola era l'asse naturale di attraversamento. Perpendicolarmente vennero realizzate le strade traverse, ottenendo degli isolati regolari. La conquista di nuove terre presupponeva una programmazione del territorio.

 

L'Apollonion.

I siracusani realizzarono edifici funebri e votivi, alla fine del VI secolo decisero la costruzuione di un tempio. Su questo tempio sono scritti ancora i nomi degli architetti. Aveva pianta di 6 per 17 colonne (la tradizione era di 6 x 15), in più rispespetto alla pianta tradizionale, c'era il vestibolo. C'era il tentativo di battere la madre patria in dimensioni e decorazioni. Era per metà in pietra e per metà in terracotta. La cella era composta di pronao in antis, naos e adyton.

L'echino era molto schiacciato ed era diviso da una sola scozia dal fusto della colonna. Queste erano monolitiche e non presentavano entasis. Gli interassi dei fianchi erano minori (3.33 m) di quelli angolari della facciata (3.90 m), mentre l'interasse centrale era il maggiore (m 4.15) a spese degli interassi vicini.

I triglifi e le metope non erano in rapporto con gli assi delle colonne. L'Apollonion aveva un architrave con sezione ad "L". Questo vuol dire che al di sopra gli elementi erano ancora lignei. Anche la suddivisione della cella in tre navate era ottenuta con colonne lignee con capitelli in pietra. Il colmo era sostenuto da un cavalletto. Gli elementi erano sovradimensionati.

 

Riassunto caratteristiche  
Ordine dorico
Altezza colonna/diametroColonne colonne monolitiche - no entasis
Colonne fronte esastilo - 6 più fila interna
Colonne lato lungo 17
Contrazione angolare metope e triglifi indipendenti da intercolunnio
Curvatura stilobate ?
Pronao si - 2 colonne in antis
Opistodomo no
Adyton si
Naos interno si - 3 navate con 7 colonne lignee
Altre ripartizioni no

 

Tempio Ionico.

Si ritiene fosse dedicato ad Artemide.

Venne scoperto negli anni sessanta sotto un palazzo barocco. Era uno dei monumenti più importanti. L'impianto è noto dalle fondazioni, non è rimasto nessun elemento in elevato. Il tempio non venne mai terminato.

Il materiale di questo tempio fu poi impiegato per la costruzione di quello di Atena. L'arresto dei lavori può essere dovuto all'avvento del tiranno Gelone che raggiunse il potere in questo periodo. La pianta ha un periptero con sei colonne in facciata e 16 sui lati lunghi. Era un tempio ionico, in facciata c'era una dilatazione dell'intercolunnio. La cella aveva un profondo pronao con otto colonne.

Dell'elevazione si è potuto ricostruire una colonna ionica tipo. Questa aveva una base sannia con spira e toro. Il fusto aveva 28 scanalature. La colonna era alta 10,5 diametri. Il capitello aveva delle volute su echino con ovuli, l'abaco era appena accennato. La colonna era lavorata al tornio. Il primo rocchio aveva un ispessimento strano. Forse era predisposto per l'appoggio di lastre marmoree decorate.

La pianta riprende l'Heraion di Samo. Per questo a Siracusa dovevano esserci degli artigiani di Samo. Erano probabilmente fuggiti dalla loro città e si erano rifugiati presso l'aristocrazia siracusana. Gelone interrompe i lavori perché non ritiene opportuno devolvere del denaro a degli stranieri. L'edificio venne smantellato addirittura dopo la guerra con i Cartaginesi, quando le risorse economiche erano al massimo.

 

Riassunto caratteristiche  
Ordine ionico
Altezza colonna/diametroColonne 10.5
Colonne fronte esastilo - 6
Colonne lato lungo 16
Fregio trabeazione ?
Base colonna sannia
Pronao si - 3 navate, 8 colonne
Opistodomo no
Adyton no
Naos interno si - navata unica
Altre ripartizioni no

 

Tempio di Atena.

Venne fatto erigere da Gelone. Gli elementi del tempio sono attualmente inglobati nella cattedrale di Siracusa. La divisione interna della cattedrale riprende quella dell'antico tempio. E' anche il miglior esempio di arte del periodo della battaglia di Imera (480 a.C.) dove Gelone sconfiggendo i Cartaginesi e li fa ritirare nella parte occidentale dell'isola.

La pianta era a periptero con sei colonne in facciata, l'intercolunnio era costante. La cella era tripartita in pronao, naos ed opistodomo. Il tempio era realizzato con calcare siracusano, prelevato sul posto. Le cave erano dentro la città, nelle cave stesse vennero imprigionati i cartaginesi catturati. Per la sima e le tegole si utilizzò il marmo delle isole Cicladi. Era lo stesso materiale utilizzato nel Partenone. Forse nelle isole Cicladi vi erano delle lavorazioni specializzate che abbassavano il prezzo del materiale.

Nel campo frontale c'era probabilmente uno scudo d'oro che doveva essere visto dalle navi che si avvicinavano al porto. Le porte avevano degli intarsi d'avorio.

 

Riassunto caratteristiche  
Ordine dorico
Altezza colonna/diametroColonne ?
Colonne fronte esastilo - 6
Colonne lato lungo 14
Contrazione Angolare ? - interasse costante
Curvatura dello stilobate ?
Pronao si - 2 colonne in antis
Opistodomo si - 2 colonne in antis
Adyton no
Naos interno si - navata unica
Altre ripartizioni no

Agrigento.

 

Un altro cantiere importante fu quello agrigentino. Era una colonia della vicina Gela (subcolonia). Venne fondata all'inizio del VI secolo su di un promontorio. Sulla parete più scoscesa vennero costruiti nel giro di un secolo ben 10 templi: ma la vita dell'Agrigento greca durerà solo un secolo. L'impianto della città era a maglia regolare.

Venne costruito il tempio dedicato a Zeus Olimpo in occasione della vittoria del 480 a.C.. Poi quello di Eracle e quello della Concordia fra i più importanti. Quello della Concordia sarà l'ultimo edificio monumentale greco in Italia.

Ad Agrigento si costruirà molto in epoca greca. I templi erano edificati in prossimità delle mura a formare un recinto sacro. Il cantiere agrigentino era di tipo arcaico: per il sollevamento dei blocchi si utilizzava il sistema delle asole scolpite invece dell'ulivella. C'era molta cura nell'esecuzione delle fondazioni.

 

Tempio di Eracle (A).

Fu costruito alla fine VI secolo. La cella aveva dimensioni eccezionali, era molto larga. La cella secondo una ricostruzione era tripartita. In età romana all'interno della cella verrà poi realizzato un tempietto. Gli edifici templari in Grecia non erano usufruiti dai fedeli. La copertura di questo spazio era ottenuta con puntoni a contrasto senza trave di colmo. Il tutto era irrigidito da un soffitto cassettonato che fungeva da catena. Il tetto era quindi costituito da triangoli autoportanti.

 

Il frontone era sottolineato da una scalinata, le colonne erano doriche e non presentavano quasi entasi. Il tempio era poi rifinito con un intonaco di polvere di marmo. Architrave e fregio avevano quasi la stessa altezza.

Riassunto caratteristiche  
Ordine dorico
Altezza colonna/diametroColonne ?
Colonne fronte esastilo - 6
Colonne lato lungo 15
Contrazione Angolare ? - interasse costante
Curvatura dello stilobate ?
Pronao si - 2 colonne in antis
Opistodomo si - 2 colonne in antis
Adyton no
Naos interno si - navata unica, scale in prossimità pronao
Altre ripartizioni no

 

Olimpieion (B).

Venne realizzato per celebrare la vittoria dei Greci sui Cartaginesi. Era un tempio di proporzioni enormi: 113 x 56 metri circa. Era posto su un crepidoma di 5 gradini. Lo zoccolo correva probabilmente sia sulla muratura che sulla semicolonna. Aveva sette colonne sul lato corto e 14 sul lungo, il rapporto era di 1:2. Però non erano vere colonne ma semicolonne applicate alla muratura esterna. All'interno c'era una lesena in corrispondenza di ogni semicolonna.

Non è mai stato fatto uno scavo sulle rovine dell'edificio, non esiste una ricostruzione certa. Le semicolonne erano in blocchi sovrapposti, non in rocchi, i capitelli erano dorici. L'architrave era realizzato con tre corsi di blocchi. Le pareti esterne fra le colonne erano a tutta altezza. Era una facciata cieca. Sulle pareti c'erano delle figure dette telamoni (prigioniero punico) di grandi dimensioni. Avevano forse le gambe divaricate poggianti o su una base o su un cornicione.

Tra architrave e muratura venne inserita una barra in ferro di rinforzo. La cella interna era realizzata con pilastri uniti da pareti più basse. Lo spazio all'interno era dilatato. L'ingresso poteva avvenire anche sul lato lungo. La pianta è simile per dimensioni a quella del tempio G di Selinunte.

L'ispirazione base era quella del recinto sacro, probabilmente la cella centrale era anche scoperta. Erano comunque presenti i frontoni. Questo tempio aveva un ordine diverso da quello canonico. Il problema era quello dell'illuminazione. Secondo una supposizione la luce filtrava da dietro le statue dei telamoni.

I semicapitelli del tempio di Olimpieion era talmente grandi da essere realizzati in due parti. Il fregio era composto da una lastra esterna ed una interna.

 

Riassunto caratteristiche  
Ordine dorico
Altezza colonna/diametroColonne ?
Colonne fronte eptastilo - 7 (semicolonne)
Colonne lato lungo 14 (semicolonne)
Contrazione Angolare ?
Curvatura dello stilobate ?
Pronao no
Opistodomo no
Adyton no
Naos interno si - navata unica sorretta da 11 pilastri, forse scoperto
Altre ripartizioni vano simile ad un Adyton

 

Tempio di Hera (D).

Era un edificio del 450 a.C.. In Grecia si era già definito lo schema del tempio. Questo tempio aveva uno schema canonico (6 x 13 colonne). La cella era separata dal pronao da uno spesso muro con all'interno una scala per raggiungere il sottotetto.

L'altare monumentale era posto di fronte al tempio. Manca la curvatura dello stilobate. Gli intercolunni si riducevano verso l'esterno, l'ordine venne canonizzato, il rapporto tra metope e triglifi era di 2:3. Al posto della sima si utilizzarono tegole di riva in marmo.

 

Riassunto caratteristiche  
Ordine dorico
Altezza colonna/diametroColonne ?
Colonne fronte esastilo - 6
Colonne lato lungo 13
Contrazione Angolare si - con restringimento intercolunnio
Curvatura dello stilobate no
Pronao si - 2 colonne in antis
Opistodomo si - 2 colonne in antis
Adyton no
Naos interno si - navata unica con scale in prossimità del pronao
Altre ripartizioni no

 

Tempio della Concordia (F).

Era il più recente (425 a.C.) e il meglio conservato. Ripete in pianta il tempio di Hera. Era già di tipo canonico con 6 per 13 colonne. C'era il restringimento degli intercolunni. Naos e pronao erano separati da un muro spesso contenente una scalinata. Probabilmente il sottotetto era utilizzato, anche perché era illuminato. Questo edificio venne utilizzato in seguito come chiesa cristiana.

Riassunto caratteristiche  
Ordine dorico
Altezza colonna/diametroColonne ?
Colonne fronte esastilo - 6
Colonne lato lungo 13
Contrazione Angolare si - con restringimento intercolunnio
Curvatura dello stilobate ?
Pronao si - 2 colonne in antis
Opistodomo si - 2 colonne in antis
Adyton no
Naos interno si - navata unica con scale in prossimità del pronao
Altre ripartizioni no

 

 

Poseidonia - Paestum.

 

Sorse nella piana del fiume Sele in Campania, sul golfo di Salerno. Fu fondata alla fine del VII secolo a.C. da coloni di Sibari. Fu importante città greca fino al 400 a.C. quando subì il dominio dei Lucani. Dal 273 a.C. fu colonia romana col nome di Paestum.

 

Tempio di Hera I detto Basilica.

Era il tempio più antico (VI secolo a.C.). Viene considerato un "unicum" nella storia dell'architettura perché era costituito da 9 colonne in facciata: è perciò l'unico tempio ennastilo che si conosca. Sui lati lunghi aveva 18 colonne.

I muri della cella erano allineati con la III e VII colonna. Era molto grande. La peristasi aveva una campitura doppia rispetto a quelle fin qui studiate. La stessa campitura doppia si riscontrava nel pronao. Sul retro non c'era l'opistodomo ma un adyton. La statua di Hera non era visibile dalla cella.

Tutta la peristasi è conservata fino all'architrave, mentre i muri della cella hanno attualmente un'altezza minore. All'interno della cella c'era una fila mediana di colonne per sostenere la copertura.

 

L'interasse sui lati era maggiore di quello in facciata, questo per mantenere il rapporto di 4:9 dei lati della cella. Il muro del Naos iniziava dietro la terza colonna laterale. C'erano degli elementi che legavano la peristasi alla cella. I capitelli avevano echino molto schiacciato e collarino decorato da foglie

Riassunto caratteristiche  
Ordine dorico
Altezza colonna/diametroColonne ?
Colonne fronte ennastilo - 9
Colonne lato lungo 18 pseudodiptero
Contrazione Angolare ?
Curvatura dello stilobate ?
Pronao si - 3 colonne in antis
Opistodomo no
Adyton si
Naos interno si - due navate divise da 7 colonne e un pilastro
Altre ripartizioni no

 

Tempio di Atena.

Tempio di Cerere, dedicato anche ad Atena era di dimensioni più piccole. Sorse tra il VI ed il V secolo, contemporaneo dei templi siciliani di Imera. E' da collocare intorno al '500 a.C.. Ruppe con la tradizione arcaica del tempio dorico.

Le fondazioni raggiungono il banco calcareo sotto la città. C'era il primo concetto di proporzione tra fronte e lati lunghi. Il rapporto era dato dalla regola che imponeva il lato lungo due volte il lato corto più una colonna. Lo stilobate era lungo 100 piedi. Non aveva curvatura e nemmeno correzioni ottiche.

La cella aveva una forma inaspettata. Non aveva identità di fronti per cui non c'era opistodomo. L'ingresso era esaltato con un pronao con 4 colonne sulla fronte e 2 sui lati lunghi. Il pavimento del pronao si elevava su di un gradino. La cella era una sala molto ampia priva di divisioni interne. Le scale erano nascoste nello spessore della parete. La sala e il pronao erano costruite in ordine ionico, non dorico.

Le colonne della peristasi erano più slanciate, era un tempio esastilo con interasse costante. Tra fusto e capitello c'era un elemento decorativo fatto con un collarino di foglie e di elementi in bronzo dorato. L'architrave era un blocco unico di calcare. Al posto della tenia c'era una fascia decorata con un kimation (foglie lanceolate). Il fregio era a metope e triglifi. La fascia delle metope era continua, i triglifi erano inseriti in scanalature. Al di sopra del fregio vi era una fascia con decorazioni a "S" e sopra grossi ovuli.

La cornice riprendeva lo schema di un soffitto cassettonato. Il geison di solito, aveva una cornice con mutuli, ma qui non erano presenti. La sima, decorata con palmette, aveva un profilo a gola canonico e presentava dei gocciolatoi a testa di leone. Sono state trovate tracce di colore rosso e blu. Del pronao sono state ritrovate delle basi di colonna e dei capitelli. Il colonnato ionico cominciava dietro la terza colonna della peristasi. Anche dalla fronte non si rivelava la partitura interna del pronao. I capitelli ionici d'angolo avevano le volute a 45 gradi.

 

Riassunto caratteristiche  
Ordine dorico - ionico
Altezza colonna/diametroColonne ?
Colonne fronte esastilo - 6
Colonne lato lungo 13
Contrazione Angolare ? - intercolunnio costante
Curvatura dello stilobate no
Pronao si - tetrastilo ionico, 6 colonne più 2 semicolonne
Opistodomo no
Adyton no
Naos interno si - navata unica con scale in prossimità del pronao
Altre ripartizioni no

 

 

Tempio di Poseidon.

E' detto anche tempio di Hera II o anche di Zeus. E' l'edificio maggiormente conservato della Magna Grecia. Per valutarne l'aspetto finale però mancano le pareti della cella e la copertura. La copertura era a travi lignee che non si sono conservate. Attualmente c'è una luminosità eccessiva all'interno dell'edificio.

Manca anche la sima sia sui lati lunghi che su quelli corti. L'edificio era realizzato in calcare, ma originariamente era rivestito in stucco di marmo. In età arcaica i colori erano netti e semplici, sottolineavano le membrature dell'ordine. Si dava ad ogni membratura un colore differente. Gli elementi verticali erano in blu, quelli orizzontali erano in rosso.

Questo tempio derivava da quello di Zeus ad Olimpia. Ogni anno ad Olimpia i Greci si incontravano per i giochi. Ad ogni vittoria si costruiva un piccolo sacello votivo. In questi piccoli edifici si sperimentavano le novità tecniche. Dalla Sicilia arrivava l'invenzione della capriata.

Questo tempio aveva 6 colonne in fronte e 14 sul lato lungo, quindi aveva forme arcaiche. Le colonne erano allineate sul lato corto con le ante del pronao (II e V colonna). Non erano invece allineate sui lati lunghi con i muri della cella. Si erge su di un crepidoma di due gradini. L'unità di misura utilizzata per questo tempio dovrebbe essere il piede attico di 29.7 cm. Comunque nella sua costruzione si adottò una notevole tolleranza. Il diametro delle colonne è stato misurato dagli archeologi con tre numeri decimali, ma è un metodo eccessivamente preciso.

In questo tempio era stata attuata la contrazione angolare: le metope vennero allungate man mano che si andava verso lo spigolo mentre gli intercolunni si restringevano. La cella era dotata sia di pronao che opistodomo. Il pavimento della cella era a un livello superiore rispetto alla peristasi. Il pronao era più profondo. Anche in questo tempio vi erano delle scale ricavate nella muratura tra pronao e naos. Il naos era diviso in tre navate da colonne su due ordini sovrapposti. L'alzato si può analizzare direttamente. Il rapporto larghezza/lunghezza della cella non è stabilito come multiplo dell'interasse delle colonne ma è di 2:5 invece che di 4:9.

Le colonne sono più grevi che nel tempio di Cerere. Hanno 24 scanalature invece di 20. Di solito la colonna dorica è dotata di un'entasi pronunciata, in questo caso no. Il capitello ha 4 anuli. L'architrave è composto da due blocchi affrontati, il fregio invece è realizzato in quattro blocchi. L'edificio aveva le pareti stuccate per cui non si vedevano i giunti. Il geison ha i mutuli nella forma tradizionale.

Le colonne d'angolo dovevano avere una maggiore dimensione: in questo caso la maggiore dimensione si avverte solo frontalmente, perchè queste colonne hanno una sezione ellittica. Le colonne laterali non convergono verso l'interno ma sono verticali. Le correzioni angolari in Sicilia furono utilizzate tutte. Ad Agrigento però vengono abbandonate. Invece in Grecia verranno recuperate. Nel tempio di Poseidon c'è un misto di tradizione e di sperimentazione.

 

Riassunto caratteristiche  
Ordine dorico
Altezza colonna/diametroColonne ?
Colonne fronte esastilo - 6
Colonne lato lungo 14
Contrazione Angolare si - allargamento progressivo metope, restringimento intercolunnio
Curvatura dello stilobate ? - colonne non inclinate
Pronao si - 2 colonne in antis
Opistodomo si - 2 colonne in antis
Adyton no
Naos interno si - 3 navate divise da 7 colonne su due ordini
Altre ripartizioni no

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