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GLI ALBORI DELL'ARCHITETTURA GRECA.

 

EVOLUZIONE DELLE CAPANNE.

PREISTORIA: periodo privo di memorie scritte;

STORIA: periodo documentato da memorie scritte.

Le capanne preistoriche sono state trovate in scavi archeologici solo al livello delle fondazioni. Il tetto era probabilmente formato da fascine in cui non si aveva un programma preordinato, In seguito il tetto venne realizzato con una travatura principale e una secondaria.


Dalle piante circolari poi si passò a capanne più elaborate in cui si cercava di rendere rettilinei i muri.


I Nuraghe sardi.

Erano realizzati con un muro circolare con all'interno una scala da cui si raggiungeva una terrazza che aveva scopo difensivo (costruzioni del IV secolo avanti cristo).


AREA DEL MEDITERRANEO.

Le prime costruzioni sono difficili da datare, anche perché costruite con materiali deperibili nel tempo. Le prime case erano capanne a base circolare, con fondazioni in pietra uscenti dal terreno per 30 cm. Il resto era di paglia o canne ed erano costituite da un graticcio.

Presto si adottarono nella costruzione mattoni d’argilla cruda. In Sardegna (civiltà nuragica) vi erano dei villaggi di capanne aggregate per favorire lo scambio. Tale caratteristica si dice “sinecismo”.

E' l'unione serrata di costruzioni. Queste erano divise all'interno da un muro che formava 2 ambienti, zona giorno e zona notte. La capanna del capo variava solo per le dimensioni. I luoghi di culto non sono conosciuti ma s’immagina che fossero ancora più grandi della capanna del capo. Si può pensare ad una distribuzione urbanistica voluta, non casuale.


LE CIVILTA' VICINE: L'EGITTO (cenni).

La sua storia si divide in tre periodi:

- antico regno (2850-2052)

- medio regno (2052-1570)

- nuovo regno (1570-715).

L'Egitto fu poi sottomesso dai Persiani dal re Cambise II nel 525 a.C., da questa data sarà governato da re persiani col titolo di faraoni (XXVII dinastia). L'Egitto verrà poi di nuovo sottomesso con Artaserse III nel 341 a.C..

Dopo la conquista di Alessandro I Macedone (332 a.C.) inizia la dinastia dei Tolomei, che termina con l'occupazione romana (30 a.C.).

La società egiziana era di tipo agricolo. Passò in età preistorica da uno stato nomade ad una grande e organizzata collettività. Il punto di partenza per l'architettura egiziana è sempre lo schema della casa, elevato a forme monumentali:

- il palazzo come casa del re;

- la tomba come casa dei morti (la più importante);

- il tempio come casa di Dio.

Vediamoli uno alla volta.

La tomba.

Dapprima si costruirono le mastabe, edifici a forma di tronco di piramide con profondi pozzi sepolcrali:

Poi vi furono le piramidi, in un primo tempo a gradoni (Piramide di Zoser). Come nella mastaba, la camera sepolcrale, era scavata nel terreno a diversi metri di profondità ed era accessibile attraverso un pozzo.

In seguito si abbandonarono anche le tombe piramidali, per ragioni economiche e di sicurezza dalle violazioni, vennero poi costruite le tombe scavate nelle colline (ipogei), dette tombe a siringa.

Il tempio.

Era il trionfo della colonna e della struttura architravata. Si componeva di quattro elementi:

-1 il pilone (portale monumentale);

-2 il cortile circondato da colonnati;

-3 la sala ipostila, grande ambiente a soffitto piano sopraelevato nella parte centrale;

-4 il naos (il luogo che custodiva il dio).

Il palazzo.

Come le case, i palazzi avevano un recinto quadrangolare, con chiostri e padiglioni intorno.

 

LA MESOPOTAMIA (cenni).

I Sumeri.


Caldea.

Era la regione tra il Tigri e l'Eufrate verso sud est. Qui fiorisce già dal IV millennio a.C. la civiltà sumera. Era una civiltà agricola, ma anche guerriera per la costante necessità di provvedere alla difesa del paese.

In architettura l'edificio più importante era lo Ziggurat, costruzione a terrazze digradanti, collegate da rampe. Vi erano anche templi costituiti da cortili circondati da ambienti vari. Il materiale da costruzione principale era il mattone crudo.

L'elemento principale era l'arco, che veniva inserito nello spessore dei muri.

Assiria.

A nord della Caldea, era famosa per i palazzi fortificati.

Babilonia.

Tra la Caldea e l'Assiria. Sotto il regno di Nabuccodonosor raggiunse un grande splendore (604-562 a.C.). Si costruirono grandi palazzi (la mitica Torre di Babele).

 

IL REGNO ITTITA (cenni).

Si affermo tra il 1.800 e il 1.200 a.C. sulle coste del Mar Nero e in Anatolia. Si costruivano recinti fortificati o palazzi fortezza. Gli archi erano realizzati a forma parabolica.


LA PERSIA ACHEMENIDE (cenni).


Erea tra il bacino dell'Indo e quello del Tigri ed Eufrate. Questa civiltà venne travolta dalle conquiste di Alessandro Magno. Non innalzavano templi ma solo altari dedicati al fuoco, l'architettura era caratterizzata da grandi palazzi reali: costruzioni aperte e snelle circondate da giardini. Non c'erano preoccupazioni difensive.

Non esisteva quasi architettura sepolcrale.


L'AMBIENTE MEDITERRANEO PREELLENICO

ARCHITETTURA CRETESE E MICENEA.

Nel II millennio a.C. (1600-1500) due episodi della stessa civiltà si svilupparono nel bacino dell'Egeo; uno sul continente detto Miceneo dalla città di Micene, l'altro sull'isola di Creta detto Cretese o Minoica da Minosse.

Sono le origini ed il sorgere della Grecia antica. Fu l'area geografica e culturale dei primi greci. Nel 1764 Winkelman pubblica il trattato sull'architettura greca. Sosteneva che molte tappe c'erano state prima di arrivare a Fidia. Non immaginava come fossero le statue in legno delle origini. Erodoto e Ducidide le citavano. Dal 1870 cominciano le scoperte archeologiche. Si scopre la civiltà Micenea che coincideva con quella descritta da Omero. Si scopre la civiltà Minoica a Creta. L'ultimo passo fu la scoperta e decifrazione delle tavolette dei palazzi di Cnosso in scrittura lineare B. Era una scrittura sillabica. La storia della Grecia non può essere separata dalla storia greca antecedente di queste civiltà.

La Grecia era la più povera delle penisole mediterranee. La natura era aspra già in quei tempi ed il clima interno di tipo continentale. E' sempre stato un territorio sfavorevole all'agricoltura. Il suolo è prevalentemente montuoso (80%). Le pianure non sono unite fra loro. Questo creava un frazionamento geografico e politico. Il mare inoltre si insinua all'interno delle terre. Il mare era la vera via di comunicazione. La Grecia non avrà delle vere strade fino al periodo romano. In compenso il mare era disseminato di isole che consentivano una navigazione facile. La navigazione era l'attività principale dei greci antichi.

I giacimenti minerari erano importanti anche per le civiltà antiche. La Grecia ne aveva pochissimi, vi era invece molta argilla per costruire il vasellame utilizzato come contenitore per il trasporto. Dominava una povertà generale. Erano condizioni ben diverse da quelle della valle del Nilo o quella del Tigri ed Eufrate. Gli scavi archeologici della fine dell'800 e inizio '900 mettono in luce un'evoluzione continua dal paleolitico al 1580 a.C. (civiltà Micenea). Sono elementi che determinano il sorgere della civiltà greca.

Arrivano continuamente popolazioni migranti ed invasore. La prima civiltà greca arriva dal Medioriente (Anatolia, Tigri ed Eufrate). Arrivano nel Paleolitico, si passa dalle capanne di forma rotonda a delle case in muratura con fondazioni in pietra. Vengono costruite in paglia e fango con eventuale intelaiatura in legno, nascono piccoli villaggi.

Nasce la struttura del Megaron. Un esempio è quello di Dimimi in Tessaglia. E' una città fortificata con fortificazioni imponenti. All'interno dei bastioni vi è un megaron: edificio costituito da vestibolo esterno, vestibolo interno e sala rettangolare con camino centrale. Si trova anche a Gerico, in Tessaglia ed in Asia Minore (Troia).

All'inizio del II millennio vi è un'ondata di invasioni indoeuropee, quelli che verranno definiti propriamente "greci". Sono gli Ioni, i fondatori della Troia VI.

Verso la fine del II millennio vi è una nuova ondata di immigrazioni. Queste popolazioni portano con se il bronzo (età del bronzo). C'è una rivoluzione agricola, aumenta la popolazione. Un esempio di architettura è la "casa delle tegole". Si trova a Lerna, non ha più fortificazioni come nel neolitico. Ha misure enormi: 25 x 12 metri. I muri ritrovati negli scavi sono attualmente alti 70 cm. Sono realizzati in mattoni di 37 x 13 cm preformati con forme in legno. La distribuzione interna è effettuata con corridoi. La cosa più importante è la presenza delle tegole. Erano disposte su un manto di argilla posata su travi in legno.

Gli Ittiti occupano l'Anatolia. L'occupazione è violenta, hanno un'organizzazione militare e costruiscono villaggi fortificati e palazzi per i capi. Un esempio è Malthi. In un primo tempo la città è aperta, ma poi viene fortificata. Si accede attraverso delle porte strette. I bastioni delle porte sono appositamente fortificati sul lato destro degli assalitori, perché lo scudo si teneva a sinistra. All'interno vi erano circa 320 case in mattoni. Vi sono poi aree libere utilizzate per i mercati e per il bestiame. viene quasi abbandonata la forma curva. Il palazzo non ha una dimensione maggiore delle case, ma ha il megaron. Nella sala vi è un sistema di sostegni lignei che permette l'apertura del tetto per far uscire il fumo del focolare.

Il megaron.

E' un termine che risale ai poemi omerici e indica, un ambiente di notevoli dimensioni, con sala rettangolare e portico anteriore a pilastri; al centro si trovava un focolare a cui corrispondeva nel tetto un'apertura per l'eliminazione del fumo. L'esempio più antico è quello in Tessaglia riferibile al periodo neolitico di Sesklo. Della metà del III millennio a.C. è il megaron di Troia con fondazioni in muratura e alzato in mattoni crudi.

Nella civiltà micenea il megaron è l'elemento essenziale dell'architettura palazziale. A Tirinto, Micene e Pilo (Palazzo di Nestore, XIII secolo) questi ambienti sono decorati in stucco dipinto, hanno il trono sistemato su una parete ed il tetto sopraelevato in corrispondenza del focolare.

Al megaron è collegata la nascita del tempio: per esempio a Tirinto e per quanto riguarda il più antico Heraion di Samo. Questi edifici con l'aggiunta della peristasi (il colonnato che circondava i templi) si configurano come i prototipi dell'edificio templare.

Architettura Cretese.

La civiltà cretese andò progressivamente ad adeguarsi al sistema degli stati assoluti del Medioriente. Fu una civiltà raffinata confinata esclusivamente sull'isola di Creta. Era una civiltà detta dei palazzi, caratteristici di quest'architettura. Creta rimase esclusa dall'invasione indoeuropea che modificò le popolazioni della Grecia. I nuclei abitati dell'isola erano numerosissimi. Si sviluppavano attorno ai palazzi che non erano residenze politiche, ma santuari. Le zone urbane erano legate fra loro con una rete stradale lastricata. Nei palazzi cretesi non si trovano dei templi. Sovente i luoghi di culto erano solo ambienti più sontuosi all'interno del palazzo.

Era una civiltà agricola e commerciale, appoggiata da una potente flotta della marina. C'erano scarse preoccupazioni difensive, quindi i palazzi erano aperti e variamente articolati. Vennero però distrutti attorno al 1.600 a.C. e poi definitivamente nel 1.400 a.C. Da eventi non ancora chiariti.

I centri maggiori erano: Festo (Phaestos), Cnosso e Malia.

I palazzi si raggruppavano attorno a grandi cortili centrali rettangolari, a volte parzialmente porticati. Attorno ad essi, gli ambienti erano disposti secondo una grande varietà di schemi, ed erano collegati da lunghissimi corridoi.

Le strutture erano leggere: conci di calcare, mattoni crudi, impasti di ciottoli e fango rinforzati da intelaiature lignee. Si usavano pilastri e colonne in legno (perciò non si sono conservati).

Nel XV secolo ha inizio la colonizzazione micenea dell'isola di Creta. Le colonne di legno di quest'epoca, avevano forma di tronco di cono rovesciato. Il capitello era a forma di parallelepipedo con sopra un elemento tondeggiante. Ve ne potevano essere anche di rastremate, sormontate da un capitello cubico, decorato con dischi.

Esistevano anche altre forme di abitazione, oltre ai villaggi, per esempio le "ville" a Cnosso e Festo. Compaiono degli ordini architettonici, cioè un insieme di elementi verticali collegati da elementi orizzontali. L'elemento verticale poteva essere articolato in più parti: base, fusto, capitello. L'elemento orizzontale era la trabeazione.

Palazzo a Melia.

E' il primo (forse) di Creta. Era un centro religioso anch'esso. I palazzi furono distrutti verso la metà del 1600 a.C. a causa di una catastrofe. Ci fu probabilmente un grande terremoto dovuto all'eruzione vulcanica dell'isola di Santorini. Questo palazzo aveva un'estensione notevole di 100 x 80 metri. Era disposto attorno ad una corte di 50 x 22 metri. Vi si radunava la folla attorno all'altare. Vi convergevano tutte le vie d'accesso. Era un'architettura monumentale con forme semplici. L'idea architettonica proveniva dall'elaborazione delle architetture delle civiltà più vicine. La sala ipostila (sostenuta da colonne) derivava dai templi egizi. Attorno agli appartamenti vi erano i magazzini e laboratori. Questo palazzo dopo la prima distruzione, intorno alla metà del 1600 venne ricostruito con uno sviluppo coerente dell'architettura. Nella costruzione (già la prima) si usavano tecniche abbastanza raffinate. Si costruiscono scalinate celebrative, cortili lastricati. I magazzini contenevano grandi vasi realizzati con il tornio. Nel II millennio aumentarono i palazzi. Si trovavano al centro delle proprietà amministrative dei sacerdoti.


Palazzo di Cnosso.

Era in una valle a 4 Km dal mare. Aveva un villaggio annesso con circa 80.000 abitanti. Il villaggio aveva un'estensione di 1 x 2 Km. Però gravitavano su Cnosso almeno 100.000 persone. Il palazzo aveva una dimensione di 100 x 150 metri e si trova su di un'altura. Venne utilizzato il pendio per costruire gli ambienti su due o tre piani. Gli attuali restauri sono ricostruzioni eccessive, benché di grande impatto emotivo. Vi erano si dei piani superiori, ma la ricostruzione attuale è ipotetica.

L'accesso avveniva da diverse direzioni. Vi era una sala ipostila derivata da quelle egizie. Vi era un'area disposta a teatro dove si assisteva a delle cerimonie religiose. Il propileo (ingresso) era una struttura di rappresentanza che immetteva in una stanza attraverso una scalinata. I corridoi non avevano copertura e assolvevano al compito di cavedi per l'illuminazione. Nel cortile vi era una facciata porticata derivata dal mondo mediorentale. Era un'architettura dinamica e luminosa. La luce filtrava attraverso le colonne e i cortili interni.

Le colonne oggi ricostruite in cemento erano anticamente in legno. La pietra non era lavorata a facce lisce, la lavorazione era ancora rozza. La caratteristica più eclatante della civiltà Minoica furono le decorazioni interne con gli affreschi.

Il santuario aveva una specie di cripta separata dalla stanza superiore con un solaio ligneo. Le coperture erano lignee e piane, impermeabilizzate in argilla e paglia compressi. C'era già la presenza di un sistema fognario.

Questi palazzi vennero distrutti definitivamente intorno al 1.400 a.C., probabilmente a causa di un'invasione Achea dalla Grecia continentale o da un sisma.

Architettura Micenea.

Nella Grecia prende il potere un ramo indoeuropeo: gli Achei. La Grecia aveva ancora una civiltà agricola. Questi assimilano e mettono a punto le tecniche del mondo mediterraneo. Sviluppano la civiltà micenea tra il 1.400 e il 1.200 a.C.. Questa civiltà avrà già le caratteristiche del mondo greco successivo. Le città erano autonome e non avevano grandi spazi attorno, erano collegate con altri centri sparsi nel mondo Egeo, dalla Sicilia alla Siria. Vi erano in queste terre degli emporia: luoghi di commercio ed approdo. La documentazione sulla civiltà Micenea è vasta. Ci sono documenti di palazzo e documenti ittiti. Poi c'è il testo omerico con l'elenco di tutte le città che parteciparono alla guerra contro Troia. Per Omero i Greci erano gli Achei. I centri principali erano fortificazioni in cui vivevano i capi.

Adottavano un'architettura fortificata eretta su colline e lungo ripide alture. A Tirinto la rocca è circondata da mura poderose. Qui vi erano le porte scee e i propilei, a cui fa seguito il megaron principale, aula quadrata con quattro sostegni, preceduta da un'antisala e da un vestibolo. Al centro del megaron c'era il focolare. E' un'architettura che deriva dagli aggregati di capanne.

Nel megaron il re amministrava la giustizia. Le stanze inizialmente furono costruite in legno, tranne le fondazioni che invece erano in pietra.

Il Tholos era la tomba destinata alle sepolture regali (Tesoro di Atreo a Micene). Alla sua costruzione si procedeva tagliando una collina e disponendo massi di pietra in cerchi sovrapposti e aggettanti l'uno sull'altro fino all'ultimo giro. Poi il tutto era ricoperto di terra, lasciando solo un passaggio.

Gli elementi degli ordini, cioè colonne e pilastri, compaiono sia nell'architettura minoica che in quella micenea ma mentre nella prima abbiamo dei complessi aggregati attorno ad un enorme piazza, in quella micenea abbiamo la presenza di un ambiente particolare il megaron: è costituito da un vano quadrato e da un portico anteriore. Il sistema costruttivo è detto trilitico: cioè formato da due colonne unite da una trave.

L'insieme di più megaron costituiva il palazzo miceneo.


In genere i templi nel periodo arcaico erano situati in una zona recintata (temnos), di questi rimangono solo le fondazioni. I templi erano realizzati in legno. Il popolo viveva fuori dal recinto; i megaron erano costruiti su alture (acropoli) destinate solo ai re. Le acropoli comunque contenevano un'area a disposizione del popolo per rifugio in caso d'assedio. In Grecia in cui ogni città aveva un proprio governo (polis o città stato), le città non erano fortificate ma c'era comunque l'acropoli.

Micene.

Era un'acropoli con una forma quasi triangolare. Si elevava a 300 m d'altezza, era delimitata da dei dirupi. La maggiore attività edilizia fu tra il 1.400 ed il 1.200 a.C.. Le mura sono dette ciclopiche perché formate da blocchi enormi. Inglobavano anche delle tombe più antiche. Si sviluppavano per una lunghezza di 900 m. Le pietre vennero squadrate e unite con argilla.

- La Porta dei Leoni.

La famosa Porta dei Leoni ha già una buona rifinitura. E' costruita con quattro enormi blocchi in pietra: soglia, stipiti ed architrave. Vi è poi una struttura di scarico triangolare scolpita con i due leoni affrontati. La porta era a due battenti. Vi era poi una seconda porta nelle mura (posterla) che dava accesso ad una sorgente.


A Micene era presente un ordine architettonico non ben definito nelle sue forme, si trattava di colonne strane rispetto ai successivi ordini.

Una colonna come questa è rappresentata nella scultura al centro della porta dei leoni.

 

- Il Palazzo reale.

Nella zona centrale vi era il palazzo, attorno al palazzo tutte le altre abitazioni. Il palazzo aveva una sala del trono, il santuario ed il megaron. Il cortile disimpegnava i tre elementi. I muri erano in pietra rozza. Erano coperti da intonaci. Le porte erano chiuse da battenti lignei. Il cortile era in argilla chiara battuta e serviva anche per illuminare il palazzo. I tetti secondo le descrizioni omeriche erano a due falde, secondo studi archeologici sembra invece fossero piani.

- La pseudo cupola.

E' la copertura della Tomba di Atreo a Micene. Era una struttura costituita da corsi successivi e scaricante il peso verticalmente. Mentre la cupola tradizionale è una struttura spingente, questa scarica verticalmente il suo peso sui muri portanti.

Le coperture dei palazzi erano in paglia e quando pioveva si disgregavano, allora venivano ripristinate con rulli in pietra.

In età arcaica attorno al VII e VI secolo a.C., si iniziano a costruire edifici destinati al culto di un Dio. Si usano elementi in legno e mattoni crudi fondati su pietra per evitare l'infiltrazione dell'acqua.

Gli elementi in legno vengono poi successivamente riprodotti in pietra e si andranno a creare gli ordini architettonici conosciuti.

 

Il passaggio al periodo ellenico.

Dal X al IX secolo a.C. Il territorio greco è caratterizzato dal dominio dei re, dopo seguì il periodo degli oligarchi in cui il re aveva solo più il potere religioso, le decisioni importanti, specie le guerre, erano prese dai nobili.

Dal VIII e VII secolo a.C. come reazione immediata all'oligarchia nasce la tirannia. Questo termine è di derivazione greca, non aveva all'inizio una connotazione negativa. Questo fenomeno prepara l'avvento della democrazia.

Nelle città si trovavano edifici di carattere pubblico con sistemazioni delle strade. Gli oligarchi non potendo vivere tutti sull'acropoli cominciano ad abitare la città bassa. Si riunivano in giorni fissi. L'acropoli diventa il luogo per il signore della religione, non fu più sede deputata alla politica.

Anche nel periodo della tirannide, il tiranno abitava nella città bassa. I tiranni potevano trasmettere il potere ai loro figli diretti, ma il passaggio del potere era regolato da norme (ai nipoti no, per esempio).

Dal V secolo alla tirannide si sostituisce la democrazia di tipo aristocratico. L'organo autorevole della democrazia era l'Ecclesia, ma quello di tipo più democratico era la Bulè composta da 100 persone.

Atene comprendeva 10 piccoli insediamenti che votavano ognuno un rappresentante. Avevano diritto al voto tutti i cittadini liberi. Per governare comunque bisognava avere un certo reddito, e dato che i commercianti appartenevano alle tribù che non avevano reddito, veniva dato loro uno stipendio. Alla plebe no.

Atene è un esempio di democrazia, il suo massimo fulgore lo ebbe nel periodo di governo di Pericle fino alla guerra contro i Persiani nel II secolo a.C.. La democrazia presupponeva l'esistenza della Polis e della Civitas:

la polis era la città vera e propria, la civitas la città più il territorio circostante.

Le polis erano in continua lotta fra di loro, ma nel caso di grandi guerre, come contro i Persiani (490-479) si univano fra loro in federazioni. La natura del suolo ed il particolarismo proprio dei Greci non permisero mai il formarsi di una nazione greca. Comunque i Greci sentirono sempre profondamente la propria unità etnica e religiosa che si esprimeva nelle feste religiose.

Un fenomeno legato alla città fu quello della colonizzazione, soprattutto ai tempi dell'oligarchia. I figli cadetti dell'aristocrazia, per la necessità di espandere i commerci, emigravano in Asia Minore (ritornando alla madre patria) e in Magna Grecia (Italia meridionale: Puglia, Calabria, Sicilia e Campania) fino alla Spagna. La cultura greca miscelandosi con quella delle popolazioni locali diede luogo a culture differenziate nelle colonie.

Anche le colonie ebbero modo di federarsi in coalizioni militari contro gli invasori: per esempio conseguendo importanti successi contro i Cartaginesi in Sicilia (480 battaglia di Imera) e gli Etruschi in Campania (474 battaglia navale di Cuma).

Le colonie erano per lo più fondate con schemi urbanistici a lotti regolari e uguali, con assi viari ortogonali. Venivano ripartiti anche i terreni esterni alle città visto che l'economia di queste colonie era soprattutto agricola, altre attività minori erano la tessitura, la metallurgia, la costruzione di recipienti in terra cotta ecc..

La potenza raggiunta da Atene nel periodo di Pericle (460-429) suscitò ben presto le ostilità di Sparta che creò la Lega Peloponnesica in contrapposizione a quella di Delo ateniese. La guerra del Peloponneso (431-404) decretò però la rovina ateniese.

L'egemonia spartana fu interrotta dalla ribellione di Tebe nel 371 a.C. che divenne la città più importante della Grecia. Ma le divisioni interne permisero a Filippo II di Macedonia di unificare la penisola greca sotto il suo regno. Costituì una Lega Ellenica che sotto la guida del figlio Alessandro Magno (336-323) sconfisse i Persiani, i Siriani e gli Egiziani portandosi fino alla valle dell'Indo. La cultura greca fu così esportata su tutte le coste del Mediterraneo.

Dopo la morte di Alessandro la Grecia fu coinvolta nelle lotte fra i suoi eredi. Nel 146 fu conquistata dai Romani e ridotta a provincia col nome di Acaia. Dal 395 d.C. divenne parte dell'Impero d'Oriente.

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