ANTEPRIMA
DI:
RESIDENT EVIL DEADLY SILENCE
IL DS STA PER
SPROFONDARE NEGLI INCREDIBILI ORRORI DI RACCOON CITY: SIETE PRONTI A
SEGUIRLO?
Il
mese prossimo comparirà, sempre su queste virtuali pagine, la recensione
dell’immancabile Resident Evil per DS, ma prima, abbiamo pensato fosse cosa
buona e giusta farvi aumentare in via esponenziale la salivazione
stuzzicandovi con qualche informazione in più che abbiamo avuto modo di
ottenere giocando per voi la versione JAP di questo titolo.
CHE LA MATTANZA
ABBIA INIZIO!
Resident Evil
Deadly Silence
(che sia l’acronimo di
DS l’abbiamo più volte ripetuto nelle scorse anteprime, ma mi sembra sempre
e comunque doveroso farvelo notare) altri non è che l’ennesimo remake del
primo, unico ed inimitabile –nonché, a detta di molti, il migliore- episodio
della saga. Quello cioè che vide la luce nel 1996 sulla vecchia Playstation
piatta e grigia…
Come è successo per il
porting su GC di qualche anno fa, però, non saranno poche le innovazioni che
Capcom ha deciso di apportarvi, sia soprattutto sul piano della
realizzazione grafica, sia su quello della trama dato che, stando a sentire
quanto hanno annunciato i PR della casa giapponese, verranno date maggiori
informazioni di cruciale importanza sull’infezione che dalla villa ha poi
dato via alla serie.
Visto che le novità a
livello di canovaccio non le abbiamo potute palpare con mano, avendo giocato
l’incomprensibile versione giapponese, suggerirei quindi di partire subito
con le numerose innovazioni che affollano la parte tecnica.
Iniziamo dalla
grafica: l’intero capitolo è stato demolito e ridisegnato, a favore del ben
più potente (rispetto alla vecchia PSX) DS. Sono dunque scomparsi gli sfondi
prerenderizzati, sostituiti da ambienti interamente 3D calcolati in tempo
reale col motore della console. Questo ha inoltre permesso la comparsa della
tanto agognata visuale in soggettiva, che trasformerà RE DS in un gioco
molto diverso dalla serie. Onde evitare rischiose somiglianze con altre
saghe (The House of the Dead, Doom, Quake…), però, la visuale in prima
persona si potrà utilizzare solo stando fermi, destinando quindi quella alle
spalle del protagonista, o su punti prefissati dell’ambiente, al controllo
dei nostri movimenti.
Sono cambiati poi, i
nemici. Oltre ad aver subito un mero maquillage a livello estetico (eh, sì:
anche agli zombie, ogni tanto, piace farsi belli!), infatti, possono ora
contare su di una IA maggiore rispetto al passato e questo, dopo aver visto
quello che potevano fare i villici in RE 4, era inevitabile. Non aspettatevi
certo assalti, estenuanti inseguimenti ed accerchiamenti come in quel di
Pueblo, sappiate però che quando entrerete nel campo visivo di un mostro
questi non vi scorderà tanto facilmente e, a seconda della tipologia,
potrebbe iniziare ad inseguirvi per tutta la villa…
DOPPIO SCHERMO E
DOPPIO GIOCO!
Ma
la vera novità di Resident Evil Deadly Silence è un’altra e la si scopre
pressoché subito, fin dal menu introduttivo.
L’ultima fatica Capcom
ospita infatti ben tre modalità di gioco, che permetteranno al giocatore di
vivere la stessa avventura in modi sempre diversi e variegati.
Il Classic Mode
è l’ideale per chi ha vissuto in prima persona, dieci anni fa, gli orrori di
Raccoon City. Racchiude difatti il primo capitolo della serie così come
l’avevate lasciato nella vostra Playstation, se si esclude una grafica
notevolmente migliorata ed un canovaccio intessuto con maggior attenzione.
Tutti coloro che
avvertono invece il bisogno di una ventata d’aria fresca, si fiondino subito
sulla Rebirth Mode, vale a dire l’opzione che contiene in seno il
remake vero e proprio.
Siamo ancora nella
villa, siamo ancora con Chris e Jill, ma questa volta il tutto è stato
adeguato per esser digerito a dovere dalle specifiche del DS.
Vale a dire che sarà
possibile utilizzare sia il sistema di puntamento, sia il coltello tramite
stylus, pulire lo schermo dal sangue e schifezze varie strofinandolo
semplicemente col dito e, soprattutto, prendere parte ai numerosissimi
enigmi presenti inventati ad hoc per l’occasione. Stiamo parlando,
ovviamente, di diverse prove alla Another Code ideate col solo scopo di
farci interagire il più possibile con lo schermo sensibile al tatto!
Il microfono verrà poi
utilizzato per agire direttamente su parti sensibili dello schermo:
soffiando, per esempio, sarà possibile spazzare via un velo di polvere da un
oggetto particolarmente importante; spegnere candele e via di questo passo…
Come se tutto questo
già di per se non bastasse, ecco che spunta l’agognata modalità wireless,
che permetterà a quattro giocatori, tramite un’unica cartuccia, di prendere
parte agli orrori di villa Spencer.
In questo caso abbiamo
due sotto modalità: Cooperative e Versus. La prima, inutile a
dirlo, vi permetterà di prendere parte a diverse missioni in compagnia di
altri tre amici che potranno supportarvi col fuoco amico, coprirvi le
spalle, o razziare il razziabile lasciandovi alla mercé delle numerose
creature che dimorano in ogni stanza; la seconda, invece, darà il via a
delle proprie battaglie individuali all’ultimo sangue, che decreteranno
vincitore chi, per primo, riuscirà a giungere sano e salvo nella parte
stabilita dalla mappa.
Ma la novità che più
ci ha fatto sorridere riguarda la possibilità, nelle partite in cooperativa,
di poter rianimare un compagno appena deceduto facendogli la respirazione
bocca a bocca… soffiando nel microfono! Simpatico, vero!?
Non si preoccupino,
infine, tutti coloro che si sono sempre tenuti lontani dai primi tre
Resident Evil per via del bizzarro, quanto ostico, sistema di controllo.
Anche questo, tutto è stato riveduto e corretto e ora fare un giro di 360°
non vuol più dire perdere 15 secondi in manovre restando così in balia del
mostriciattolo di turno, giacché adesso tutto rassomiglia più al sistema
conosciuto ed apprezzato in RE4, anche se con le dovute ed ovvie differenze!
TI TROVO IN FORMA!
Insomma,
per quanto, alla fine della fiera, continui a trattarsi di un mero remake,
le prime impressioni non potevano essere più rosee. Certo avremmo preferito
vivere gli orrori di un capitolo nuovo, innovativo, che facesse da preludio
al tanto atteso Resident Evil 5, ma tant’è…
La possibilità di
giocare alla vecchia ed alla nuova versione del capostipite in una sola
cartuccia, godendo comunque dei miglioramenti grafici, farà felici tanto gli
appassionati quanto i neofiti; godersi l’avventura in quattro, invece, farà
la gioia di chi si è sempre lagnato della scarsa qualità degli episodi
multiplayer ambientati a Raccoon…
Ci si vede tra meno di
trenta giorni per la recensione della versione italiana!
A cura di
Carlo Terzano
|
Naturalmente sono
rimaste immutate le prime, storiche, sequenze che ci introducono al gioco...
Appena l'orrore ha
inizio, i giocatori dovranno affrontare il primo dilemma del gioco: meglio
il possente Chris Redfield...
...O la seducente Jill
Valentine!? Con lei il gioco è anche un po' più facile...
Da notare la grafica che, in
certi ambienti, tira al limite le possibilità offerte dal DS.
Lo schermo superiore
quando non serve da mappa ospita il classico inventario...
Se pensate che questo
ragno sia troppo grande per voi...
...Allora non entrate
nel suo nido!!
Questo è uno dei tanti
enigmi che vi attendono nel Rebirth Mode. Per superarlo occorre una buona
dose di fortuna, prontezza di riflessi ed un'ottima agilità col pennino.
Occhio a non lasciarci nessun dito!
|