ANTEPRIMA
DI: TRAUMA CENTER - UNDER THE KNIFE
IL DS
è UNA CONSOLE
STRANA, DANNATAMENTE STRANA: è DUNQUE "NORMALE" ATTENDERSI TANTI GIOCHI
BIZZARRI, NO?!
Ricordo ancora
bene quali furono le parole di Reggie Fils-Aime alla presentazione del
Nintendo DS all’ E3 2004. Mise in risalto come le caratteristiche del nuovo
nato in casa Nintendo avrebbero permesso di intraprendere strade diverse da
quelle che solitamente intraprendono gli sviluppatori e quindi offrire
giochi tanto fuori dall’usuale quanto divertenti; insomma: giocare ad un
gioco per DS sarebbe stato come ammirare posti mai visti prima.
Trauma Center: Under
The Knife è la dimostrazione che tutto ciò che diceva Reggie non erano
soltanto parole, infatti sfruttando appieno le potenzialità del touch-screen,
Atlus ha sviluppato questo “simulatore medico”. Il gioco, che è già uscito
negli States, ci mette infatti nei panni di un chirurgo che deve riuscire ad
operare correttamente un gran numero di pazienti. Tale Derek Stiles all’
inizio del gioco è soltanto un novellino a cui vengo affidate le operazioni
più semplici, inoltre non prendendo tanto sul serio il suo lavoro non è
neppure ben
visto dai suoi colleghi. Un giorno a Derek capita però di perdere uno dei suoi
pazienti e ciò lo porta ad avere immani sensi di colpa tanto da fargli
pensare di abbandonare questo mestiere. Quando però si trova costretto ad
operare un caso urgentissimo, si rende conto di possedere un potere
miracoloso: “il tocco guaritore”. Tale potere gli permette di rallentare il
tempo e quindi di riuscire ad intervenire là dove la rapidità di esecuzione
è fondamentale, là dove un normale dottore non riuscirebbe più a far nulla.
Tutto ciò dà a Derek
le motivazioni giuste per continuare nel suo lavoro con maggior impegno e con più serietà.
Partendo da questi semplici, ma innovativi, spunti la trama di gioco si dispiega in tutte le sue sfaccettature:
ci troveremo addirittura a fronteggiare una banda di terroristi che sta
diffondendo una malattia letale: la GUILT, ma anche ad affrontare le
malattie più semplici come le asportazioni di appendici infiammate o il
risucchio di sacche renali.
La trama è uno dei
punti forti del gioco, infatti, tra dialoghi con pazienti, dottori, infermiere
e direttori d’ospedale, ci saranno un tantissime storie, anche di importanza
secondaria, da scoprire e da poter approfondire a piacimento. Il
tutto inoltre è ottimamente rappresentato con una grafica in stile anime
sullo schermo superiore. L’unico appunto che si può fare a questo aspetto è
che saremo spettatori passivi di tutto ciò che accade, infatti non potremo
in nessun modo modificare gli eventi mediante delle scelte o delle risposte.
E’ infatti davvero un peccato che non sia stato incluso niente del genere, in quanto
avrebbe conferito maggiore spessore al gioco.
Mentre la grafica dei
dialoghi è in 2D, quella delle operazioni è invece immersa in un pulito
ambiente tridimensionale. Le varie parti del corpo
sono ottimamente realizzate senza mai sfociare nel crudo realismo, gli
sviluppatori sono riusciti a realizzare un ottimo equilibrio tra realismo e
funzionalità. Per le operazioni più delicate avremo inoltre la possibilità
di zoomare disegnando un cerchio attorno alla zona interessata. Per seguire
le varie operazioni non dovremo prima leggere un manuale di 1000 pagine, ma
sarà la nostra infermiera nelle prime fasi di gioco ad insegnarci ad usare
in modo appropriato i vari attrezzi. In totale abbiamo a disposizione dieci
diversi strumenti tra cui: bende, bisturi, sonde, laser, ago e filo, che
dovremo utilizzare nella sequenza e nel modo giusto per portare a termine
correttamente l’operazione e salvare la vita al nostro paziente. Ad ogni
strumento è associato un particolare movimento della stilo che dovremo
eseguire in maniera impeccabile se non vogliamo mandare tutto a rotoli. Se
durante le prime operazioni potremo contare sull’aiuto della nostra
infermiera e su un tempo non troppo tiranno, con il progredire del gioco e
l’aumentare della difficoltà delle operazioni, la nostra infermiera non
potrà far altro che confortarci mentre il tempo ci metterà l’acqua alla
gola. Quindi, per portare a termine anche queste ultime sessioni, bisognerà
aver imparato quali sono gli strumenti da usare nelle varie situazioni e ad
essere freddi, fermi e svelti. Il senso di tensione che riesce a creare il
gioco è davvero elevato, alcune volte però l’eccessiva difficoltà delle
operazioni può portare allo sconforto anche se non bisogna lasciarsi mai perdere
d’animo dato che il gioco è anche in grado di regalare grandi
soddisfazioni.
Per poter perfezionare
la nostra tecnica, una volta portata a buon termine un’operazione,
un'apposita modalità
ci permette di rieseguirla in "sfida" ogni volta che lo desideriamo.
Le operazioni da noi eseguite saranno valutate mediante un voto che terrà
conto di vari fattori tra cui la velocità e la precisione. Dobbiamo comunque
segnalare alcuni problemi nel sistema di controllo come lo zoom non sempre
immediato e la risposta del touch-screen purtroppo altalenante.
In conclusione, ci
attendiamo ottime cose da un gioco così originale che sicuramente riuscirà a
coinvolgere e divertire. Alcuni aspetti non particolarmente curati come il
sistema di zoom possono scoraggiare in più di una situazione. Speriamo
quindi che la localizzazione europea non si limiterà soltanto a tradurre i
testi dei dialoghi ma a correggere questi piccoli difettucci che potrebbero
creare più di qualche noia al giocatore.
A cura di Guido Tangorra
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E' inutile dirlo:
questo gioco è tanto folle quanto curato. Prima di ogni intervento,
difatti, potrete leggere un rapido briefing dato dalla cartella medica del
paziente!
Ogni operazione vi
farà conoscere un paziente particolare che porterà con sé la sua triste
storia!
Una volta scelto lo
strumento, bisognerà adoperare la stylus con cautela se non si vogliono
aggravare le condizioni del paziente!
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