ANTEPRIMA
DI:
CHILDREN OF MANA DS
Il Nintendo Ds è
uscito da più di un anno in Giappone, e circa in questo periodo festeggia i
365 giorni di vita sul suolo Europeo. Ci ha deliziati con giochi di quasi
tutti i generi, con risultati più che soddisfacenti. Ma perché “quasi”?
Semplicemente perché ogni console che si rispetti deve avere dei Gdr su cui
puntare, sia perchè è indispensabile per sfondare in Jappone, sia perché le
peculiatirà del Ds sembrano poter offrire qualche via innovativa nel
gameplay anche a questo genere.
Solo Japan Art Media
ci ha provato, con risultati non molto soddisfacenti ad onor del vero, con
Lunar: Dragon Song, uscito a settembre in USA e ad agosto sul suolo
Nipponico.
Eppure il futuro non
pare tanto nebuloso perché i maggiori esponenti del genere hanno elogiato le
caratteristiche del Ds, annunciando anche diversi titoli interessanti: ed
ecco quindi Namco con Xenosaga 1&2, Baten Kaitos Ds e Tales of the Tempest,
Konami con Tao e Iron Feather ed infine dalle neonate Mistwalker ( casa del
papà di Final Fantasy) e Marvelous con A.S.H, Contact ed Harvest Moon: Rune
Factory.
Ma la più scatenata è
indubbiamente Square-Enix, che ha in progetto ben cinque giochi: Final
Fantasy 3 tirato a lucido, i particolari Egg Moster Hero e Slime Mormori
Dragon Quest 2, una nuova edizione di Final Fantasy: Crystal Chronicles ed
infine il progetto più imminente: Children Of Mana.
La Genesi del Mana:
La suddetta saga si
presenta con un corredo cromosomico di tutto rispetto, che merita di essere
analizzato: Il primo Seiken Densetsu (Legend of Mana - Final Fantasy
Adventure in USA) uscì per il primo Game boy nel 1991, il secondo fù
prodotto per snes nel 1993, e venne distribuito su tutti i terriori, grazie
alle incoraggianti vendite nipponiche (1,5 milioni di copie) ed è certamente
il più famoso.
Nel 1995 sempre per lo
snes uscì seiken desetsu 3, che non venne mai rilasciato in USA e Europa ed
infine il migliore: Seiken Densetsu 4 uscito sulla psx nel 2000.
E’ quindi con queste
premesse che la Square Enix sta ultimando quello che potrebbe essere
chiamato Children Of Mana 5, già apprezzato da Famitsu con: 10 / 10 /
8 / 8 - (36/40).
La decana del
capolavoro non ha lasciato nulla al caso, e ciò si può subito intuire dai
nomi dientro al nuovo capitolo della saga: il produttore è Kouichi Ishii (Ishii
(Legend of Mana, Seiken Densetsu 3, Final Fantasy V) il Character Design è
di Ikeda (Final Fantasy Tactics Advance), ed infine la sceneggiatura è dello
stesso Masato Katou, lo stesso di Chrono Trigger e Baten Kaitos.
A long time ago, in a very far game…
Dopo il veloce
Briefing è ora di analizzare il titolo in tutte le sue caratteristiche
svelate, partendo dalla storia.
Un incredibile
disastro mise a serio repentaglio la vita dei cittadini di Illusia, una
piccola isola al centro del mondo. I pochi superstiti devono la loro vita a
un ragazzo ed una ragazza, che riuscirono ad utilizzare i magici poteri di
una misteriosa spada, grazie all’aiuto di un mitico albero: l’albero del
mana per l’appunto.
L’isola si ripopolò e
il Mana Tree con la Mana Sword divennero oggetto di culto per molti
pellegrini. Proprio in questa città troviamo tre giovanotti, pronti ad
incontrare il loro destino:
Frick, un ragazzo di
quindici anni, rimase orfano dopo il disastro e da quando venne salvato da
un cavaliere mentre era ancora un pargoletto desidera solo diventare un
imponente cavaliere.
Poi c’è Pop, anch’egli
orfano dopo la catacombe, desidera diventare un paladino del suo popolo.
Infine troviamo Tumble,
una ragazza saggia e responsabile, che arrivò ad Illusia poco prima del
disastro.
I tre giovani eroi
verrano coinvolti inizialmente in scorrerie poco remunerative e
successivamente in epici scontri, nel classico stile Gdr.
Lo scenario che sembra
disegnato con pastelli vivaci è di Masato Katou (Chrono Trigger, Chrono
Cross) e sprizza particolari da tutti i pori, vomitando pixel su pixel
in ogni frangente.
La musica è di
Masaharu Iwata (Final
Fantasy Tactics, Tactics Ogre), BattleKenji Ito (Final Fantasy Chronicles,
Saga Frontier, Secret of Mana) e Takayuki Aihira (Drag-on Dragoon 2) e
sembra promettere molto bene.
Concludiamo con le
poche informazioni dateci sull’arsenale, che passa dalla classica spada che
può colpire più nemici in un colpo, all’arco pronto a indebolire nemici
lontani, passando per una mazza, che sembra l’ideale per gli scontri a media
distanza.
Ma il doppio schermo?E
il Ts? Sono queste la uniche possibili mancanze, poiché se lo schermo
inferiore visualizzarà sempre e solo la mappa, il pennino verrà solo
impegnato nei menù, da quanto si sa ora. Speriamo che i produttori di Final
Fantasy ci ripensino, magari modificando l’interfaccia durante i
combattimenti, che paiono seguire le rotaie dei predecessori.
Ma come si dice in
questi casi: chi vivrà vedrà…
A cura di
Niccolò Ballerio
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La mappa di gioco
sembra vasta e dettagliata.
Non mancheranno
dungeons infestati da orribili mostri: sappiate dunque allenare al meglio la
vostra squadra o non rivedrete più la luce del sole!
Le regioni desertiche
ospitano topi ladri e velenosissimi scorpioni.
I dialoghi
rivestiranno, come al solito, la parte preponderante dell'avventura.
Speriamo dunque che i localizzatori italiani li traducano al meglio!
La caratterizzazione
dei personaggi ha un qualcosa di magico e ricorda quegli RPG dei bei tempi
andati!
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