ANTEPRIMA
DI:
TALES OF THE TEMPEST
LE STERMINATE
AVVENTURE NAMCO BACIANO IL DS!
Il
GameCube non ha avuto di certo molto RPG e ancora meno sono i giochi di quel
genere che hanno guadagnato l’importazione in Occidenti. Tra questi spicca
però l’indimenticabile Tales of Symphonia, titolo dal concept classico,
dalla grafica datata ma dall’incredibile trama. Chi ha giocato alla prima
opera 3D della serie Tales of se n’è difatti innamorato, vuoi per il carisma
dei personaggi, vuoi per l’incredibile numero di sotto-quest, vuoi per il
continuo succedersi di colpi di scena che allontanavano, più il giocatore
proseguiva, la conclusione della storia. Basta fare un giretto su Internet e
scrivere su uno dei maggiori motori di ricerca le parole: Tales of Symphonia,
Lloyd Irving o Zelos Wilder per rendersi conto che, nonostante i due anni
trascorsi, ancor oggi moltissimi fans continuano a produrre storie, canzoni,
disegni, gif, fonts e quant’altro con oggetto i protagonisti di questo
simpaticissimo gioco di ruolo.
IL RUOLO DEL DS.
Anche
il DS si sta purtroppo rivelando particolarmente povero di GDR. O meglio,
giochi che affollano il genere non mancano, peccato che in pochi riescano
poi a varcare i confini del Giappone. In arrivo sulle nostre tavole, entro
il primo trimestre del 2007, troviamo però diversi piatti davvero prelibati,
tra i quali dobbiamo ricordare, oltre a Tales of the Tempest, Final Fantasy
III, Final Fantasy XII e Contact. Mentre di Final Fantasy III e Contact vi
parliamo ampliamente in questo ricco numero novembrino, per leggere qualche
nutrita curiosità su FF XII dovrete invece attendere il prossimo
appuntamento. Bando però alle ciance ed iniziamo a parlare dell’ultima
fatica Namco!
LA TEMPESTA
PERFETTA?
Promosso
con un misero “7” dall’inossidabile rivista nipponica Famitsu, Tales of
Tempest ha smorzato gli animi di molti suoi fan che da tempo attendevano un
capitolo in grado di surclassare quanto visto su GameCube. In realtà questo
nuovo Tales of non è certo un brutto gioco, anzi, va ben oltre a quel
“discreto” che i bisbetici recensori giapponesi gli hanno appioppato per via
di qualche difettuccio troppo evidente. Comunque, versione JAP alla mano vi
possiamo garantire fin d’ora che il titolo diverte e non delude. Certo, come
dicevamo non è esente dai difetti, ma di certe cose torneremo a parlarne
solo in seguito, in fase di review.
Come in Symphonia,
anche qui ci ritroveremo nei panni di un ragazzino dal passato oscuro, che
viene bandito dal suo villaggio solo per colpa di alcune insulse dicerie su
suo padre adottivo. Così ha inizio l’avventura del giovane, determinato e
sbadato Caius, novello Lloyd Irving e del suo inseparabile amico Forest
(tranquilli: lui invece è ben diverso dal piccolo Genis!), in un viaggio che
li porterà a scoprire chi siano veramente. I due, infatti, non sono esseri
umani comuni e questo lo sospettano già da tempo anche gli abitanti del
villaggio dato che i ragazzi rilasciano nelle situazioni di pericolo una
forza sovraumana. A circa un terzo del gioco Caius e Forest scopriranno di
essere licantropi e lì avrà così inizio una nuova avventura, alla ricerca di
altri loro simili e di chi potrebbe sapere cosa hanno combinato in passato
durante le loro trasformazioni. Col progredire del gioco altri quattro
personaggi davvero ben caratterizzati (tanto nell’aspetto fisico quanto in
quello psicologico) si uniranno al gruppo ravvivando notevolmente le
sequenze di intermezzo. Tornano infatti le fasi in accampamento, quando cioè
seduti attorno al fuoco i protagonisti discutono degli ultimi accadimenti e
sulle mosse future. In Tales of Symphonia queste erano scene già scritte che
entravano di peso nella trama ogniqualvolta si sconfiggeva un boss, qui
invece sarà il giocatore a decidere quando e dove accamparsi sfruttando la
tenda che vi troverete da subito nell’inventario. In questo modo potrete,
oltre ad ascoltare piacevoli storie e ad assistere a divertenti siparietti
(purtroppo però dovrebbe mancare tra i personaggi l’impenitente donnaiolo
sulla falsariga di Zelos…), recuperare l’energia spesa nei combattimenti.
Tornano poi anche le fasi di cucina che completano ovviamente quelle
dell’accampamento. Nei negozi o uccidendo i nemici potrete recuperare più di
cento ingredienti che, opportunamente combinati tra loro, daranno vita a
piatti prelibati, ideali per recuperare le forze meglio di una pozione
costosissima e assai rara. Naturalmente dovrete prima trovare le relative
ricette perché gettare nel pentolone ingredienti alla rinfusa non è mai una
buona idea. Se nel prequel era la CPU a cucinare per noi, qui si dovranno
invece sfruttare le peculiari specifiche del DS per filettare, dividere,
tagliuzzare, girare e quant’altro carni, spezie e verdure! Più un
personaggio cucinerà, più diventerà un abile cuoco e riuscirà a preparare
porzioni prelibate maggiormente medicamentose.
Torna anche la
possibilità di cambiare i look ai propri compagni d’avventura, comprando
vestiti e armature sempre nuove e completando particolari sotto-quest che vi
frutteranno i costumi più disparati. Infine, torna anche l’ottimo sistema di
battaglia già visto in Tales of Symphonia: anche in Tempest, difatti, gli
scontri saranno in tempo reale e non a turno e soprattutto, com’è classico
della serie, si svolgeranno su tre linee sulle quali potremo far correre i
nostri eroi. Saltando o impugnando lo scudo al momento giusto sarà possibile
evitare i colpi dei nemici ma, di conseguenza, per attaccare i mostri
dovremo sempre attendere il cosiddetto “attimo sfuggente” in cui il fellone
abbassa la guardia!
Stupisce la colorata e
fumettosa veste grafica: come nel predecessore il sistema di inquadrature
risulta fisso ma nonostante l’impossibilità di muovere a piacimento la
camera sarà possibile assistere a scorci davvero toccanti e vedere in tutta
la loro bellezza le architetture elaborate di chiese, templi, fortezze,
palazzi e castelli.
Anche il sonoro, da
sempre punto forte della serie, torna in pompa magna, andando a sottolineare
alla perfezione i momenti più toccanti o i siparietti più comici che la
trama non smetterà di offrirci!
ARRIVO, NEL 2007!
Insomma,
Tales of the Tempest sembra un ottimo esponente della saga, specie se si
considera che girerà su di un portatile e non su di una console casalinga.
Comunque, come già vi abbiamo anticipato ad inizio preview, giocando alla
versione JAP abbiamo anche potuto scorgere diversi difettuci che vi verranno
svelati solo in sede di recensione, anche perché potrebbero (non tutti,
purtroppo, ma solo in parte) ancora venire appianati. Non aspettatevi dunque
un capitolo perfetto ma un signor gioco, in grado di regalare soddisfazioni
anche se non per molto tempo!
A cura di
Leonardo Gatto.
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Questo nuovo Tales of
spicca soprattutto per il comparto grafico, eccezionalmente simile al
Symphonia per GameCube!
Come da tradizione, la
telecamera rimane per lo più a volo d'uccello...
...In questo modo
regala con più facilità scorci pittoreschi...
...E vedute a dir poco
mozzafiato!
Questo quartiere
ricorda molto la vecchia Meltokio...
Anche gli interni sono
realizzati a regola d'arte, superando persino in particolari quelli ammirati
nel nuovo Final Fatasy III.
Le battaglie,
ovviamente in tempo reale e non a turni, possono dapprima apparire
confusionarie.
Ecco il momento della
trasformazione in lupo mannaro, particolare che farà da base al canovaccio
della storia!
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