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  DOUBLE SCREENANTEPRIME DS

GENERE: GIOCO DI RUOLO

PRODUTTORE: NAMCO

SVILUPPATORE: NAMCO

DISTRIBUTORE: NINTENDO

N°GIOCATORI: 1

WI-FI: NO

VERSIONE PAL:

LINGUA VERSIONE PAL: ITA

VERSIONE TESTATA: FILM.

SOLO SU DS:

 

USCITA VERS. PAL: INIZIO 2007

USCITA VERS. USA: INIZIO 2007

USCITA VERS. JAP: DISPONIBILE

ASPETTATIVA

4 STELLE SU 5!

Tales of the Tempest parrebbe persino più bello, innovativo e coinvolgente di quel colosso che risponde al nome di Final Fantasy III eppure la rivista Famitsu l'ha licenziato solo con un voto mediocre. Per ora abbiamo provato unicamente la versione JAP ma kanji e katana non ci hanno aiutato a capirne di più...

 

ANTEPRIMA DI: TALES OF THE TEMPEST

 

LE STERMINATE AVVENTURE NAMCO BACIANO IL DS!

 

Il GameCube non ha avuto di certo molto RPG e ancora meno sono i giochi di quel genere che hanno guadagnato l’importazione in Occidenti. Tra questi spicca però l’indimenticabile Tales of Symphonia, titolo dal concept classico, dalla grafica datata ma dall’incredibile trama. Chi ha giocato alla prima opera 3D della serie Tales of se n’è difatti innamorato, vuoi per il carisma dei personaggi, vuoi per l’incredibile numero di sotto-quest, vuoi per il continuo succedersi di colpi di scena che allontanavano, più il giocatore proseguiva, la conclusione della storia. Basta fare un giretto su Internet e scrivere su uno dei maggiori motori di ricerca le parole: Tales of Symphonia, Lloyd Irving o Zelos Wilder per rendersi conto che, nonostante i due anni trascorsi, ancor oggi moltissimi fans continuano a produrre storie, canzoni, disegni, gif, fonts e quant’altro con oggetto i protagonisti di questo simpaticissimo gioco di ruolo.

 

IL RUOLO DEL DS.

Anche il DS si sta purtroppo rivelando particolarmente povero di GDR. O meglio, giochi che affollano il genere non mancano, peccato che in pochi riescano poi a varcare i confini del Giappone. In arrivo sulle nostre tavole, entro il primo trimestre del 2007, troviamo però diversi piatti davvero prelibati, tra i quali dobbiamo ricordare, oltre a Tales of the Tempest, Final Fantasy III, Final Fantasy XII e Contact. Mentre di Final Fantasy III e Contact vi parliamo ampliamente in questo ricco numero novembrino, per leggere qualche nutrita curiosità su FF XII dovrete invece attendere il prossimo appuntamento. Bando però alle ciance ed iniziamo a parlare dell’ultima fatica Namco!

 

LA TEMPESTA PERFETTA?

Promosso con un misero “7” dall’inossidabile rivista nipponica Famitsu, Tales of Tempest ha smorzato gli animi di molti suoi fan che da tempo attendevano un capitolo in grado di surclassare quanto visto su GameCube. In realtà questo nuovo Tales of non è certo un brutto gioco, anzi, va ben oltre a quel “discreto” che i bisbetici recensori giapponesi gli hanno appioppato per via di qualche difettuccio troppo evidente. Comunque, versione JAP alla mano vi possiamo garantire fin d’ora che il titolo diverte e non delude. Certo, come dicevamo non è esente dai difetti, ma di certe cose torneremo a parlarne solo in seguito, in fase di review.

Come in Symphonia, anche qui ci ritroveremo nei panni di un ragazzino dal passato oscuro, che viene bandito dal suo villaggio solo per colpa di alcune insulse dicerie su suo padre adottivo. Così ha inizio l’avventura del giovane, determinato e sbadato Caius, novello Lloyd Irving e del suo inseparabile amico Forest (tranquilli: lui invece è ben diverso dal piccolo Genis!), in un viaggio che li porterà a scoprire chi siano veramente. I due, infatti, non sono esseri umani comuni e questo lo sospettano già da tempo anche gli abitanti del villaggio dato che i ragazzi rilasciano nelle situazioni di pericolo una forza sovraumana. A circa un terzo del gioco Caius e Forest scopriranno di essere licantropi e lì avrà così inizio una nuova avventura, alla ricerca di altri loro simili e di chi potrebbe sapere cosa hanno combinato in passato durante le loro trasformazioni. Col progredire del gioco altri quattro personaggi davvero ben caratterizzati (tanto nell’aspetto fisico quanto in quello psicologico) si uniranno al gruppo ravvivando notevolmente le sequenze di intermezzo. Tornano infatti le fasi in accampamento, quando cioè seduti attorno al fuoco i protagonisti discutono degli ultimi accadimenti e sulle mosse future. In Tales of Symphonia queste erano scene già scritte che entravano di peso nella trama ogniqualvolta si sconfiggeva un boss, qui invece sarà il giocatore a decidere quando e dove accamparsi sfruttando la tenda che vi troverete da subito nell’inventario. In questo modo potrete, oltre ad ascoltare piacevoli storie e ad assistere a divertenti siparietti (purtroppo però dovrebbe mancare tra i personaggi l’impenitente donnaiolo sulla falsariga di Zelos…), recuperare l’energia spesa nei combattimenti. Tornano poi anche le fasi di cucina che completano ovviamente quelle dell’accampamento. Nei negozi o uccidendo i nemici potrete recuperare più di cento ingredienti che, opportunamente combinati tra loro, daranno vita a piatti prelibati, ideali per recuperare le forze meglio di una pozione costosissima e assai rara. Naturalmente dovrete prima trovare le relative ricette perché gettare nel pentolone ingredienti alla rinfusa non è mai una buona idea. Se nel prequel era la CPU a cucinare per noi, qui si dovranno invece sfruttare le peculiari specifiche del DS per filettare, dividere, tagliuzzare, girare e quant’altro carni, spezie e verdure! Più un personaggio cucinerà, più diventerà un abile cuoco e riuscirà a preparare porzioni prelibate maggiormente medicamentose.

Torna anche la possibilità di cambiare i look ai propri compagni d’avventura, comprando vestiti e armature sempre nuove e completando particolari sotto-quest che vi frutteranno i costumi più disparati. Infine, torna anche l’ottimo sistema di battaglia già visto in Tales of Symphonia: anche in Tempest, difatti, gli scontri saranno in tempo reale e non a turno e soprattutto, com’è classico della serie, si svolgeranno su tre linee sulle quali potremo far correre i nostri eroi. Saltando o impugnando lo scudo al momento giusto sarà possibile evitare i colpi dei nemici ma, di conseguenza, per attaccare i mostri dovremo sempre attendere il cosiddetto “attimo sfuggente” in cui il fellone abbassa la guardia!

Stupisce la colorata e fumettosa veste grafica: come nel predecessore il sistema di inquadrature risulta fisso ma nonostante l’impossibilità di muovere a piacimento la camera sarà possibile assistere a scorci davvero toccanti e vedere in tutta la loro bellezza le architetture elaborate di chiese, templi, fortezze, palazzi e castelli.

Anche il sonoro, da sempre punto forte della serie, torna in pompa magna, andando a sottolineare alla perfezione i momenti più toccanti o i siparietti più comici che la trama non smetterà di offrirci!

 

ARRIVO, NEL 2007!

Insomma, Tales of the Tempest sembra un ottimo esponente della saga, specie se si considera che girerà su di un portatile e non su di una console casalinga. Comunque, come già vi abbiamo anticipato ad inizio preview, giocando alla versione JAP abbiamo anche potuto scorgere diversi difettuci che vi verranno svelati solo in sede di recensione, anche perché potrebbero (non tutti, purtroppo, ma solo in parte) ancora venire appianati. Non aspettatevi dunque un capitolo perfetto ma un signor gioco, in grado di regalare soddisfazioni anche se non per molto tempo!

 

 

 A cura di Leonardo Gatto.

Questo nuovo Tales of spicca soprattutto per il comparto grafico, eccezionalmente simile al Symphonia per GameCube!

 

Come da tradizione, la telecamera rimane per lo più a volo d'uccello...

 

...In questo modo regala con più facilità scorci pittoreschi...

 

...E vedute a dir poco mozzafiato!

 

Questo quartiere ricorda molto la vecchia Meltokio...

 

Anche gli interni sono realizzati a regola d'arte, superando persino in particolari quelli ammirati nel nuovo Final Fatasy III.

 

Le battaglie, ovviamente in tempo reale e non a turni, possono dapprima apparire confusionarie.

 

Ecco il momento della trasformazione in lupo mannaro, particolare che farà da base al canovaccio della storia!

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