NICOLA DI PASQUALE

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Prof. Antonino Saggio

La lunga crisi. L'ottocento

Con la rivoluzione industriale e la sua invenzione più importante, la macchina a vapore, nasce una nuova ideologia politica, sociale e culturale. Tale scoperta innesca grandi innovazioni scientifiche (POSITIVISMO), trasformando la produzione (caotica e tumultuosa) e avvia un processo di inurbamento della città.
Le condizioni dei lavoratori i nuovi ricchi sono quelli che hanno le materie prime o fabbriche; nascono i sindacati dei lavoratori, una nuova classe sociale (la borghesia) ed i conflitti sociali. In questo grande quadro in trasformazione, l’architettura è statica e la sua rivoluzione avverrà lentamente.

BOULLEE E DURAND. Rigore geometrico e scientifico, ricerca di tipologie (si abbandona il modello) in Francia nascono i politecnici, si codifica e si trasmette il modo di progettare, si espongono le innovazioni: l’ingegnere vive nella scienza ed inventa, crea, mentre l’architetto diventa una figura anacronistica.
In America nasce la città verticale, che necessita di una nuova MODALITA COSTRUTTIVA diversa dai canoni rinascimentali.
Cambia la struttura, puntiforme, e i vari principi di simmetria, ordini e centralità.
SULLIVAN e Chicago pensa un’architettura organica, la forma segue la funzione.
All’innovazione costruttiva si contrappone il movimento Arts and Crafts, antimeccanicità, romantico, che si prodiga per la riscoperta dell’artigianato. Mentre si crea un cambiamento, molti artisti giocano ecletticamente in maniera diversa.
Alla fine del secolo emerge l’Art Nouveau, stile floreale che usa materiali innovativi (vetro, legno, ferro) in una logica innovativa e artigianale.
Il simbolo della contraddizione ottocentesca è la STAZIONE FERROVIARIA: una tipologia di pensiline nuove accolgono nel proprio ventre macchine a vapore che trasportano cose e persone (società dinamica) mentre ancora viene mostrato un apparato architettonico con elementi rinascimentali.
Un ingrediente imprescindibile dell’innovazione è l’arte figurativa.
Il nuovo attore è il paesaggio metropolitano (grande agglomerazioni, brulichio, movimento): la città da chiusa diventa aperta.
Gli IMPRESSIONISTI catturano l’idea di essere moderno: non vi sono più i paesaggi statici, fondati sulla prospettiva, ma dinamici, mutevoli e frammentari.
CEZANNE aderisce alla frammentarietà degli impressionisti (anti-prospettica) anche se nelle sue opere affiorano dei volumi puri. L’oggetto si afferma di per sé, analiticamente, non attraverso il filone prospettico (contestuale). Quindi da                       
                                                   Sinteticoà analitico
(es. il drappo diventa autonomo, come le mele)
L’analiticità è la serialità, concetti del mondo industriale, si trasferiscono nella raffigurazione.
Dopo Cezanne il processo viene compreso e d estremizzato (Picasso):
Cubismo Analitico; manifesto esplicito, presente ma non dichiarato prima à annullamento di ogni principio prospettico, arbitrarietà del colore e della rappresentazione. Opere “BRUTTE” di cui non si ha paura, in quanto rompono la convenzionalità ed instillano un’estetica nuova.
La miscela prende fuoco dopo l’evento catastrofico (grande guerra).