NICOLA DI PASQUALE

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Prof. Antonino Saggio


CONCEPT

Lavoro in ospedale ed in tanti anni ho pensato, e ripensato,a come dovrebbe essere concepito questo luogo.la situazione nella gran parte dei casi é la seguente: edifici progettati per assolvere oggettivamente a quella funzione, con connotati seriali e ferme regole grammaticali. a chi non é capitato,anche distrattamente,di notare e riconoscere un ospedale?
Quale futuro per questa cattedrale,capace di celebrare solo il rito della sofferenza,spesso in un tetro isolamento?
In sintesi la situazione che immagino.
L'ospedale innanzitutto deve "comunicare" con la società,integrato in un sistema di "connessioni"che rifiuta il concetto di "zoning".
Inoltre l'interconnessione dinamica dei dati può guidare verso un approccio interattivo, dove l'architettura muta a seconda delle varie situazioni,e soggettivizzando i desideri evita che l'individuo sia solo un numero di letto.

 

 

ESTENSIONE DELLA CONCEPT

Ho riflettuto a lungo su alcune situazioni di degrado negli ospedali romani, approdando ad una in particolare: il Policlinico "UMBERTO 1°". Questa enome "macchina" inaugurata nei primi anni del 1900, è incapace, per la sua stessa struttura anatomica, di recepire i cambiamenti della società e approntare risposte adeguate all'evoluzione dei bisogni. A nulla sono valse (se non a peggiorare) alcune opere di collage.