Il modello all'interno del mondo architettonico.
Individuiamo quattro tipi di modelli decisionali:
1- Il primo è di natura decisamente oggettiva:
La nuova architettura legata al paradigma della macchina, dal mondo della produzione industriale si passa a quello dell'architettura.
In questo ambiente nasce un modello il più oggettivo possibile.
Per farlo oggettivo blocco i dati.
Questa norma, questo standard, divengono la base del modello.
Nascono i manuali, nei quali si indicano soluzioni standard oggettive, sia dal punto di vista delle distribuzioni, sia delle distanze, si ragiona per famiglia tipo e per quella valgono tutti i nostri ragionamenti.
Tutto è bloccato, i set di frame, i dati.
2- Il secondo è di tipo prestazionale :
Inizia ad avere spazio negli anni sessanta, l'approccio precedente viene allargato, il tutto viene diviso in alberi prestazionali, per poter arrivare a delle scelte ponderate.
3- Il terzo approccio è di tipo strutturalista:
Si può ragionare in termini dialettici, non tutte le decisioni ragionano sulla stessa scala di importanza, questo crea una differenza tra le diverse maniere di ragionare, crea una bipartizione del modo di ragionare, ci sono decisioni di primo livello (immutabili) e quelle si secondo livello, che sono variabili.
Habraken propone per la prima volta l'utilizzazione di decisioni di primo livello derivanti da un'analisi logica, oggettiva, strutturale e di decisioni di secondo livello, modificabili, soggettive, strutturaliste.
4- Il quarto approccio è di tipo diagrammatico:
Quale strumento usare ed in quale momento, molte cose nell'ambito della progettazione possono essere risolte usando lo strumento appropriato, quale a volte è il manuale : non è che non esistano strumenti utili per la risoluzione di alcuni problemi, ma non sono la porta d'entrata più congrua rispetto una ricerca architettonica contemporanea.
L'accettazione del fatto che siamo in un'epoca fortemente soggettiva, in primis informazione, in secondis comunicazione, per cui l'entrata non può essere più quella data dai modelli oggettivi, ma al contrario è un entrata soggettiva, che dividiamo in due grandi categorie logiche e sono: 1- la prima prefigura una idea di forma, predefinizione sintetica di quelli che rimarranno le linee guida dell'edificio, è una specie di caricatura, forzare l'immagine in modo da renderla parlante e significativa, questa immagine prefigura quella che sarà l'architettura, il modello sintetico è caricaturale e lavora già sull'idea finale, sul risultato finale; 2- quando interviene l'informatica la fantasia può essere più libera, perchè si è in grado di fare qualsiasi cosa, diviene come il mezzo per la realizzazione del sogno iniziale, lo schizzo è la soggettività dell'artista, tale approccio non è intimamente legato con ciò che a noi interessa per cui la parola chiave diviene diagramma, ossia una prima traduzione del modello matematico all'interno del ragionamento dell'architettura, con un diagramma indico quali sono le forze in campo e come sono relazionate fra di loro, si sfrutta la caratteristica mobile dei dati, si parte dal basso per andare verso l'alto.