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Frontiere della conoscenza
FRONTIIERE DELLA CONOSCENZA
1.0 CONOSCENZA SCIENTIFICA.
Attualmente quattro miliardi di uomini sanno che la terra é un pianetino, il
terzo pianeta di un sistema stellare e questa nostra stella principale chiamata
Sole é una tra le miliardi di stelle della nostra Galassia e vi sono imprecisate
galassie nel Cosmo.
Da un dato osservato, cioé dalla presenza di una radiazione di fondo a tre gradi
Kelvin che permea tutto l'universo osservabile e che rappresenta uno strascico
del tremendo calore iniziale, e dallo shift verso il rosso degli spettri
galattici che ne rappresenta l'allontanamento reciproco, viene la teoria del BIG
BANG.
Alcune recenti scoperte hanno inoltre suggerito l'esistenza di una SUPERFORZA
che potrebbe gettare un pò di luce sui primissimi momenti di vita del Cosmo, e
potrebbe addirittura mettere in crisi il principio di conservazione
dell'energia: Se mai c'é stato un momento di superdensità , dice la teoria,
questa doveva essere una "massa di energia", e la cosidetta esplosione
rappresenta l'evoluzione generale da energia a materia. Infatti anche se la
materia può cambiare di stato e di forma con conseguente produzione o
distruzione di energia la somma totale di energia e/o materia non cambia.
Se l'Universo aveva quindi dimensioni di una particella subatomica, e se il
vuoto è soggetto a fluttuazioni tali da generare la creazione di una particella
e di una antiparticella, come è verificato sperimentalmente, così anche il Cosmo
potrebbe essere sbucato dal nulla e il suo punto d'ingresso il Big Bang.
Nella teoria del Big Bang, quindi, in principio era il vuoto, e per una debole
fluttuazione quantistica è emersa dal vuoto, in un punto di infinitesima
estensione una "fontana" di energia, alla temperatura di 10^31 gradi Kelvin il
cui "scoppio" originerà l'insieme degli universi, la materia, il tempo, lo
spazio. Infatti se per effetto tunnell un elettrone riesce a "forare" una
barriera di potenziale apparentemente impenetrabile ed apparire là dove non
dovrebbe essere, così potrebbe essere avvenuto il Big Bang.
Quando, dopo qualche minuto, la temperatura scese a 900 milioni di gradi divenne
possibile la sintesi dei primi elementi atomici, l'idrogeno e l'elio, che
rappresentano oggi l'80% e il 20% della materia dell'universo, e dopo un
miliardo di anni dalla nube di idrogeno ed elio nacquero le protogalassie, che
esplodendo sparsero nello spazio in espansione i loro prodotti da cui nasce
infine una generazione più stabile di stelle e galassie, quale il nostro Sole e
successivamente i pianeti. Il ciclo di espansione-contrazione del Big Bang è
valutato 30 miliardi di anni: ora siamo all'incirca a 2/3 della fase di
espansione, e sono passati 10 miliardi di anni dal Big Bang. 4 miliardi di anni
fa si è formato il Sole e 3 miliardi di anni fa si formò la Terra, ma solo 2
miliardi di anni fa si cominciarono a creare le condizioni che hanno permesso lo
sviluppo della vita sulla Terra, i cui fossili pi• antichi ritrovati datano
"appena" qualche centinaio di milioni di anni.
Accreditate teorie danno inoltre a molte migliaia di sistemi stellari la
possibilità di possedere pianeti orbitanti dove le condizioni della materia e
della temperatura hanno permesso anche là lo sviluppo e l'accrescimento della
cosidetta vita: ritorneremo sul concetto di vita. Anzi, sembra che l'origine
della vita sul nostro pianeta non abbia natura locale, il famoso brodo
primordiale propugnato da Darwin, bensì abbia origine cosmica e le meteoriti e
le comete siano state navi spaziali delle prime forme elementari di vita.
Il ritrovamento di fossili organici all'interno di meteoriti ha dato corpo a
queste teorie, mentre le comete contengono gli stessi elementi H,C,N,O,Cn nelle
stesse proporzioni degli organismi viventi. Il Sole evapora le comete, i gas
sfuggono nello spazio interstellare e raggiungono la superficie dei pianeti. La
Terra, per esempio, rimase otto ore nella scia gassosa della cometa di Halley,
durante il passaggio al perielio del 1910. La cometa di Halley, pur essendo la
più famosa, non è unica: si conoscono con certezza le orbite di un centinaio di
comete che gravitano nel sistema solare con periodo compreso fra 2 e 200 anni,
ed innumerevoli altre (più di 8000) che hanno periodo troppo lungo per essere
calcolato e si suppone facciano la spola con altri sistemi stellari. Il
ritrovamento nel 1864 di un meteorite in Francia ha fatto scoprire all'interno
di esso involucri di carbonio contenenti grani inorganici: si pensa a resti
fossili di spore o batteri poiché tali involucri avevano dimensione e spessore
simili a pareti cellulari. Nel 1937 in Tanzania si scoprirono sul meteorite
IVUNA, antico quanto il sistema solare, involucri filamentosi di carbonio e pure
in Australia, su un altro meteorite: tali involucri avevano straordinaria
somiglianza alla CONDRITE CARBONACEA, un microfossile terrestre. Questi
microfossili risultano inoltre sorprendentemente simili al pedomicrobium, un
batterio terrestre di forma simile a un lungo fungo, che si "nutre" di composti
metallici: i processi principali in esso trasferiscono l'ossigeno da sali si
ferro o manganese, dal "fiore", attraverso lo "stelo", alla "radice" che lo
accumula: diversi fiori sono collegati alla stessa radice e si pensa che sia
dovuto anche a questo batterio la produzione dell'ossigeno dell'atmosfera, 1
miliardo di anni fa, prima che la fotosintesi prendesse il sopravvento. Inoltre
la sonda Viking nel 1975 inviò sulla Terra delle fotografie straordinarie della
superficie di Marte: in alcune di esse era visibile una montagna estesa 1.5 Km e
alta 400 metri con una spiccata somiglianza ad un volto umano, e vicino ad essa
un bastione triangolare chiamato "la fortezza" ed un gruppo di 4 montagne a
forma di piramide. Recenti studi escludono l'illusione ottica e sostengono
un'opera intelligente nella costruzione di quella "sfinge" sul suolo marziano.
Alcuni non escludono che nei prossimi anni si dovrà riscrivere sotto questa luce
la storia degli ultimi 500 milioni di anni...
Ma nonostante l'elevata probabilità di vita simile alla nostra su pianeti simili
alla Terra, molti ritengono poco realistica l'ipotesi che questi extraterrestri
abbiano già potuto iniziare la navigazione interplanetaria e immettersi a
piacimento nell'atmosfera terrestre e nel campo di attrazione gravitazionale del
pianeta come vorrebbero le teorie sugli UFO, poiché la comune origine dal Big
Bang dell'intero universo, per il principio di uniformità , fa supporre processi
simili e tempi di evoluzione simili per l'intero universo: tentare di
raggiungere Sirio, distante una decina di anni luce, o Proxima Centauri,
distante quattro anni luce, presenta per noi uomini problemi incredibili!
Per questo alcuni sostengono che l'intelligenza umana ha la stessa struttura
fisica della breve (!) vita animale e ogni conoscenza ulteriore è quasi
impossibile oltre che INUTILE.
1.1 CRITICA METODOLOGICA DELLA SCIENZA
Attualmente, migliaia di ingegneri delle telecomunicazioni sono in grado di
progettare un trasmettitore televisivo e quasi chiunque è in grado di costruire
un ricevitore, ma fino ad oggi nessuno può spiegare in maniera plausibile e
priva di lacune come faccia l'"energia radio" a trasferirsi dal trasmettitore
lontano alla nostra antenna o come può la luce di una stella continuare a
giungere a noi nonostante quella stella sia scomparsa da secoli o millenni.
Lo scorso secolo Maxwell ci ha detto: se uno si mette al sole in agosto si può
pigliare una scottatura: non ci ha SPIEGATO il fenomeno della radiazione e
nessuno ci è ancora riuscito dopo di lui. Si tratta evidentemente di energia
fisica, ma non abbiamo idea di come il tutto funzioni. Nei confronti di questa
sincera presa di coscienza dell'abisso della nostra ignoranza le reazioni sono
uniformi: il 99% delle persone non se ne cura. La radio è là per essere
ascoltata, non per suscitare interesse o meraviglia: riflettere su queste cose è
affare di scienziati, l'uomo comune è un semplice Utente. Personalmente ritengo
questo atteggiamento popolare non privo di risvolti negativi.
Ma, se potessimo identificare questa minoranza di "scienziati" constateremmo
anche in loro vaste lacune di conoscenza, pregiudizi e distorsioni nella visione
del mondo, distorsioni formatesi durante gli anni dell'adolescenza, che è il
periodo nel quale si sviluppano le proprie percezioni intuitive (spesso false!)
di ciò che è il "senso comune" degli eventi naturali. Inoltre, gli scienziati
sono specialisti in qualche ramo particolare della scienza e non possiedono una
visione globale della realtà : "Si trascinano carponi lungo le frontiere della
conoscenza con in mano una lente d'ingrandimento!"
Osservando con telescopi ottici Sirio non è stato sinora possibile determinare
se e quanti pianeti possiede, sia a causa della scarsa apertura angolare della
stella vista dalla terra sia dalla saturazione ottica che la luminosità di Sirio
induce all'ambiente circostante impedendo la visione di eventuali pianeti. Non
possiamo vedere gli elettroni, le galassie o le onde radio se non per via
strumentale, e gli strumenti hanno peraltro notevoli limiti: gli "occhiali" non
sono però gli strumenti usati, bensì le TEORIE con le quali o contro le quali
interpretiamo i risultati degli esperimenti.
E oggi accettata la regola secondo la quale le teorie scientifiche devono essere
puramente descrittive senza avere l'ambizione di spiegare i fenomeni fisici,
perchè tale possibilità non esiste (!). Secondo questa regola alla domanda <cosa
succede se...> si può rispondere con una descrizione corredata di tutti i dati e
le cifre necessarie mentre la domanda <perchè> alla quale la scienza non è in
grado di rispondere si considera ERRATA.
D'altro canto, non conviene respingere le teorie errate come si dovrebbe perchè
è meglio avere una teoria sbagliata che nessuna teoria ma così facendo si
costruisce su una base errata nell'illusione che la costruzione sia vera e
valida. Per esempio la teoria Darwiniana è messa in dubbio, per quanto riguarda
l'origine locale della vita sul pianeta Terra, dai ritrovamenti di microfossili
su meteoriti e dal mistero della sfinge marziana: tuttavia, non essendosi queste
prove ancora consolidate, la teoria Darwiniana continua a possedere il suo
valore scientifico.
Vi è poi la tecnica del non problema, che non risolve il problema al quale è
applicata, ma lo sorvola. E una tecnica ritenuta legittima, che ci permette di
conservare il nostro slancio e passare a una fase successiva, basta puntare una
bandierina di segnalazione per ricordarci in seguito di aver lasciato un
problema non risolto. E quanto fecero gli americani nel 1975 quando la sonda
Viking inviò la famosa fotografia della sfinge marziana...
Vi sono poi gli approcci semantici, che tentano di dimostrare che il problema è
puramente verbale senza una sua profondità filosofica o reale. Basta quindi
cambiare i termini del problema e va tutto a posto. Ci si impantana così con
termini artificiali e astratti quali "permittività " o "impedenza", o sociali
quali "consumismo", "ricchezza" o "benessere" oppure "suicidio" o "interruzione
volontaria della vita"...
Un altro approccio ancora nasce dall'osservazione che le leggi matematiche
prevedono risultati in pieno accordo con l'osservazione dei fenomeni. La
tentazione di dire per esempio che le "onde" elettromagnetiche non sono onde
fisiche in senso stretto, ma solo onde matematiche è fortissima: ecco che si
ritiene di avere in mano la soluzione che soddisfa gli aspetti dell'evidenza
sperimentale: per esempio, la luce è formata da onde (Young, Fresnel, Maxwell,
Hertz) e contemporaneamente le onde non sono onde fisiche che viaggiano in un
etere fisico (Michelson & Morley), ma hanno natura puramente matematica. Le
spiegazioni matematiche però non creano nulla: nessuno si è mai preso una
scottatura solare esponendosi alle moltiplicazioni o agli integrali! La fisica
moderna invece pretende che l'Universo è stato creato da una "fluttuazione
quantistica"!
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