LO STAGISTA

Carte da decifrare

Transumanisti

Mind Uploading

Il “trasferimento della mente” o “mind uploading" è il processo di trasferimento o, per meglio dire, di copia della mente cosciente di un individuo dal suo cervello biologico a un substrato non biologico (ad esempio un computer). Il mind uploading e le questioni ad esso collegate sono tra i “temi caldi” della filosofia transumanista.

Premesse

I transumanisti affermano che l’anima non esiste, esiste solo la mente; la nostra coscienza soggettiva, in altre parole la nostra mente, non è altro che un processo che ha luogo nel nostro cervello; anzi si potrebbe dire che la mente sia l’attività della macchina-cervello (o, per lo meno. di certe sue parti). Questa convinzione è generalmente condivisa da coloro che hanno una visione “darwiniana” dell’uomo.

L’altra ipotesi alla base del mind uploading è che la memoria, la personalità e, più in generale, tutto ciò che rende unica ogni persona sia immagazzinato e codificato nella struttura fisica della immensa rete di neuroni del cervello. Per chiarire meglio la relazione tra mente e cervello che emerge dalle neuroscienze si può pensare alla metafora usata dal fisico e neuroscienziato Sebastian Seung in una conferenza: "i pensieri e la coscienza soggettiva (cioè gli schemi di attività e interazione neurale) stanno al connettoma (la struttura fisica del nostro cervello) come l’acqua di un ruscello di montagna sta al suo letto di pietre."

In sostanza il letto del torrente (la struttura fisica del nostro cervello - connettoma) è il luogo sul quale scorre l’acqua (gli schemi di attività e interazione neurale – la nostra consapevolezza e il pensiero). Secondo questa ipotesi è, quindi, possibile sostituire il letto del torrente con una struttura del tutto identica, senza intaccare il flusso dell’acqua.

Considerando la mente come un processo si arriva a supporre la sua “indipendenza funzionale dal substrato (cioè dal cervello biologico)”. Se quello che conta è l’attività del cervello che, come ci indicano le neuroscienze, è un processo di elaborazione dell’informazione, non ha importanza che quest’elaborazione venga eseguita da neuroni biologici o da un qualunque dispositivo calcolatore costruito dall’uomo. 

L'Uploading

L’uploading è il processo che trasferisce la struttura neuronale del cervello biologico in un computer. Una delle tecniche utilizzate è l’”uploading tramite procedura microtomica”.

“Il cervello del paziente è trattato con un fissante chimico oppure congelato alla temperatura dell’azoto liquido. Successivamente viene sezionato in strati molto sottili; ogni strato è sottoposto a scansione, ad esempio, tramite un microscopio elettronico in modo da mappare l’intero cervello con risoluzione nanometrica. Infine questi dati vengono utilizzati da un computer per ricostruire una accuratissima simulazione del cervello del paziente su un substrato artificiale. Quando la simulazione viene viene fatta “girare” ed interfacciata con adeguati input sensoriali, oltre che, eventualmente, ad un corpo robotico, il paziente, ormai “uplodato” in un supporto non biologico, riprende conoscenza esattamente con la stessa personalità e ricordi che aveva prima di sottoporsi alla procedura.”

E’ questa la speranza di coloro che decidono di far preservare in azoto liquido il proprio corpo dopo la morte. Il fine di questa pratica, detta crionica, è infatti, proprio quello di preservare le strutture del cervello che conservano l’informazione sulla personalità e sull’io del defunto. In questo modo, in un futuro più o meno lontano, grazie al progresso di scienza e tecnologia, qualcuno potrebbe eseguire una procedura simile a quella descritta sopra per “svegliare” i pazienti congelati, regalando loro quella che potremmo chiamare “immortalità cibernetica”. Come spiega Seung (nel suo recente libro “Connectome”), proprio la connettomica potrebbe testare la validità scientifica delle attuali procedure crioniche, valutandone l’efficacia nel preservare intatto il connettoma.

Connettoma

Il 7 febbraio 2012 è uscito negli Stati Uniti: “Connectome. How the brain’s wiring makes us who we are”, saggio divulgativo sulla connettomica scritto da Sebastian Seung, fisico e neuroscienziato all’MIT. Questo è l’incipit del libro.

“Né una strada, né un sentiero, penetrano in questa foresta. I rami lunghi e delicati dei suoi alberi si intrecciano ovunque, soffocando lo spazio con la loro crescita esuberante. Nessun raggio di sole può viaggiare lungo una traiettoria abbastanza tortuosa da attraversare gli angusti vuoti di questo groviglio di rami. Tutti gli alberi di questa buia foresta sono germogliati da cento miliardi di semi piantati contemporaneamente e, in un solo giorno, ognuno di essi è destinato a morire.

Questa maestosa foresta è comica e tragica allo stesso tempo. In effetti, certe volte penso che sia tutto. Qualunque romanzo o sinfonia, qualunque crudele omicidio o atto di pietà, qualunque storia d’amore o litigio, qualunque gioia o dolore, tutte, vengono dalla foresta.

Ci si potrebbe sorprendere nel sentire che tutto ciò stia in un contenitore di meno di trenta centimetri di diametro, o che ve ne siano sette miliardi sulla nostra Terra. Eppure tutti noi ci troviamo ad essere i custodi di una di queste foreste. Gli alberi di cui sto parlando sono quelle particolari cellule chiamate neuroni. La missione delle neuroscienze è quella di esplorare i loro rami incantati per domare la giungla della mente.”

La “foresta cerebrale” è l’intricato groviglio di neuroni che compongono il cervello. Il video che segue mostra il processo di ricostruzione 3D della struttura dei neuroni (connettoma), una procedura che è al cuore della connettomica. Il cubetto di tessuto cerebrale che si vuole “mappare” viene sezionato da speciali macchine in sottilissimi foglietti che, dopo aver subito un complesso trattamento chimico di fissaggio, vengono scansionati tramite microscopi elettronici.

Le sezioni così ottenute sono poi utilizzate da speciali software per effettuare una ricostruzione tomografica tridimensionale della forma di tutti i neuroni presenti nel campione di tessuto. Questo è possibile seguendo strato dopo strato, immagine dopo immagine, il lume dei rami dei neuroni che, nel video, potete riconoscere come macchie circolari di colore chiaro che punteggiano ogni singola sezione del volumetto.

Il risveglio

Una volta costruita l’immagine virtuale computerizzata del connettoma, cioè del substrato neuronale, si può riattivare il cervello; riattivando, con questo, la coscienza dell'individuo proprietario di quel cervello. Il cervello riprende conoscenza perchè riprende la sua attività, cioè riprendono le attività di interconnessione neuronale, che sono la nostra coscienza, su una struttura neuronale virtuale e ricopiata dall’originale.

Il Mind Uploading è la tecnologia base per la creazione degli Artilect.

Che implicazioni avrà tutto questo sul futuro della specie umana?

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