AUTORI
Andy Wachowski è nato il 29 dicembre del 1967 a Chicago.
Larry Wachowski è nato invece il 21 giugno 1965 sempre a Chicago.
"The Matrix" è il secondo film dei due fratelli che con il thriller "Bound - Torbido inganno" si sono creati una nicchia di rispetto fra i critici e gli appassionati di intrighi cinematografici. Il progetto relativo a "The Matrix" era nato nel 1995 quando la Warner, dopo aver letto la loro sceneggiatura di "Assassins", offrì ai fratelli un contratto per realizzare tre film. Poi il fiasco del film, diretto da Richard Donner ed interpretato da Sylvester Stallone e Antonio Banderas, raggelò l'entusiasmo ed i Wachowski cercarono 4 milioni di dollari alla Gramercy per girare appunto "Bound". Di nuovo in pista, e sotto l'ala del fortunato produttore Joel Silver, si sono visti assegnare un budget di 65 milioni di dollari per girare in Australia (dove i costi sono inferiori agli Stati Uniti) un film futuristico che mischia con disinvoltura filosofia, mitologia e sacre scritture alla violenza del cinema di Hong Kong. La cultura dei fumetti e dei romanzi illustrati esplora da tempo le drammatiche possibilità di realtà alternative, dimensioni in cui le leggi della fisica, della biologia o del tempo esistono solo per essere infrante. Larry e Andy Wachowski hanno sempre subito il fascino delle teorie che sfidano l'attuale percezione della realtà e hanno iniziato la loro carriera di autori sviluppando quelle idee. "Matrix" è nato dalla letteratura non convenzionale che i due fratelli hanno letto e prodotto e dal loro profondo interesse per la mitologia classica e le leggende: "Siamo appassionati sostenitori dell'importanza della mitologia e del modo in cui essa informa la nostra cultura". Quella stessa cultura che ha trovato ulteriore sostentamento nell'approfondimento del nuovo universo digitale prospettato da Internet. Per gli scrittori e cineasti che sono cresciuti dopo l'avvento dei personal computers, l'universo on-line è un nuovo, eccitante e fertile strumento di espressione creativa, un elemento della vita contemporanea onnipresente e in qualche modo sinistro. I Wachowski hanno analizzato a fondo tutti gli aspetti della rivoluzione tecnologica quando hanno ideato Matrix. I fratelli proseguono: "La storia è piena di persone che hanno cercato significati più profondi per l'esistenza e sono giunti a rivelazioni sorprendenti. In Matrix volevamo mostrare cosa può accadere ad un piccolo gruppo di persone accomunate dalla volontà di scoprire cosa si cela dietro l'apparenza. Le risposte sconvolgenti a cui giungono sono il punto di partenza della vicenda, e non la fine; ci interessava infatti immaginare come quelle persone avrebbero reagito una volta che la loro consapevolezza fosse stata ampliata da ciò che avevano imparato". E' molto interessante notare il lavoro che i due fratelli registi hanno svolto sul testo della sceneggiatura originale: i fratelli Wachowski sono stati intelligenti e acuti decidendo di liberarsi da riferimenti pseudo-intellettuali che non avrebbero fatto altro che appesantire la pellicola; hanno inoltre deciso di lasciar cadere tutti i riferimenti troppo ovvi alle tecniche orientali (ma ormai pienamente assimilate dai "saggi" occidentali) per svuotare la mente come metodo per tentare di scappare dal controllo della Matrice. E' giusto che un film si limiti a mostrare senza spiegare e senza dare giudizi; la forma cinematografica non deve copiare la forma letteraria: ciò che è scritto ha delle necessità di spiegazione che ciò che viene mostrato non ha. E' ritenuta una scelta decisamente azzeccata quella di confinare le discussioni filosofiche al momento in cui Morpheus introduce Neo nella sua nuova desertica realtà: la sceneggiatura originale prevedeva un'opera più teorica e con molti più dialoghi; la mossa vincente è stata di liberare il film da discussioni e approfondimenti che, comunque, in seguito sarebbero stati fatti da esperti e critici nonché da filosofi e scienziati. Mentre i film di Hong Kong fanno spesso affidamento su leggende popolari, "The Matrix" prende ispirazione dal mondo dei computers. Altri film americani che avevano dimostrato una predilezione per la tecnologia avevano sempre lavorato con storie tradizionali ravvivate qua e là da effetti digitali. Invece, in "Matrix", i fratelli Wachowski hanno creato un mondo che non è legato a nessuna legge fisico-terrena. "The Matrix" si sviluppa in una serie di scene, una più sbalorditiva dell'altra, con tanto di acrobazie che sfidano ogni legge di gravità. Tuttavia "The Matrix" non nasce da un vuoto completo. Un altro film americano, "Dark City", aveva già attraversato alcuni di questi territori. Con città abbandonate che periodicamente si modificavano in nuove forme, già il film diretto da Alex Proyas sfidava le nostre nozioni sulla realtà. Con "Matrix", questa demolizione della realtà diviene totale: la realtà diviene semplicemente una costruzione della nostra immaginazione collettiva, manipolata da una potente forza esterna. "Matrix" affronta temi profondi ed inquietanti, ma è anche uno spettacolare film d'azione. La dimostrazione dell'evoluzione del personaggio di Neo e del potere dei suoi avversari è affidata alle scene dei combattimenti. Lo stile di questi scontri fisici è direttamente legato alla natura di Matrix. "Quando immagini un mondo digitale, immagini una realtà in cui non esistono più i confini dell'umanamente possibile. I personaggi di "Matrix", ad esempio, possono ricevere le informazioni direttamente nelle loro menti, come fossero computer che caricano files" spiegano i registi. Il secondo capitolo di quella che fin dall'inizio i due fratelli registi avevano concepito come una trilogia, "The Matrix Reloaded", è stata una delle produzioni più tormentate degli ultimi anni. Messo in cantiere, insieme al terzo film della serie ("The Matrix Revolutions"), nel 1999 subito dopo l'enorme successo del primo Matrix, il film dei fratelli Wachowski doveva essere pronto per l'estate del 2001. La data d'uscita è stata però quasi immediatamente spostata all'estate del 2002, poi al natale dello stesso anno fino ad arrivare al giugno 2003. Gli stessi registi hanno ammesso che i motivi dei ritardi sono da ricercare sia in problemi di ordine creativo sia in problemi produttivi. Da un lato, infatti, i fratelli Wachowski, registi e autori della sceneggiatura, si sono trovati a dover gestire un successo dalle proporzioni inaspettate. "Matrix", infatti, non è stato solo un successo commerciale strepitoso (oltre 450 milioni di dollari incassati nel mondo) ma è diventato un vero e proprio cult per moltissime persone. Un tale successo rende però la produzione del sequel un'impresa difficile e, a suo modo, pericolosa. Il rischio di deludere i milioni di appassionati, esigentissimi e severi come tutti i fans del mondo, è più che reale. Sia il produttore Joel Silver che i fratelli Wachowski hanno ammesso che uno dei motivi principali del ritardo nell'uscita del film nasceva dal problema di creare qualcosa di originale, qualcosa di completamente nuovo e allo stesso tempo in linea con il vecchio Matrix. La produzione dei due sequel, purtroppo è stata rallentata anche dall'improvvisa scomparsa della cantante Aaliyah Haughton (vittima di un incidente aereo) e della sessantaduenne Gloria Foster che nel primo film interpretava l'oracolo (stroncata dal diabete), costringendo i fratelli Wachowski a rimettere mano alla sceneggiatura ed a rigirare numerose sequenze. "Matrix" più che come un film di successo può essere considerato come un vero fenomeno di costume, un cult che ha scatenato manie e tormentoni. Ovvio, quindi, che tanto successo contagiasse il mondo dell'animazione: gli "Animatrix", nove cortometraggi animati che fanno da prequel al primo film sono ormai disponibili in rete. La Warner Bros non ha esitato a rimettere a lavoro i fratelli Wachowski, i registi del capostipite della serie. Abbandonata l'idea di girare un prequel con attori in carne ed ossa, in cui si raccontasse come Matrix avesse sconfitto gli umani e preso possesso del loro mondo, il produttore Joel Silver aveva dapprima pensato alla realizzazione di un lungometraggio animato. Da qui all'idea di realizzare nove cortometraggi il passo è stato breve. Il progetto di una serie di cortometraggi animati ambientata nell'universo di "The Matrix" fu annunciata per la prima volta nel lontano 1999. Esso prevedeva che alcuni studi di produzione cinematografica si cimentassero individualmente nella realizzazione di un episodio animato, che avrebbe fatto parte di un'antologia dal titolo "The Animatrix". Il frequente ricorso a scenari fantascientifici ammiccanti a una cultura orientalistica in "The Matrix", convinse i produttori Joel Silver e Michael Arias a contattare per la realizzazione della serie a cartoni animati alcuni studi di produzione asiatici. Fu così che accanto alla statunitense Square USA furono coinvolti nel progetto anche gli studi di produzione giapponesi Madhouse (rappresentato da Yoshiaki Kawajiri e Takeshi Koike) e Studio 4°C (rappresentato da Mahiro Maeda, Shinichiro Watanabe e Koji Morimoto) e lo studio di produzione coreana DNA (rappresentato da Peter Chung). Ognuno di essi avrebbe dovuto produrre uno o più episodi aventi differenti storyline ma un unico filo conduttore, espresso dal tema della guerra tra gli esseri umani e l'Intelligenza Artificiale che domina il mondo del futuro. Inoltre, ogni episodio sarebbe stato realizzato secondo un differente stile di animazione: da quello tradizionale alla CG, dal manga style alle tecniche miste. Mentre Andy e Larry Wachowski cercheranno nuove ed avvincenti strade da far percorrere al protagonista della pellicola, Keanu Reeves, ancora nei panni dell'hacker Neo, gli Animatrix saranno piccole pillole di chiarezza che aiuteranno il pubblico, e forse gli attori stessi dei sequel, a comprendere meglio il complesso mondo di Matrix. Nati come capitoli a se stanti, di durata variabile tra i 6 e i 17 minuti e costati circa un milione di dollari l'uno, il progetto "Animatrix" rappresenta una sorta di espansione del mondo e della filosofia della Matrice, così come il videogioco "Enter the Matrix", pensato dai fratelli Wachowski per fare da ponte tra i tre capitoli della loro saga. Si comincia con "The second Reinassance", questo il titolo dei primi due corti, che in due tempi narra della genesi di Matrix e delle modalità con cui ha sconfitto gli umani e preso possesso del loro mondo. Questi due episodi ed i secondi due sono stati scritti dagli stessi fratelli Wachowski, ma diretti da Mohiro Moeda, famoso per la sua serie "Submarine 6" e per aver lavorato alla realizzazione della serie "Neon Genesis Evangelion". "L'ultimo volo dell'Osiris", un tormentato viaggio verso Zion, e "Kid's Story", la vicenda di un adolescente ribelle, sono stati diretti rispettivamente da Andy Jones, supervisore degli effetti speciali di "Final Fantasy", e da Shinichiro Watanabe, che ha diretto la serie "Macross". Anche "Detective Story", storia di un detective privato troppo curioso, è affidato alla regia di Watanabe. |
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