PICCOLO
MANUALE DELLE SOSPENSIONI
di
Luigi Loreto, Aprile 2002
COME FUNZIONA IL MONO:
le regolazioni
Sei confuso da tutte le viti e vitarelle e tutte le
regolazioni del tuo monoammortizzatore? Benvenuto fra noi.
In tutte le interviste condotte dai reparti tecnici delle maggiori case
motociclistiche risulta che solo una piccola percentuale dei piloti conosce
veramente come agiscono le regolazioni. Qui di seguito sono riportate delle
brevi note su come funziona il mono e su come usare le regolazioni per tararne
il comportamento dinamico e statico.
PRECARICO DELLA MOLLA
Girando la ghiera di regolazione della molla il "sag" puo' essere
portato al valore standard di 100mm+-10mm (misurato con il pilota a bordo). Una
volta che la molla e' aggiustata al corretto sag, deve anche essere controllato
il "sag libero"; il sag libero e' misurato senza il pilota. E'
l'entita' dello schiacciamento della sospensione con il solo peso della moto.
Deve essere circa 30mm+-10mm. Se e' minore di 20mm o piu' di 40mm, la costante
elastica della molla non e' corretta. Procedere quindi a sostituire la molla con
una di costante elastica adatta al peso del pilota.
Questa regolazione puo' essere effettuata anche in senso inverso: si aggiusta
prima il "sag libero" e poi si controlla che il "sag" sia
corretto. Naturalmente se i due valori non rientrano in quelli appena detti, la
molla deve essere cambiata.
RITORNO
Lo smorzamento di ritorno controlla quanto velocemente il mono ritorna nella
posizione di estesione massima dopo aver assorbito un ostacolo. Se il ritorno e'
troppo veloce, il retrotreno saltellera' come una palla da basket. Se il ritorno
e' troppo lento, il retrotreno non ritornera' in posizione di massima estensione
prima dell'ostacolo successivo (questo e' chiamato fenomeno di
"pacco"). Girando la vite del ritorno (si trova nel piede del mono) in
verso orario si rallenta il ritorno. Girando la vite del ritorno in verso
antiorario si accelera il ritorno. Sui monoammortizzatori della WP serie PDS e'
il contrario, avvitando si accelera, svitando si rallenta. Se la ruota
posteriore "scalcia" in alto sopra ostacoli squadrati, normalmente
significa che il ritorno e' troppo veloce. Se invece li attutisce, normalmente
significa che il ritorno e' troppo lento. Incrementando il freno di ritorno si
incrementa in minima entita' anche quello di compressione. Questo perche'
sebbene le due regolazioni siano separate, i due circuiti del passaggio
dell'olio non sono totalmente indipendenti.
COMPRESSIONE BASSA VELOCITA'
Lo smorzamento in compressione a bassa velocita' e' aggiustato tramite una vite
sulla testa del mono e si misura in numero di scatti "fuori" da
completamente avvitata. Le basse velocita' di movimento del pistone del mono
sono generate da ostacoli come piccoli dossi arrotondati, oppure
dall'atterraggio dalla maggior parte dei salti e dall'atterraggio sulla parte
piatta dei "panettoni".
Avvitando il registro di compressione (senso orario) si rendera'
l'ammortizzatore piu' rigido, svitandolo piu' cedevole. Come al solito, sui
monoammortizzatori della WP serie PDS e' il contrario. La variabilita'
dell'aggiustamento dipende dalla marca del mono, di solito arriva fino a 25
scatti.
Attenzione: questo aggiustamento non influisce sulla statica
dell'ammortizzatore, ma solo sul comportamento dinamico, per cui le variazioni
vanno valutate in movimento.
COMPRESSIONE ALTA VELOCITA'
Sui mono piu' moderni la regolazione in compressione ad alta velocita' e'
costituita da una grande corona esagonale coassiale alla vite della compressione
bassa velocita' e si misura non in scatti ma in giri completi. Non confondete la
velocita' di compressione con la velocita' della moto: il termine si riferisce
ancora alla velocita' del pistone. Le alte velocita' del mono sono generate da
ostacoli di forma squadrata, atterraggi violenti e salti sulle creste delle
whoops.
Avvitando questa regolazione esagonale si incrementa lo smorzamento e si
predispone il retrotreno a viaggiare piu' alto, mentre svitandola si ottiene
l'effetto opposto e si predispone il retrotreno a viaggiare piu' basso.
COME FUNZIONA LA FORCELLA: le regolazioni
Al contrario del mono, la forcella e' relativamante
semplice da tarare. Le moderne forcelle da fuoristrada hanno quattro possibili
regolazioni:
1) registro di compressione - comandato da una vite a scatti.
2) registro di ritorno - comandato da una vite a scatti.
3) durezza delle molle - aggiustata cambiando le molle stesse.
4) livello dell'olio - controllato alzando o abbassando la quantita' d'olio
negli steli.
Una volta capito come funziona la forcella, siete sulla buona strada per
diventare degli esperti collaudatori!
DUREZZA DELLE MOLLE
Molte moto di produzione escono dalla fabbrica con molle piuttosto cedevoli e
livelli di olio troppo alti. Questa e' una scelta di mercato perche' permette di
soddisfare il pilota medio. Ma i piloti seri devono scegliere le molle corrette
in base al loro peso e al loro stile di guida, ivi comprese le condizioni del
terreno. Come regola ad occhio, se siete costretti ad avvitare tutto il registro
di compressione per evitare il tamponamento di fine corsa, allora avete bisogno
di molle piu' dure. Solo i piloti piu' leggeri avranno mai bisogno di molle piu'
cedevoli di quelle standard.
Per regolare il precarico dovete necessariamente aprire i tappi (superiori per
le USD, inferiori per le tradizionali) della forcella e inserire o togliere
spessori alle due molle. Si procede con le misurazioni come nel caso del mono. I
valori standard sono: 50mm+-10mm e 30mm+-10mm il "sag libero". Se e'
minore di 40mm o piu' di 60mm, la costante elastica delle molle non e' corretta.
Procedere quindi a sostituire le molle con quelle di costante elastica adatta al
peso del pilota.
RICORDATE: non si puo' sopperire ad un settaggio statico sbagliato con la
regolazione dell'idraulica. Prima di cominciare ad intervenire a caso sulle
regolazioni idrauliche assicuratevi che la parte elastica delle forcelle sia a
posto. E che le boccole e i paraoli siano in perfetto stato. A volte basta
sostituire le tenute e l'olio per riottenere un funzionamento ottimale della
forcella.
RITORNO
Lo smorzamento di ritorno controlla quanto velocemente la forcella ritorna nella
posizione di estesione massima dopo aver assorbito un ostacolo. Se lo
smorzamento e' troppo poco, la forcella si estendera' troppo velocemente e
causera' che l'avantreno saltelli sul terreno accidentato. Al contrario se lo
smorzamento e' troppo la forcella andra' a "pacco" perche' non ha
avuto sufficiente tempo per ritornare alla completa estensione. Avvitando la
vite del ritorno si incrementa lo smorzamento, al contrario svitandola si
decrementa. Le forcelle Kayaba e WP hanno la vite di aggiustamento del ritorno
in testa allo stelo, le Showa montate dalle Honda CR e Suzuki RM ce l'hanno nel
piede.
Ricordatevi che la regolazione del freno di ritorno influenza anche la
stabilita' in curva della moto. Se e' troppo frenato allora l'anteriore tendera'
a scivolare all'interno, viceversa tendera' ad allargare la curva se e' poco
frenato. Occorre trovare il giusto compromesso.
LIVELLO DELL'OLIO
Le forcelle sono riempite con olio. Questo non soltanto lubrifica le parti
interne e calibra lo smorzamento attraverso la sua natura viscosa ma crea anche
un volume d'aria intrappolato nella parte alta dello stelo. Poiche' gli steli
non sono completamente pieni di olio, questo volume agisce come una seconda
molla pneumatica. Come la focella si schiaccia anche la tasca di aria viene
compressa. Questa aria compressa si comporta come una molla che si oppone al
tamponamento. Cambiando il livello dell'olio si puo' irrigidire o ammorbidire
questa molla pneumatica e decidere quando interviene. Alti livelli di olio
impediscono il tamponamento (questo perche' un piccolo volume di aria se
compresso diventa molto rigido) ma rendono la forcella piu' dura da meta' corsa
in poi. Al contrario bassi livelli di olio rendono la forcella piu' morbida a
meta' corsa ma la espongono a tamponamenti piu' frequenti. Come al solito
occorre scegliere un compromesso. Di norma a parita' di rigidita' delle molle il
livello di olio viene scelto in base alla specialita': nel cross il livello di
olio e' leggermente superiore, per contrastare i tamponamenti violenti
nell'atterraggio dai salti; nell'enduro leggermente inferiore, per permettere
una maggiore fluidita' a meta' corsa e copiare il terreno.
Il livello di olio e' misurato in millimetri dalla superficie di olio esposta
fino al bordo dello stelo, senza molla inserita e con la sospensione a pacco.
COMPRESSIONE
Il registro di compressione si trova nel piede degli steli (entrambi) sulle
Kayaba e WP, sulla testa nelle Showa. Ruotando la vite in senso orario si
aumenta il freno di compressione, cosa che rende la forcella piu' rigida, e
viceversa. Si noti come il registro di compressione abbia effetto su tutta la
corsa ed in particolare alle basse velocita' ossia sui piccoli avvallamenti e
dossi del terreno. Nell'Enduro questa sensibilita' alle basse velocita' e'
fondamentale perche' molto spesso ci si trova in mulattiera a superare ostacoli
consistenti come massi, gradoni di roccia, radici affioranti che contrariamente
a quanto si pensi non sono considerati ostacoli grossi (come i salti) ma
piccoli, in quanto provocano basse velocita' di movimento della sospensione e
pertanto richiedono una regolazione di compressione piuttosto sensibile e
scorrevole.
Se la vostra forcella tampona dovete avvitare il registro, barattando la
capacita' di assorbire piccoli ostacoli con la capacita' a contrastare il
tamponamento. Se notate ancora un forte tamponamento col registro tutto chiuso e
la forcella comincia a diventare "legnosa" o dovete cambiare le molle
con un paio di costante elastica maggiore o aumentare il livello dell'olio. Al
contrario, se la forcella non sta usando tutta la corsa su quel particolare
tracciato, svitatelo. Il pericolo di avere il registro di compressione tutto
chiuso e' quello di avere una forcella che risulta troppo rigida sui piccoli
ostacoli e non copia bene il terreno.
Tratto
dal sito http://digilander.iol.it/wr400f/index.htm
|