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Gilles Deleuze
"I pazienti apportano degli stati vissuti,
intensamente vissuti, e Melanie Klein glieli
traduce in fantasmi. E questo è un contratto,
precisamente un contratto: dammi i tuoi stati
vissuti e io ti restituirò dei fantasmi.
E il contratto implica uno scambio di soldi
e di parole. In tal senso, uno psicoanalista
come Winnicott si tiene davvero al limite
della psicoanalisi, perché avverte che questo
procedimento ad un certo momento non va più
bene. Arriva un momento in cui non si tratta
più di tradurre, di interpretare, di tradurre
in fantasmi, di interpretare in significati
o in significanti; no, non questo. C'è un
momento in cui bisognerà pur condividere,
in cui bisogna mettersi nella situazione
del malato, bisogna entrarci, bisogna condividere
il suo stato."
(G. Deleuze - Il pensiero nomade - 1972)