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Gilles Deleuze

"I pazienti apportano degli stati vissuti, intensamente vissuti, e Melanie Klein glieli traduce in fantasmi. E questo è un contratto, precisamente un contratto: dammi i tuoi stati vissuti e io ti restituirò dei fantasmi. E il contratto implica uno scambio di soldi e di parole. In tal senso, uno psicoanalista come Winnicott si tiene davvero al limite della psicoanalisi, perché avverte che questo procedimento ad un certo momento non va più bene. Arriva un momento in cui non si tratta più di tradurre, di interpretare, di tradurre in fantasmi, di interpretare in significati o in significanti; no, non questo. C'è un momento in cui bisognerà pur condividere, in cui bisogna mettersi nella situazione del malato, bisogna entrarci, bisogna condividere il suo stato."
(G. Deleuze - Il pensiero nomade - 1972)


Gilles Deleuze: i caoidi ed il caosmo (una specie di introduzione a Deleuze, partendo da Kant, saltando nel caos, tornando a Kant)
di Renzo Grassano

Il Nietzsche di Deleuze

L'anti - Edipo

Millepiani / Capitalismo e schizofrenia / atto II

Un po' di possibile, sennò soffoco
/ Deleuze e la politica
di Guido Marenco