Per una valutazione completa della moneta si è
proceduto a ricercarne le ricorrenze in letteratura.
La ricerca ha evidenziato le seguenti specificità
della moneta:
Le tipologie del dritto e del rovescio della moneta di Franca, nonchè le relative leggende sono attestate in almeno tre sesterzi coniati, sotto Vespasiano, dalle zecche di Roma, Lugdunum, Syria; non sono invece attestate negli assi o negli altri nominali inferiori.
Nonostante che i sesterzi attestati provengano da zecche diverse, essi mantengono una costanza stilistica del rovescio (la dea Roma in tutte e tre le monete attestate ha un aspetto etereo ed il braccio che sorregge la Vittoria è piegato). Non così la moneta di Franca: in essa la dea Roma ha delle forme piuttosto piene, mentre il braccio è teso.
Si è detto che, quanto al peso, la moneta di Franca poteva essere assimilabile da un asse, ma l'asse era di rame e dava sul colore rosso-marrone-verdognolo, come si può osservare nelle monete di diversa tipologia ma dello stesso periodo esposte al Museo Nazionale Romano (palazzo Massimo - piazza della stazione Termini).
In mancanza di elementi certi sulla composizione del tondello metallico, non mi è possibile asserire con assoluta certezza che la moneta sia un falso, come per altro lascia intendere la serie convergente delle singolarità sopra illustrate e come per altro conferma "l'esperto".