IL PARERE DELL'ESPERTO

 I due esemplari sono dei pacchiani riconii dei nostri giorni messi in giro anni fa da una nota ditta dolciaria per un concorso pubblicitario tra bambini. 

La prima 'moneta' (in quella lega c'e' tutto fuorche' un solo grammo d'argento) riprende e accoppia i dritti di due diverse monete: quello del Testone d'argento di Gian Galeazzo Maria Sforza (1480-94) e quello del Testone di Ludovico il Moro (1494-99). Infatti il rovescio del Testone di Gian Galeazzo reca si' lo stesso ritratto di Ludovico, ma con la leggenda LVDOVICVS PATRVVS GVBERNANS, essendo allora Ludovico reggente per il nipote e non duca di Milano. Mentre nel Testone di Ludovico al dritto la leggenda dice LVDOVICVS M SF ANGLVS DVX MLI. I Testoni originali hanno un diametro di 24,8 millimetri e pesano 6,97 grammi di ottimo argento. Sono tra le piu' belle monete del Rinascimento per il ritratto. 

La seconda moneta riproduce non un asse, ma un sesterzio di Vespasiano (vedere aspetti da approfondire; n.d.r.) 

Mario Traina - Cronaca Numismatica
E-mail: cronum@eder.it 
http://www.cronum.com
Napoli, 9 marzo 1998

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