Quadrante di Apronius, Galus, Messalla, Sisenna
2.4.2003
Gentile sig. Giulio,
mi chiamo Andrea e sono un novizio collezionista di monete romane, negli ultimi anni ho raccolto una trentina di pezzi tra mercatini e fiere e sono riuscito a classificarli tutti eccetto una, dato che già una volta avevo approfittato della sua competenza ricavando utili informazioni, le invio le immagini anche di questa moneta.
Ha un diametro di 18mm, lo spessore è ordinario ma non posso determinarne il peso per mancanza di strumenti adatti.
Come può vedere dalle immagini allegate, su un lato della moneta è presente al centro la sigla SC mentre tutt'attorno ci sono delle lettere in parte leggibili, ma ambigue, alcune sembrano greche, sull'altra faccia, c'è una figura triangolare con la dicitura VIRGALVS-MESSALL e dei segni non ben leggibili (AIII)?
aspetto una sua risposta,

ringrazio e saluto
Andrea

fig. 1
Roma, 13.5.2003
Egregio Lettore,
veniamo subito alla sua moneta di cui allego, oltre all'immagine, la descrizione sommaria, con l'intesa che ho colorato in rosso le lettere ricostruite, perché usurate, della leggenda.

Quadrante di bronzo
D. Altare sormontato da un grande vaso semisferico. GALVS MESSALLA IIIVIR
R. SC grande al centro. SISENNA APRONIVS AAAFF, a destra a scendere, a sinistra a salire

Per la bibliografia, cfr.:
BMC :
247 (asse di conio a ore 11), 2.88 g., c. 18 mm;
248 (asse di conio a ore 7), 2.66 g. , c. 18 mm;
RIC
211
Cohen
371
La moneta, coniata dalla zecca di Roma, porta la firma dei monetieri augustei (1) in carica attorno al 5 a.C., L. Apronius, Sulpicius Galus, Messalla e Cornelius Sisenna. Per un confronto, anche visivo, con una moneta coniata nell'anno successivo, cliccare qui. Per un'indicazione sul valore di mercato di una moneta consimile, cliccare qui
Cordiali saluti.
Giulio De Florio
 

Note:
(1) Il titolo ufficiale dei monetieri, responsabili della zecca, era: Treviri (accorciato talvolta IIIVir) Aere Argento Auro Flando Feriundo, ossia triumviri preposti alla fusione e coniazione del bronzo, dell'argento e dell'oro. Erano chiamati triumviri perché tre erano all'origine, portati a quattro nel periodo di interesse.
 

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