Massimino II Daia | |||
17.3.2003
Caro Giulio,
ho sedici anni, ti invio le immagini relative a una delle monete romane che ho iniziato a collezionare anche se mi intendo molto poco di numismatica antica. Sul dritto (o almeno presumo sia tale) compare l'immagine di profilo di un imperatore che secondo l'iscrizione esterna sembrerebbe un certo "MAXIMINUS", sul retro orientato a 180° rispetto al dritto appare una figura che ai miei occhi sembra un'allegoria di vittoria o giustizia che è vestita di tunica e regge in mano due oggetti non molto ben identificabili a causa del deteriorameno. Intorno a questa figura sembrano esserci delle scritte che così figurano ai miei occhi "POP ROM" (quasi fosse abbreviazione di popolo romano) Sotto la figura sembra esserci la scritta "PTR" ed alla sua sinistra una sorta di " T " . La moneta sembrerebbe essere in bronzo. La mia principale questione è :" E' autentica? "e se sì, a che periodo risale? Ho identificato correttamente l'imperatore? Ho molto a cuore la questione sull'autenticità in quanto vorrei assodare se il "tombarolo" da cui le compro è realmente affidabile come sembra essere. Se sei in grado mi interesserebbe inoltre una stima, anche se non ho alcun interesse a rivenderla, (sarebbe come togliermi un pezzo di me!). Ti ringrazio in anticipo e ti prego di scrivermi al più presto. Ho inoltre altre monete bronzee
di cui mi piacerebbe sapere di più quindi fammi sapere se hai voglia
di aiutarmi ad identificarle.
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Roma, 12.5.2003
Caro amico,
mi scuso innanzi tutto per il ritardo nella risposta, dovuto in parte a questioni tecniche e in parte alla necessità di reperire materiale bibliografico idoneo a coprire il periodo storico a cui la tua moneta si riferisce e, ovviamente, a studiarlo. Di Massimino Daia mi ero già occupato in una precedente corrispondenza, quando un lettore mi aveva chiesto consulenza su un follis coniato nel periodo in cui questo sovrano svolgeva le funzioni di Cesare. Nell'occasione avevo tratto dal Montenegro una breve nota biografica a cui ti rimando. Vorrei invece ora trarre spunto da questa tua moneta per allargare un po' il discorso al periodo della "Tetrarchia" in cui Massimino Daia operò. Inquadramento
storico.
Questa dunque sinteticamente era, negli intenti di colui che l'aveva concepita, la tetrarchia (governo di quattro), un'organizzazione fortemente decentrata dello stato, ma non priva di unitá di comando, in cui l'Augusto senior, dettava il disegno politico e gli altri, Augusto junior e Cesari, provvedevano all'esecuzione, in autonomia di gestione. Con il passaggio dalla diarchia alla tetrarchia, l'ideologia del sistema si adeguò: come Diocleziano e Massimiano Erculeo erano rispettivamente figli di Giove e di Ercole, così Galerio, attraverso l'istituto dell'affiliazione, lo divenne di Diocleziano con l'appellativo di "Giovio" e Costanzio di Massimiano, con l'appellativo di "Erculeo". All'uno e all'altro fu conferito il titolo di "nobilissimus Caesar", entrambi entrarono a far parte della "gens Valeriana", tutti furono vicendevolmente vincolati dalla "pietas", l'etica della gratitudine agli dei e dell'affetto per i consanguinei. Era ovvio che in una tale concezione teocratica del potere non vi fosse spazio per il cristianesimo che fu infatti brutalmente represso. Il 1 maggio del 305, Diocleziano, giunto al ventesimo anno di potere, si ritirò dalla vita pubblica, come precedentemente stabilito e altrettanto pretese da Massimiano. Con l'uscita di scena, i due Augusti assunsero il titolo puramente onorifico di "Seniores Augusti, felicissimi et beatissimi". Galerio e Costanzio furono promossi Augusti, rispettivamente d'Oriente e d'Occidente. Ma a guadagnarci fu sopra tutto Galerio. Infatti, anche se Costanzio, come Augusto senior, possedeva il supremo potere legislativo, come era stato quello di Diocleziano prima di lui, fu Galerio a scegliere, tra uomini certamente a lui fedeli., i due nuovi Cesari nelle persone di Flavio Valerio Severo (Cesare d'Occidente) e Valerio Massimino Daia, suo nipote (Cesare d'Oriente). La cosa scontentò gli occidentali: Massimiano, perché costretto a ritirarsi anzitempo, suo figlio Massenzio e il figlio di Costanzo, Costantino, perché tagliati fuori dalla linea di successione. Ma fu la morte, nel 306, di Costanzio Cloro, l'Augusto senior d'Occidente, a riaprire il capitolo delle lotte di successione da parte di quegli aspiranti tetrarchi che, pur disponendo di una forza militare che li appoggiava e li voleva Cesari o Augusti, non si vedevano riconosciuto il ruolo a cui aspiravano. Galerio, ormai Augusto senior, cercò di scendere a compromessi con i vari pretendenti ma la situazione arrivò al punto che, ad un dato momento, esistevano nell'impero quattro Augusti legittimi, Galerio, Costantino, Licinio e Massimino Daia, un Cesare illegale a Roma, Massenzio e un usurpatore in Africa, Lucio Domizio Alessandro. I riflessi sulla monetazione.
La tua moneta.
D. Busto laureato corazzato
a destra dell'imperatore Massimino. IMP MAXIMINVS P F AVG(1)
Il contrassegno di zecca è da leggere, a mio avviso: , ove i'identificativo di zecca è il PTR(3) in esergo mentre T e F, nel campo, costituiscono l'indicativo di emissione(4). Per questa tipologia monetale e per l'arco temporale a cui la moneta appartiene gli assi di conio possono indifferentemente essere a 0° o a 180°. Per concludere siamo di fronte ad una moneta bronzea (aes) molto comune, specificamente un follis, classificabile come RIC 845a, coniato a Treviri nel nome dell'Augusto orientale Massimino d'Aia, tra il 310 e il 313 d.C., quindi nell'ultimo periodo della tetrarchia {Augusti: Galerio Massimiano, sino alla morte intervenuta il 5 maggio del 311, Licinio, Costantino (Augusto senior dalla fine del 312) e appunto Massimino}. Come tutti i folles del periodo, presenta un peso ormai ridotto a circa 4÷5 g a fronte di un diametro di c. 23÷24 mm.(5) Significato della moneta.
Valore venale della moneta.
Ancora sul valore della
moneta.
Ti saluto cordialmente.
P.S. Visto che possiedi
altre monete romane e vorresti saperne di più perché non
provi a imparare a classificarle? Io sarei disposto a darti supporto e
qualche consiglio pratico.
Note:
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