MOBBING

COS'è A_CHI_RIVOLGERSI LEGISLAZIONE LINK_UTILI TIPI DI MOBBING EFFETTI E SINTOMI FASI DEL MOBBING  

 

 

COS'E' IL MOBBING

Il termine mobbing, deriva dall’inglese to mob che significa “attaccare, assalire tumultuosamente, accalcarsi intorno a qualcuno” ed è stato coniato nel 1971 dall’etologo Konrad che, con questo termine, descrisse “l’attacco di un gruppo di uccelli contro l’intrusione di un altro animale”.

Però, tale parola, negli ultimi anni, è stata utilizzata anche nel linguaggio giuridico per indicare un comportamento di persecuzione e di violenza psicologica, che si ripete per lungo tempo, posto in essere da colleghi di lavoro (mobbing orizzontale) o dal datore di lavoro (mobbing verticale) a danno di un lavoratore (mobbizzato) che diventa la vittima.

Il mobbing non è un fenomeno nuovo, perché si caratterizza attraverso vari comportamenti che presi isolatamente esistono da sempre e che sono: il confinamento in un edificio dello stabilimento in disuso e privo di sicurezza; le molestie sessuali; il rifiuto ingiustificato e con disparità di trattamento di permessi; l’attivazione di una forte politica di repressione al punto che il dipendente è affiancato dai sorveglianti che devono controllare i minuti di pausa per il ristoro o i bisogni fisiologici; i subdoli ricatti di non trasformare il contratto di formazione e lavoro in contratto a tempo indeterminato se il lavoratore non avesse acconsentito a svolgere le “mansioni più disparate e gli orari più strani”; il carico di lavoro eccessivo o nullo; l’assegnazione di compiti al di sotto delle comprovate capacità professionali; i maltrattamenti verbali del superiore gerarchico davanti ai colleghi di lavoro; ecc… Tutto ciò ha trovato conferma in una ricerca promossa dalla Filca Cisl Nazionale nel distretto del Mobile imbottito Bari-Matera nel 2001. Tutti questi comportamenti per diventare mobbing devono essere regolari e durare per un periodo di almeno 6 mesi.

 Alla luce di queste considerazioni, lo scopo dell’OSSERVATORIO Mobbing è quello di dare informazioni sulle prospettive legislative, contrattuali e giurisprudenziali su un fenomeno sempre più crescente in Italia ed in Europa. Infatti, il Rapporto ILO del 1998 sulle violenze nei luoghi di lavoro ha stabilito che in Europa l’8,1% dei lavoratori è vittima di violenze psicologiche di ogni tipo in ambito lavorativo; il che, tradotto in percentuale, equivale a ben 12 milioni di persone. In Italia, i lavoratori vittime del mobbing sono il 4,2%. Si tratta di una situazione che solo apparentemente va meglio, in quanto la valutazione (cioè il 4,2%) non tiene conto che molti giovani neo-assunti o avviati con forme flessibili (ad es.: part-time; contratto di formazione e lavoro; contratto a termine; ecc…), spinti dal bisogno di lavorare, sono “ben disposti” a tollerare i piccoli e i grandi soprusi nei luoghi di lavoro.

 

 

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MOBBING: A CHI RIVOLGERSI

Le questioni legate al mobbing aziendale sono molto delicate perché investono più aspetti. Non ci si limita a problemi di carattere legale (denuncia dei fatti, cause di lavoro in tribunale) ma spesso viene coinvolta la sfera psicologica del lavoratore vessato. I gravi problemi psicologici che quasi sempre accompagnano le vittime di mobbing (problemi che sfociano anche in problematiche di salute legate al fenomeno della somatizzazione) allargano la sfera dei professionisti e delle istituzioni a cui rivolgersi in caso di mobbing aziendale.


Abbiamo quindi varie tipologie di professionisti di riferimento a seconda della gravità, della durata, della tipologia di mobbing e degli effetti (psicologici e medici) che ha sul lavoratore colpito.

Solitamente, al primo manifestarsi di fenomeni riconducibili al mobbing aziendale, molti sopportano o credono di poter gestire da soli la problematica. In realtà in questa fase sarebbe meglio rivolgersi ai Sindacati per una prima segnalazione e per ricevere, se possibile, i primi consigli pratici su come agire.


Qualora non sia possibile o non si voglia passare attraverso i Sindacati, è molto importante chiedere informazioni e consulenza agli appositi Osservatorî sul fenomeno del mobbing istituiti proprio per monitorare un fenomeno molto più diffuso di quanto possa sembrare, dai confini sfumati e dalle modalità subdole.


Come accennato in precedenza, gli effetti di un mobbing aziendale prolungato nel tempo o feroce nei modi possono essere devastanti a livello psicologico, favorendo la comparsa di sintomatologie depressive con perdita di autostima. In questo caso è importante rivolgersi a psicologi specializzati che, naturalmente, non forniscono consigli diretti sul problema mobbing ma si premurano di evitare che gli effetti psicologici nocivi non si sviluppino ulteriormente o che sfocino in somatizzazioni pericolose per la salute. Gli psicologi sono anche utili perché possono produrre certificati validi per provare il nesso causale tra comportamenti di mobbing aziendale e malessere psicologico del lavoratore vittima.


Nei casi più gravi, qualora insorgano patologie legate allo stress da mobbing (ulcere, cefalee, ecc.) occorre rivolgersi tempestivamente dal proprio medico curante che è in grado anche di produrre certificazioni atte ad essere usate in procedimenti giudiziari contro l’azienda che ha posto in essere comportamenti riconducibili al mobbing.


Ovviamente in questa lista di professionisti non devono mancare gli avvocati o gli studi legali (è meglio se sono specializzati nelle tematiche legate al lavoro) i quali possono essere consultati in ogni momento, anche all’insorgenza delle prime avvisaglie di mobbing.

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Legislazione vigente in Italia

 

costituzione (art.32): la salute è un diritto dell’individuo e della collettività. (art.40) l’iniziativa economica privata è libera, non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.

Codice Civile (art. 2087): sulla tutela delle condizioni di lavoro. Richiama l’imprenditore "...ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro". Come a dire che il legislatore, già all’inizio degli anni 40, riconosceva la complessità dell’uomo, fatto di struttura organica (integrità fisica), ma anche di emozione, pensiero, sentimento (personalità morale) che l’imprenditore è tenuto ugualmente a tutelare.

Codice Penale: prevede sanzioni specifiche in caso di omissione dolosa (art.437) e colposa (art.451) di cautele contro gli infortuni sul lavoro. Inoltre denuncia per "lesioni personali", punisce con la reclusione da tre mesi a tre anni "chiunque cagiona ad alcuno una lesione personale, dalla quale deriva una malattia nel corpo o nella mente" (art.582) e punisce con l’arresto fino a sei mesi di reclusione "chiunque reca molestie o disturbo a qualcuno" (art. 660). violenza sessuale (609bis) Siccome il mobbing può causare malattie professionali e quindi costituire reato, può essere punito dall’art.590 secondo il delitto di lesione personale colposa.

Statuto dei Lavoratori, Legge 300/1970:
art.9 tutela della salute e dell’integrità fisica.
art.13 al dipendente non possono essere date mansioni di livello professionale inferiore a quello d’inquadramento.
art.15 atti discriminatori per motivi politici o religiosi
art.18 reintegrazione nel posto di lavoro in caso di ingiusto licenziamento

D.Lgs 626/94: riguardante il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro. Definisce che il datore di lavoro (art. 4 comma 5 lett. c), nell’affidare i compiti ai lavoratori, deve tenere conto delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e alla sicurezza.

Regione Lazio, legge regionale 14/03/2001:
art.1 Finalità. La regione, in attuazione dei principi costituzionali enunciati dagli artt. 2, 3, 4, 32, 35, e 37 della Costituzione, nel rispetto della normativa statale vigente e nelle more dell’emanazione di una disciplina organica dello Stato in materia, interviene con la presente legge al fine di prevenire e contrasteAe l’insorgenza e la diffusione del fenomeno del "mobbing" nei luoghi di lavoro. La regione individua nella crescita e nello sviluppo i una cultura del rispetto dei diritti dei lavoratori da parte di tutte le componenti del mondo del lavoro gli elementi fondamentali per il raggiungimEnto delle finalità indicate al comma 1 e per un’ottimale utilizzazione delle risorse umane nei luoghi di lavoro.

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LINK UTILI

 

 

http://www.unicam.it/ssdici/mobbing/index_mob.htm  
Mobbing un problema nel problema 

http://soalinux.comune.firenze.it/7/cddm/mobbing.htm  
Il mobbing, se lo conosci lo eviti.

http://www.contromobbing.it/  
Il sito dell'omonima associazione nonprofit

http://www.geocities.com/ampavan/  
La storia personale di Anna Maria Pavan

http://www.cgilte.it/indennizzo.htm  
Indennizzo del danno da mobbing

http://www.uil.it/mobbing/Default.htm  
Osservatorio nazionale sul mobbing della UIL

http://www.ceseal.org/  
Centro Studi Europei Sanità Ambiente e Lavoro della UNIONQUADRI

http://www.eurhope.com/  
EurHope Centro Studi e ricerche 

http://members.xoom.it/icebergpunta/  
Osservatorio sul mobbing indennizzo del d

http://www.psicoservices.vai.li  
Studio di psicoterapia a Roma di Gianfranco Nesci.

http://www.istitutopsicoterapie.it/  
Istituto di psicoterapie; studio mobbing a cura di Giacomo Rindonone e Mariella Della Porta

http://www.egosfera.it/  
Ditta di Trieste: offre servizi in campo scientifico, psicologico, medico, psicoterapeutico. 

http://www.antimobbing.org/  
Sede di Palermo del Movimento Italiano Mobbizzati Associati.

http://www.pegacity.it/justice/impegno/index.html  
Sito di Diritto del Lavoro di Mario Meucci

http://www.europa.eu.int/eur-lex/it/index.html  
Gazzette ufficiali della UE

http://www.europa.eu.int/comm/employment_social/index_en.htm  
V Commissione Europea 

http://www.europa.eu.int/comm/employment_social/equ_opp/index_en.htm  
V Commissione Europea

http://www.i-2000net.it/gazzetta/  
Gazzette ufficiali dal 1997 (gratuitamente e tempestivamente on line)

http://www.mclink.it/com/fist/contratt/contratt.htm  
Testo per esteso dei contratti nazionali di lavoro 

http://www.giurcost.org/corte/index.html  
Sentenze della Corte costituzionale dal 1992 

http://www.diritto.net/  
Informazioni giurisprudenziali - motore di ricerca giuridica

http://www.civile.it  
Novità giurisprudenziali in materia civile 

http://www.penale.it  
Novità giurisprudenziali in tema penale 

http://www.legge-e-giustizia.it/  
Novità della giurisprudenza del lavoro della Cassazione a cura avvocato Domenico d'Amati 

http://www.axnet.it/buvette/index2.html  
Sito di rivista telematica di diritto parlamentare e del lavoro

http://www.giust.it  
Sito di Giustizia amministrativa, rivista di diritto pubblico 

http://www.mgiudiziario.it  
Sito de Il Mondo Giudiziario 

http://www.degrazia.it  
Sito di informazioni giuridiche 

http://www.idg.fi.cnr.it  
Sito dell'Istituto di documentazione giuridica del CNR

http://www.unicz.it/lavoro/lavoro.htm  
Sito giuslavoristico dell'Università di Catanzaro 

http://www.lex.unict.it/eurolabor/default.htm  
Centro di documentazione virtuale sull'evoluzione del diritto del lavoro, delle relazioni industriali e dello Stato sociale nella Unione Europea

http://groups.msn.com/mobbing/  
Sito di consulenza legale contro il mobbing (ed i mobbers) dell'avvocato Paolo Denari

http://www.lidap.it/  
Sito dell'associazione "Lidap onlus", (Lega Italiana contro disturbi d'ansia)

http://izan.simplenet.com/napoletano/relaz_pa.htm  
La Medicina del Lavoro e il fenomeno del Mobbing

http://space.tin.it/clubnet/ebesal  
sito del Dottor Pasquale Salvatore

http://www.sieb.org/sieb/giornale/mobbing.htm  
Organizzazioni e sistemi

http://www.pegacity.it/ospedale/case/3496/index.htm  
La pagina di Felice Apicella

http://www.iusseek.com/forum/Mobbing.htm  
IusSeek: Forum sul mobbing

http://scienzaesocieta.cassino.edu/laborato/mobbing.htm  
Le dinamiche del mobbing estese al mondo della scuola.

http://www.legge-e-giustizia.it/fattoediritto.htm  
Lettera telematica di notizie giuridiche Direttore responsabile Domenico d'Amati. 

http://www.ticino.com/usr/TLory/mobbing.htm  
Disagio lavorativo: cosa fare?

http://www.marsn.org/mobbi4.htm  
Il fenomeno del mobbing: preliminari indicazioni per la valutazione medico-legale

http://www.geocities.com/Athens/Cyprus/6844/mobbing1.htm  
I grandi temi del lavoro: il mobbing.

http://www.snfia.org/mobbing/mobbing.htm  
Sindacato Nazionale Funzionari Imprese Assicuratrici

http://www.diritto.net/default.shtml  
Il portale per il mondo del diritto in Italia 

http://www.fnsi.it/commento_mobbing.htm  
La norma contrattuale FNSI antimobbin

http://www.comeconline.com/Diritti%20Umani/Diritti.htm  
Diritti umani e diritti civili.

http://www.leymann.se/  
The Mobbing Encyclopaedia

http://www.censurati.it/cosae.php  
Il mobbing tra i giornalisti.

http://www.cgil.it/saluteesicurezza/il_mobbing.htm  
Disposizioni sulle misure contro le forme di persecuzione psicologica negli ambienti di lavoro, emanate dall'Ente Svedese per la Salute e la Sicurezza

www.deriveapprodi.org/libri/stopmobbing.htm  
Antonio Casilli

www.forodicagliari.it/mobbing_avv_sechi.html  
I danni derivanti dal mobbing

http://izan.simplenet.com/napoletano/mobbing.htm  
Centro Studi Diritto sul Lavoro

www.ifrance.com/avvocatura/novita/dottr/Mobbing.htm  
Scuola forense

www.margherita.net/donne_carriera/donne_lavoro/mobbing.shtml  
Donne: il mobbing

www.medlav.com/argolink/Mobbing.html  
Il terrore psicologico sul posto di lavoro

www.nonluoghi.it/lavoro4.html  
Quando la competizione sul lavoro diventa persecuzione

www.notiziariogiuridico.it/mobbing.html  
Il mobbing aziendale.

www.dols.net
Dol's il sito delle donne online si occupa anche di mobbing.

www.nsd.itil sito del Giornale dei Carabinieri si occupa anche di mobbing.

www.oltreilmobbing.itsito interessante del Prof. Giancarlo Trentini dell'Università di Venezia esperto delle vicissitudini della vita del gruppo e della leadership.

www.mobbingonline.it

www.ilmobbing.it

www.tiscalinet.it/MIMA_PALERMO

www.unicam.it/ssdici/mobbing/index_mob.htm

www.leymann.com

www.ispesl.it

www.associazionequadri.it

www.altalex.it

www.diritto.it

www.lpp.it

www.mobbing-prima.it/princ_it.htm

www.stop-mobbing.it

www.mobbing-zentrale.de

Associazione Nazionale Anti Mobbing Onlus

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Siti Internet internazionali

 

 http://www.leymann.se   Sito svedese multilingue, curato dal Prof. Heinz Leymann, è una miniera di informazioni sul fenomeno del mobbing; significativamente titolato The mobbing Encyclopaedia.

 

www.successunlimited.co.uk   In assoluto, il miglior sito per tutto ciò che riguarda bullyng, mobbing, harassment, e in genere ogni forma di molestia. 

Di chiaro stampo anglosassone, è curato dal maggior esperto britannico, Tirn Field. Molto completa anche la sezione dei links internazionali e la parte giuridica.

 

www.bullybusters.org   Sito dell'associazione creata dai coniugi Gary e Rut Namie, San Francisco, chiamata appunto Bullybusters (letteralmente "i cacciatori di bulli", o cacciatori di mobbers, all'europea).

www.mobbing.nu        Sito spagnolo

 

www.mobbing-nein-danke.de/       Sito in lingua tedesca 

 

www.mobbing-usa.com       Sito americano, attrezzato per fornire informazioni e notizie sui libri che riguardano l'emotional abuse nel luogo di lavoro

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TIPI BI MOBBING

Mobbing dal basso o down-up:
Il mobber è in una posizione inferiore rispetto a quella della vittima.
Accade quando l’autorità di un capo viene messa in discussione da uno o più sottoposti, in una sorta di ammutinamento professionale generalizzato. In effetti, nelle situazioni di mobbing dal basso sono solitamente più di uno, a volte snche tutti gli operai o i collegli di un certo reparto, che attuano una vera e propriaa ribellione contro il capo che non accettano.
La vittima si trova quanto mai in una condizione di isolamento totale e devastante, inoltre essendo il numero dei suoi delatori piuttosto alto, anche il suo tentativo di discolpa risulta arduo; l’ufficio del personale finirà col dare credito alla maggioranza delle voci.
Questa forma di mobbing ha radici molto simili tra le culture. I casi di mobbing dal basso sono comunque abbastanza rari; nell’area tedesca si stima che ricoprando una percentuale del 10% del totale di tutti i casi si mobbing, in Italia la percentuale è addirittura minore, infatti, se l’antipatia verso il capo è un fenomeno molto diffuso, non altrettanto si può dire dell’aperta manifestazione di questo sentimento.

Mobbing dall’alto:
Il mobber è in una posizione superiore rispetto alla vittima: un dirigente, un capo reparto, un capufficio, un collega di anzianità o di mansioni superiori. Questo tipo di mobbing comprende atteggiamenti ed azioni riconducibili alla ben conosciuta tematica dell’abuso di potere, cioè dell’uso eccessivo, arbitrario o illecito del potere che un ruolo professionale implica. Il capo tradizionale, autoritario e severo, è tendenzialmente più soggetto a questa inclinazione, tuttavia sarebbe errato ritenere che il capo "amicone" ne sia immune.
Il discorso è infatti più ampio: il mobbing può insorgere in ogniuno dei due casi, quando il capo usa uno di questi due stili di guida in modo non uniforme. Se infatti usa il modo di fare autoritario e un po’ dispotico con tutti i suoi sottoposti allo stesso modo, ciò non è automaticamente mobbing. Finchè egli usa con tutti lo stesso metro e ogniuno subisce un trattamento giustamente ripartito e conseguente a ciò che effettivamente ha fatto, egli potrà essere accusato di eccessivo zelo, ma non di mobbing. Se invece usa il modo di fare da "amicone", ma più con qualcuno emeno con altri, cioè se mostra di fare delle prefernze, allora il mobbing non è troppo lontano.
In un primo tempo ci si è chiesti se per caso qesto tipo di mobbing non derivasse dalla gerarchia organizzativa aziendale stessa, ossia se la struttura gerarchica della ditta non facilitasse o addirittura provocasse l’insorgere del mobbing dall’alto, concentrando potere e capacità decisionali nelle mani di alcuni suoi componenti a scapito di altri. Nonosatnte questo si è visto che snellire la gerarchia aziendale, portandola al minimo indispensabile, porta tanti vantaggi, ma non in fatto di mobbing dall’alto. Questo inquietante fenomeno infatti sembra insorgere ovunque, anche nelle aziende ad organigramma piatto. In ultima analisi, insomma, pare che se una persona fa uso sconsiderato del suo potere professionale, per quanto esso sia limitato, possa divenire con molta probabilità un mobber.

Bossing o mobbing strategico:
E’ una forma di mobbing che viene usata strategicamente dalle imprese per promuovere l’allontanamento dal mondo del lavoro di soggetti in qualche modo scomodi.
Può trattarsi di soggetti appartenenti ad una gestione precedente o assegnati ad un reparto che deve essere dismesso, di soggetti divenuti troppo costosi (un senior costa di più di due contratti di formazione lavoro) o che non corrispondono più alle attese dell’organizzazione.
E’ prassi frequente nelle imprese che hanno subito ristrutturazini, fusioni, cambiamenti che abbiano camportato un esubero di personale difficile da licenziare.
Il mobbing dunque si trasforma in una vera e propria politica aziendale, assumendo caratteri di normalità e di ineluttbilità.
La strategia dell’espulsione prende forma nell’intenzione del diretto superiore ed è mirata ad estromettere il soggetto dal processo lavorativo (sono stati riferiti casi di bossing della durata di 20 anni). L’obiettivo è quello di isolare la persona che si ritiene rappresenti una minaccia o un pericolo, bloccargli la carriera, toglierli il potere, renderlo innoquo.
Nel bossing la competenza sociale e le caratteristiche di personalità del mobber e della vittima giocano un ruolo decisamente importante.

Mobbing tra pari o orizzontale:
Il mobber e la vittima sono allo stesso livello: due colleghi con pari manzioni e possibilità.
Normalmente si assiste tra colleghi a piccole invidie, pottegolezzi, conflitti che serpeggiano sotto la superficie; anche se rivalità ed antipatie personali tra colleghi superano peraggressività ed emotività quelle tra superiori e sottoposti. La ragione di questo è che in gioco non c’è il potere formale, ma quello informale, che comprende una serie di fattori legati alla sensibilità e alla percezione individuale. Unitamente a questa ragione bisogna tenere ben presente il contesto nazionale dove se alla difficoltà di occupazione, aggiungiamo la mancanza di trasparenza nell’accesso al lavoro e nello sviluppo di carriera, si ottiene un aumento della competizione in grado di destrutturare i rapporti relazionali e quindi di facilitare il mobbing tra colleghi.

Doppio mobbing:
L’energia distruttiva con cui la vittima è caricata e che trova in famiglia la possibilità di scaricarsi, può giungere ad un livello tale da comportare la saturazione delle riserve familiari. La famiglia latina, protettrice e geneosa, improvvisamente cambia atteggiamento, cessando di sostenere la vittima e cominciando invece a proteggere se stessa dalla forza distruttiva del mobbing. Ciò significa che la famiglia si richiude in se stessa, per istinto di sopravvivenza, e passa sulla difensiva.
La vittima infatti è diventata una minaccia per l’integrità e la salute del nucleo familiare, che ora pensa a proteggersi prima, ed a contrattaccare poi.
Si tratta naturalmente di un processo inconscio: nessun componente sarà mai consapevole di aver cessato di aiutare il proprio caro.
E’ in questi casi che parla di doppio mobbing, il mobbizzato perde la valvola di sfogo rappresentata dalla famiglia e quindi è praticamente accerchiato. Sono questi infatti i momenti di maggiore pericolasità per una vittima, quando cioè si sente veramente abbandonato da tutti.

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EFFETTI DEL MOBBING

Le conseguenze del mobbing possono essere individuate a tre livelli: la persona, il gruppo di lavoro e l'organizzazione.
   Il mobbing si ripercuote sulla salute psicofisica delle persone coinvolte: sulla vittima, come facilmente intuibile, ma anche sull'aggressore. I disturbi psicofisici più frequentemente riportati - secondo le indagini svolte dalla Clinica del lavoro "Luigi Devoto" di Milano - sono:

  • ansia: ansia generalizzata; con attacchi di panico; con sintomi ossessivo-compulsivi; con sintomi fobici; ansia somatoforme; ansia di conversione somatica (cefalea, astalgia);
  • PTSD: disturbo post traumatico da stress, disturbi molto intensi, cumulativi, con ricorrente ideazione intrusiva;
  • disturbo di adattamento: disturbi di tipo clinico meno intrusivi, conseguenti a stressors meno intensi;
  • alterazione dell'equilibrio socio-emotivo: ansia, depressione, isolamento, panico, abbassamento del livello di autostima;
  • alterazione dell'equilibrio psicofisiologico: vertigini, senso di oppressione, disturbo del sonno e della sessualità;
  • disturbi del comportamento: cattiva alimentazione, alcolismo, tabagismo, uso improprio di farmaci, aggressività rivolta verso se stessi e/o verso gli altri, incapacità di adattamento sociale.

   Le conseguenze a livello del gruppo di lavoro consistono principalmente nel deterioramento del clima lavorativo e della qualità del lavoro svolto.
   Anche l'organizzazione subisce le conseguenze negative del mobbing in termini di:

  • calo e/o deterioramento del livello di  produzione;
  • costi sostenuti per malattia dei dipendenti;
  • ripercussione sull'immagine esterna.

   Il mobbing è a tutti gli effetti una vera e propria malattia professionale, allo stesso tempo deve essere considerato anche una malattia sociale, nel momento in cui i suoi effetti negativi si ripercuotono su tutta la società. L'estromissione di una persona dal mondo del lavoro la rende improduttiva, aumenta il tasso di disoccupazione ed i costi passivi che tutta la comunità deve sostenere.

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Fasi del mobbing

Il mobbing innanzitutto ha conseguenze di portata enorme sulla persona direttamente soggetta agli abusi.
Gli effetti provocati si sviluppano secondo una gamma varia e sempre più grave man mano che le aggressioni proseguono nel tempo.
Sono così state individuate quattro fasi attraverso cui si sviluppano i danni:

Prima fase
All’inizio del conflitto e degli attacchi la vittima inizia a manifestare un certo malessere. Nei primi sei mesi appaiono i primi sintomi psicosomatici: incubi, insonnia, inappetenza, nausea, solitudine con ripiegamento su di sé.

Seconda fase
Si ha il passaggio dal mobbing al terrore psicologico.
Dai 15 ai 18 mesi si crea uno stato cronico di ansietà.
Dai 2 ai 4 anni dall’inizio del conflitto appaiono disturbi della personalità: depressione, fobie, pensieri ossessivi, che generano dipendenza da tranquillanti, che a loro volta provocano abulia ed assenza dal lavoro per malattia.

Terza fase
E’ questa la fase in cui del caso inizia ad occuparsi l’ufficio del personale, il quale si inserisce attivamente nella strategia di abusi sulla vittima, ritenendola responsabile di tale situazione.
Così, in questa atmosfera di prepotenze tollerate o sostenute dalla stessa azienda, il lavoratore si trova sempre più isolato: gli viene negato qualsiasi colloquio col personale delle risorse umane, viene calunniato, criticato fino alla distruzione di ogni fiducia in se stesso e delle sue referenze per impedirgli di trovare nuovi impieghi.

Quarta fase
Consolidate le manie ossessive la vittima può sviluppare malattie di vario genere sia nervose sia fisiche di lunga durata.
A livello psicologico può esplodere aggressività o contro di sé, fino al suicidio, sia verso la famiglia, compromettendo le basilari relazioni interpersonali.
Dal lato economico la vittima, lavorando meno e male, assentandosi continuamente per malattie, subisce perdite.
Il lavoratore viene poi, come estreme conseguenze, licenziato, messo in mobilità o in prepensionamento.

Le ricerche condotte all’estero hanno dimostrato che il mobbing può portare fino all'invalidità psicologica, e che quindi si può parlare anche di malattie professionali o di infortuni sul lavoro.
In Svezia un’indagine statistica ha dimostrato che tra il 10 e il 205 del totale dei suicidi in un anno hanno avuto come causa scatenante fenomeni di mobbing.

Le conseguenze del mobbing possono colpire la stessa azienda, la quale subisce la diminuzione della capacità lavorativa della vittima.
Questa lavora poco e male, produce meno, è costretta ad assentarsi costringendo la ditta a sostituirlo.
Lo stesso mobber causa problemi alla ditta: compie spesso sabotaggi, costringe la vittima stessa a sbagliare, comportando gravi danni.
Un altro possibile danno per l’impresa è quello alla propria immagine, nel caso in cui vengono divulgate notizie su atti discriminatori a danno dei dipendenti.
Da ultimo, nel caso in cui il mobbizzato subisce un danno permanente alla sua capacità lavorativa, accertato da perizie medico-legali, può citare in giudizio l’azienda stessa, la quale dovrà sostenere sia le spese legali sia quelle per il risarcimento.

I costi sociali della violenza psicologica sui luoghi di lavoro danneggiano lo stesso stato sociale.
Nel caso di degenerazione verso malattie professionali è la spesa della sanità pubblica a subirne il carico.
Inoltre, è stato rilevato che un lavoratore costretto alla pensione a soli 40 anni costa alla società ben 1 miliardo e 200 milioni di lire in più di uno pensionato all’età prevista.

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