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giugno 2002

 

 

Pino Cacucci

di Umbertino nda Padura

 

Pino Cacucci è il secondo scrittore che ho deciso di trattare. Purtroppo per voi, e non per me, maggio è saltato perché, sapete com’è, dall’America non vi potevo scrivere. Di questo bolognese di quarantasette anni ho letto l’intera opera finora pubblicata e cioè numerose raccolte di racconti ed alcuni romanzi: basti citare Outland Rock, Puerto Escondido e San Isidro Futbol - da cui Salvatores e Cappelletti hanno tratto gli omonimi film - , Forfora e altre sventure, La polvere del Messico, Demasíado Corazón, In ogni caso nessun rimorso, Punti di fuga, Tina, Mastruzzi indaga e Ribelli!.

Cacucci è uno scrittore che ama raccontare di posti visti e di facce incontrate per davvero, anche se attraverso il filtro letterario. Assiduo viaggiatore tra la capitale felsinea e l’America Latina, soprattutto il Messico è lo scrittore italiano di cui condivido sia la visione della letteratura, sia la concezione della vita e del viaggio.

 

Come egli dice: «Hemingway era e rimane il "grande amore" letterario d'una vita intera... L'unico che ancor oggi sento il bisogno di rileggere a scadenza più o meno regolare. Poi, Orwell è un altro degli autori che amo svisceratamente, anche se non so se considerarlo un punto di riferimento riguardo ciò che scrivo, sicuramente lo è su tante altre cose, dagli ideali libertari alla visione illuminante del Potere, qualunque sia l'aspetto che assume di volta in volta. Se dovessi pensare a scrittori presi a modello, più o meno inconsciamente, allora citerei Jim Thompson, Patricia Highsmith, di cui ho sempre ammirato l'amoralità rispetto a tanti falsi moralisti della narrativa...
Più avanti, avrei imparato ad apprezzare la profonda passione che anima molti scrittori latinoamericani, innanzi tutto come lettore che aveva bisogno di ritrovare il senso della passione - in tutto: politica, cultura, rapporti, amore, odio, quotidianità... - che in questa asfittica e alienata Italia, e per molti versi nell'intera Europa decadente e algida, sembra si sia congelata, liofilizzata, o "decaffeinata", come dice il mio amico Paco Taibo II. L'Italia odierna è come la birra analcolica: insensata».

 

 

Le raccolte di racconti di Cacucci che sono gli altri testi non approfonditi, fatta eccezione di San Isidro Futbol, romanzo su cocaina e calcio (non è la storia di Maradona, qui si parla di messicani che la usano per fare le righe del campo), sono per lo più i ricordi che Cacucci ha di alcuni personaggi noti o perfettamente sconosciuti che ha incontrato nei suoi viaggi, sono in realtà delle vere perle ma, magari, li userò meglio in altre mie collaborazioni.