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In ogni caso nessun rimorso

di Pino Cacucci

 

a cura di Umbertino nda Padura

Dopo essersi dimostrato un ottimo biografo in Tina (1991), un volume sulla vita di Tina Modotti, Cacucci ci racconta la vera storia di Jules Bonnot partendo dalla fine, con la serrata scena dell’assedio agli ultimi esponenti della famigerata banda Bonnot, un gruppo di anarchici che avevano terrorizzato Parigi nei mesi precedenti, causando una feroce repressione antiproletaria. Siamo a Choisy-le-Roy, nei sobborghi parigini, domenica 28 aprile 1912; in un palazzo semi-distrutto dai ripetuti colpi da fuoco delle forze dell’ordine, Jules Bonnot ripulisce un foglio dalla polvere che brulica nell’aria e comincia a scrivere il suo ultimo messaggio: "Avevo il diritto di viverla, quella felicità. Non me lo avete concesso. E allora, è stato peggio per me, peggio per voi, peggio per tutti Dovrei rimpiangere ciò che ho fatto? Forse. Ma non ho rimorsi. Rimpianti sì, ma in ogni caso nessun rimorso" Ad un dipresso il protagonista metterà fine alla sua vita e ad una situazione senza ritorno. Le immagini dell’assedio a Bonnot sono uno dei primi documenti cinematografici esistenti. E a ruota ripercorriamo la sua triste e romantica storia ripartendo dal 1891: un Jules Bonnot quindicenne, impegnato in un disumano lavoro in fabbrica, apprende che nella società il potere è in mano ai padroni ed ai loro mastini. Un timido tentativo di rivendicare i propri diritti gli attira addosso un’accusa (del tutto ingiustificata) di furto: un’etichetta che lo seguirà come un’ombra per tutta la vita. Pino Cacucci passa in rassegna le  fasi della tormentata vita di Bonnot alternandosi a buon ritmo con gli altri personaggi che incroceranno la sua strada: l’anarchico italiano Giuseppe Sorrentino  il grande Victor Serge (di cui consiglio la lettura di “Memorie di un Rivoluzionario”) e la moglie Rirette, gli anarchici individualisti Octave e Raymond detto “La Scienza” , ed infine la bella Judith Tollon, l’amante di Jules.

In ogni caso nessun rimorso documenta il graduale approccio del protagonista alla lotta armata contro il potere costituito. Pagina dopo pagina seguiamo Jules Bonnot, dopo l’esperienza operaia, far carriera come militare, quindi sposarsi e tentare di metter su famiglia, appassionarsi alle automobili e diventare meccanico, quindi autista di Sir Arthur Conan Doyle, l’autore di Sherlock Holmes. La difficoltà per un anarchico ad avere una vita normale lo costringerà a fare di necessità virtù e diventare il primo rapinatore motorizzato della storia ed un anarchico sicuro di voler combattere l’odiata borghesia a tutti costi. Il libro è dedicato a tutti coloro che condannati dal destino hanno trasformato la sensibilità in violenza.

 

PINO CACUCCI, In ogni caso nessun rimorso, Milano, Feltrinelli, 2001; pp. 310