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Orco (latino Orcus), dio dell'oltretomba nell'antica religione romana, parallelo a Dis Pater, o Dite, e probabilmente indigeno. La parola designava in origine la religione dell'oltretomba. Per quanto giù nella poesia latina arcaica Orco compaia come divinità nazionale e popolare degli inferi, il suo culto non è attestato e il suo nome è ignoto al più antico calendario religioso romano. Dalle credenze popolari romane il termine è passato nel mondo romanzo a designare, nei racconti popolari, un essere gigantesco e più o meno mostruoso che va a caccia di esseri umani e li custodisce per mangiarli.

Orco marino (dal nome del mostro delle fiabe), uccello della famiglia Anatidi (Melanitta fusca). E' di colore nero con macchie bianche sulle ali; è specie migratrice, marina e di comparsa accidentale in Italia.

Ossian (irlandese Oiisin), personaggio leggendario della tradizione scozzese-gaelica, la cui vita viene collocata nel III secolo d.C. Bardo e guerriero è, insieme a suo padre Finn mac Cumhaill (o Fingal) e con altri eroi (Dermid, Gaul, Oscar) uno dei protagonisti che compaiono, dapprima come figure essenzialmente mitologiche, poi con tratti maggiormente umanizzati, in un ampio ciclo di poesie epico-liriche sorte verso il IX-Xi secolo, pervenuteci in manoscritti di epoca posteriore e in parte attribuite dalla tradizione agli eroi stessi , soprattutto a Ossian (da qui la traduzione di "Ciclo di Ossian"). Scritti in quartine e spesso sotto forma di dialogo, tali canti pur essendo stati raccolti in antologie già nel XVI-XVII secolo, giacquero dimenticati fino al 1760 quando J. Macpherson pubblicò, anonimi, "Fragments of Ancient Poetry Collected in the Highlands of Scotland, and translated from the Gaelic or Erse language" (Frammenti di antica poesia raccolti sugli altipiani di Scozia e tradotti dal Gaelico o lingua Erse). Spacciate come traduzione dall'originale gaelico, le liriche di questo volume sono in realtà liberi di rifacimenti del Macpherson di spunti e motivi della traduzione orale, ancor viva negli altipiani scozzesi. Seguiti nel 1761 da "Fingal, an ancient epic poem in six books" (Fingal, un antico poema epico in 6 libri), a cui il Macpherson aggiunse il suo nome come traduttore, e nel 1763 da "Temora" poema epico in 8 libri,, o "Fragments" suscitarono in tutta Europa, nonostante i dubbi sulla loro origine, grande emozione per la loro cupa grandiosità e per la nostalgica rievocazione del passato, influenzando tutte le letterature europee della seconda metà del XVIII secolo e svolgendo un ruolo fondamentale per la nascita dello Sturm und Drang e del romanticismo: in Italia la "poesia ossianica", di cui si trovano echi nell'Alfieri, nel Foscolo e nel Leopardi, ebbe un entusiasta sostenitore nel Cesarotti, che, convinto della sua autenticità, ne diede una traduzione in endecasillabi sciolti (1826).

 

Occultismo: studio dei fenomeni e delle forze che si ritengono non spiegabili scientificamente e dominabili da parte di chi ne abbia penetrato il significato misterioso | Pratica delle tecniche e delle scienze occulte.

Occultismo (derivato di occulto), dottrina e pratica connesse con la supposta esistenza di forze, entità o poteri situati oltre il piano normale della consapevolezza corrente, tali da sfuggire alla normale indagine scientifica, i quali interverrebbero in azioni umane altrimenti impossibili a spiegarsi. Il termine occultismo comprende pressoché tutte le attività a carattere divinatorio, quali astrologia, chiromanzia, cartomanzia, alchimia e, secondo alcuni studiosi, anche spiritismo, ipnotismo, telepatia e simili. Già praticato in epoca mesopotamica ed egiziana, l'occultismo fu in uso particolarmente nel Medioevo (nonostante la solenne condanna pronunciata dalla Chiesa cristiana), in specie sotto la forme di cabala e della demonologia.

 

Occulto: Nascosto alla vista | Segreto | Arcano, non conoscibile: forze occulte | Scienze occulte, quelle che studiano i fenomeni non spiegabili scientificamente, come teosofia spiritismo, pratiche magiche e simili.

Occulto (dal latino occultus, participio passato di occulere, nascondere), ciò che rimane "nascosto" alla normale capacità conoscitiva dell'uomo, che non è afferrabile con i mezzi della scienza ufficiale, e che perciò è oggetto di una forma di sapere superiore, per "iniziati". Occultismo si dice infatti l'insieme di quelle pratiche, credenze ecc. che costituiscono le "scienze occulte" come la magia, l'astrologia, la teosofia, la parapsicologia escluse dal campo della scienza ufficiale. Ciononostante, alcune di queste scienze occulte quali per esempio l'alchimia, sono state alla base della scienza moderna.