"Alla ricerca di Beatrice"

Confronto tra le varie versioni ufficiali ed ufficiose

Interessi politici, economici, sociali e storici hanno contribuito al crearsi di una frattura delle conoscenza riguardo alle vicende storiche legate agli Estensi. Questa frattura interessa soprattutto Padova-Ferrara-Modena.  Infatti ci siamo resi conto di come Calaone, Valle San Giorgio, Baone e la stessa Padova ignorassero profondamente parte della storia Estense, come cittadine cieche ed irriconoscenti della Grazia ricevuta.
Questa cecità non è un problema solo religioso, che andrebbe trattato in diverso modo: è cecità nei confronti della storia, della verità e delle radici stesse della gente. Infatti Ferrara, poco incline al sentimentalismo religioso, tranquillamente disposta ad adibire a cinema porno la ex-chiesa di San Pietro, è gelosissima della sua eredità culturale e religiosa, e la deve amministrare. Ma anche questo è un tipo di eccesso.

Nostra ricostruzione

Versione comunemente nota
I
Castello di Calaone e di Este
A Calaone sorgeva un potente castello, sede principale degli Estensi; a testimonianza di ciò vi è la ricca letteratura lasciata dai trovatori provenzali e italiani.  L’esistenza del castello di Calaone è stata oscurata dalla distruzione avvenuta verso la fine del 1200, ad opera dei padovani, e dall'aver collocato di conseguenza in Este l'unico punto di riferimento visibile.  Negli studi di professori di Verona, Este conobbe dopo il 1000 un periodo di declino, sia per l’impaludamento dei territori attigui, sia perché il cuore economico e politico degli Estensi era posto in Monselice.
A complicare le cose vi è poi la confusione generata tra il nome "Este" riferito sia al paese sia alla casata degli Estensi.

In genere è noto il castello di Este, ricostruito ed adibito a museo.
Il paese di Este è l’unico detentore di storia, cultura, religiosità e quant’altro legato agli Estensi, e quindi del passato glorioso del 1200.



 I


Per definire la questione presentiamo la cartina sotto riportata. Il paese di Este si trova prevalentemente in pianura. La grossa linea nera rappresenta il confine con il territorio di Baone. Calaone, che è una frazione di Baone, si trova in collina, tra il monte Cero, il monte Castello e il monte Murale. La strada principale che da Este va a Calaone (in figura rappresentata in rosso), comincia proprio sotto le mura del castello di Este, ed è lunga circa 4 km. Il castello di Calaone sorgeva ai piedi del Monte Castello, mentre presso la cima dello stesso monte vi era un fortilizio. Dopo la distruzione di  fine 1200, il castello non fu più ricostruito. Per questo ed altri motivi è oggi facile confondersi, e credere che gli Estensi vivessero prevalentemente in Este.


II
A Padova non si conoscono le Beate Beatrice II e III
Esistono tre Beate Beatrice d'Este, tutte nate in provincia di Padova

A Padova e in provincia si conosce solamente la prima beata. Si fa  molta confusione in proposito. A Baone qualcuno ci aveva preso in giro addirittura parlando di Beatrice II: ci risposero che "erano invenzioni di  monache". Un esempio della confusione: guardate questa pagina
III
 Beatrice I d'Este figlia di Azzo VI

In Calaone visse la Beata Beatrice I d'Este, la benedettina fondatrice del monastero sul Gemmola, colle ubicato nel territorio di Baone, nella frazione di Valle San Giorgio. In un giuramento, autenticato da notaio, presso il Duomo di Santa Tecla in Este, vi sono le effigi dei luoghi in cui visse la Beata Beatrice I, e compaiono due castelli: quello di Este e di Calaone.

Normalmente in molte fonti storiche non è citato il castello di Calaone.  Si parla invece della sua prima "residenza" in Salarola che è nel territorio di Calaone vicino al luogo ove sorgeva il castello (vedere mappa). Beatrice I, quando si trasferì a Salarola,  arrivava dal Castello di Calaone che era molto vicino. Successivamente si trasferì al Gemmola. Uno dei motivi è che era troppo vicina agli occhi della famiglia.

IV
 Beatrice II figlia di Azzo VII

In Calaone nacque  la Beata Beatrice II Estense, la benedettina fondatrice del monastero di Sant’Antonio Abate in Polesine, in Ferrara. Il monastero è tutt'ora esistente, e Beatrice è considerata "santa ferrarese".

Ufficialmente Beatrice II nasce a Ferrara, anche se è storicamente impossibile (Ferrara non è ancora degli Estensi). In altri casi non si specifica il luogo di nascita ma sostanzialmente intendendo sempre Ferrara. La stessa Curia di Padova non fa alcuna menzione a Beatrice II, come beata padovana, né i sacerdoti locali né la gente sa dell’esistenza di Beatrice II, e la sua relazione con Beatrice I. Sotto vari aspetti questa forma di ignoranza sembra  recente, perchè in passato vi era un forte legame tra il monastero di Ferrara e del Gemmola. Nel 1957, quando fu traslato il corpo di Beatrice I da Padova a Este, fu portato per le celebrazioni anche nel Gemmola. Fu una settimana di feste e celebrazioni ed erano presenti le Monache benedettine del monastero fondato in Ferrara da Beatrice II. Il finanziatore della traslazione, a ricordo del quale vi è una targa di marmo nella chiesetta del Gemmola, era allora padrone del colle,  e sembra fosse di Ferrara.

V
Beatrice III figlia di Aldobrandino d'Este
. L'ispiratrice della ricerca
In Calaone nacque Beata Beatrice III, che fu regina d’Ungheria (sposa di Andrea II al quale diede l’erede Stefano). Morto il re Beatrice III dovette fuggire dal palazzo: era molto odiata a corte, e tenuta in ostaggio a causa della sua maternità. Si nascose poi sul monastero del Gemmola, dove morì pochi anni dopo. Il suo corpo, pure incorrotto non si trova più: si dice sia sparito al Gemmola, ma giù in Ferrara circolano molte teorie in proposito. Particolare curioso è che a Ferrara lo stanno cercando pure gli Inglesi, in vecchi conventi ora chiusi. A Padova non interessa a nessuno.
In Italia ed Ungheria si sono scritte molte imprecisioni, o peggio, si sono sceneggiate vere e proprie teorie, zeppe di errori storici, per dimostrare che Beatrice era una “donna frivola ed arrampicatrice, ed anche peggio”. Figuriamoci per alcuni studiosi, ora defunti da tempo, che pena ritrovarsela come Beata.
Di documenti relativi ve ne sono pure, ma sono molti  inaccessibili, incluso quello dell’azione cattolica del 1933, in cui elencava il carisma particolare di ognuna delle tre Beatrici.
Beatrice insieme a Contardo costituiscono il mistero più grande dell'intera ricerca. Oltre al corpo scomparso, sono scomparsi insieme ad esso molti documenti e memorie.

Beata Beatrice III non è riconosciuta come Beata a Padova, anche se sanno del matrimonio con Andrea II e della sua morte sul Gemmola. Il suo culto è stato affidato a Modena, perché all’epoca delle varie beatificazioni gli Estensi erano in Modena. La diocesi di Modena non la riconosce, e dopo molte insistenze, rimanda, per informazioni, al convento benedettino in Ferrara. I testi storici modenesi più noti non la riportano: solo i testi più antichi (Litta) riportano suoi dati, anche se errati.
A Modena comunque vi è una grande statua in suo onore, è all’interno della chiesa di Sant'Agostino,  in un luogo che passa facilmente inosservata. La statua si trova insieme a quella di Beatrice I, II, e San Contardo.

VI
San Contardo  figlio di Aldobrandino d'Este
San Contardo, fratello di Beatrice III,  patrono di Broni (PV).
Interessante notare come anche il Mostardi colleghi San Contardo a Beatrice III, ma come ipotesi. Inoltre la storia tedesca associa altri fratelli a Beatrice III. Molto interessanti sono gli studi di Broni sui quadri di Contardo e Beatrice III: sono andati a cercarli fino in America, anche se il loro lavoro nel complesso presenta non poche contraddizioni.
Noi seguiamo il filone che Aldobrandino ebbe più figli, e che di figli maschi ce ne furono almeno due. Uno morì in guerra, mentre l'altro è il patrono di Broni.

Per molti anni Contardo è stato fatto passare come fratello di Beatrice II, e quindi sempre con il marchio e l’appannaggio di Ferrara.
Solo di recente, nel 1996, Broni ha effettuato un lavoro di ricerca su Contardo evidenziando la fratellanza con Beatrice III, anche se gli studiosi di Broni, coscienti che Beatrice III non era di Ferrara, non riescono a far quadrare la nascita ferrarese di Contardo. Tuttavia, la storia di Contardo da noi non è stata vagliata seriamente, perché ricamata ed intessuta di leggenda; lo stesso lavoro degli studiosi di Broni, o della Vancini in Ferrara, ci ha lasciato molte perplessità, poiché, in mezzo a dotte disquisizioni, sono commessi errori molto grossolani. Si veda il posizionare Este in provincia di Ferrara,  mentre Este è in provincia di Padova, ed al limite, nei tempi passati, poteva essere legata a Verona, collegata dal fiume Adige. Calaone, se è nominato, è in provincia di Ferrara, come frazione di Este, sempre per l’assurda idea che gli Estensi sono di appannaggio ferrarese.
A Padova non si sa nulla di Contardo.

VII
Este
La città di Este (PD), di Broni (PV) e di Ferrara hanno dato vita, in questi ultimi anni, ad intensi rapporti ecclesiastici ed istituzionali, anche in vista di gemellaggi, aventi come filo conduttore le origini storiche. Si spera che almeno ora gli esimi studiosi si siano resi conto delle aree geografiche di competenza, poichè hanno collocato Este in provincia di Ferrara invece che Padova, e Calaone come frazione di Este..

Calaone e Baone  non sono mai stati coinvolti nei gemellaggi né dal punto di vista religioso: sembra che Este si sia mossa per conto suo, senza nemmeno rendere partecipe i territori circostanti, almeno per quanto ci risulta.


VIII

Interessi politici ed economici
Gli Estensi in pochi anni hanno dato i natali a ben tre beate e un santo. E Beatrice III, sposando Andrea II si è congiunta con una casata che sempre in quegli anni ha dato vita a numerossimi santi.

Sembra che questo particolare non sia mai stato preso in considerazione. In genere, per varie questioni politico-economiche, questi santi sono stati gestiti in maniera "divisa" da Este, Ferrara, Modena, Ungheria. In realtà qui vi è un mistero molto grande e affascinante. Chi non desidera riconoscere una valenza religiosa, almeno si sforzi di valutarne la portata umana e storica.

IX

Mostardi
Fonte molto illuminante delle ricerche è il libro su Beata Beatrice II Estense, redatto dal monaco Faustino Mostardi nel 1962, edito da fondazione Cini. Il lavoro presenta un'analisi accurata e meticolosa di atti, studi catastali, leggende ... di tutto il materiale esistente, ricostruendo con rigore scientifico il periodo del 1200. Il Mostardi intitola un capitolo "Luce in Calaone".

In Veneto il libro si trova presso l'abbazia benedettina di Praglia. I sacerdoti delle frazioni di Baone, ed in particolare quella di Calaone, non ne sapevano nulla, ed è chiaro che se nessuno si è premurato d'informarli non ne potevano sapere nulla.

X

Confusione tra Beatrice II e Lucrezia Borgia
Un noto quadro di Bartolomeo Veneto, passato alla storia come la rappresentazione di Beatrice II, è in realtà il ritratto di Lucrezia Borgia nelle vesti della Principessa Beatrice. Purtroppo la questione ha tratto in inganno molte persone, compreso il Mostardi e gli studiosi di Broni. All'interno del Monastero di Ferrara vi sono delle copie di tale ritratto, scambiato erroneamente per Beatrice. Si credeva che tale quadro rappresentasse la principessa "virgo in capillo".



Il quadro di Bartolomeo Veneto è interpretato come un vero e proprio ritratto di Beatrice II. E' un errore molto grave perche vi è una certa differenza tra Beatrice II e Lucrezia Borgia, per epoca storica e per soggetto.
Ma c'e' di più e vi invitiamo a leggere le pagine di dettaglio.
Dettaglio

Le nostre scoperte dunque riportano alla luce delle verità nascoste, delle realtà sconosciute. Il nostro lavoro fondamentale è quello di aver messo in relazione tutte queste informazioni, normalmente divise e fine a sè stesse. Questa pagine ne è solo un breve schema: vi invitiamo a leggere tutta la ricerca.

Questo schema risale, sotto molti aspetti, ancora al 2004: speriamo comunque che nel corso di questi ultimi due anni le cose siano cambiate; per quanto nelle nostre possibilità ci siamo prodigati a far conoscere questi aspetti.


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