Nostra ricostruzione
|
|
Versione comunemente nota
|
I
Castello di Calaone e di Este
|
A Calaone sorgeva un potente
castello,
sede principale degli Estensi; a testimonianza di ciò vi è la ricca
letteratura
lasciata dai trovatori provenzali e italiani. L’esistenza del
castello di Calaone è stata oscurata dalla distruzione avvenuta verso
la fine del 1200,
ad opera dei padovani, e dall'aver collocato di conseguenza in Este
l'unico punto di riferimento visibile. Negli studi di professori
di Verona, Este
conobbe dopo il 1000 un periodo di declino, sia per l’impaludamento dei
territori attigui, sia perché il cuore economico e politico degli
Estensi era posto
in Monselice.
A complicare le cose vi è poi la confusione generata tra il nome "Este"
riferito
sia al paese sia alla casata degli Estensi.
|
|
In genere è noto il castello di
Este,
ricostruito ed adibito a museo.
Il paese di Este è l’unico detentore di storia, cultura, religiosità e
quant’altro
legato agli Estensi, e quindi del passato glorioso del 1200.
I
|
Per definire la questione presentiamo la cartina sotto riportata.
Il paese di Este si trova prevalentemente in pianura. La grossa linea
nera rappresenta il confine con il territorio di Baone. Calaone, che
è una frazione di Baone, si trova in collina, tra il monte Cero, il
monte Castello e il monte Murale. La strada principale che da Este va a
Calaone
(in figura rappresentata in rosso), comincia proprio sotto le mura del
castello
di Este, ed è lunga circa 4 km. Il castello di Calaone sorgeva ai piedi
del Monte Castello,
mentre presso la cima dello stesso monte vi era un fortilizio. Dopo la
distruzione
di fine 1200, il castello non fu più ricostruito. Per questo ed
altri
motivi è oggi facile confondersi, e credere che gli Estensi vivessero
prevalentemente in Este.
|
II
A Padova non si conoscono le
Beate
Beatrice II e III
|
Esistono tre Beate Beatrice
d'Este,
tutte nate in provincia di Padova
|
|
A Padova e in provincia si
conosce
solamente la prima beata. Si fa molta confusione in proposito. A
Baone qualcuno
ci aveva preso in giro addirittura parlando di Beatrice II: ci
risposero che "erano invenzioni di monache". Un esempio
della confusione: guardate questa pagina
|
III
Beatrice I d'Este figlia di Azzo VI
|
In Calaone visse la Beata Beatrice
I
d'Este, la benedettina fondatrice del monastero sul Gemmola, colle
ubicato nel territorio di Baone, nella frazione di Valle San Giorgio.
In un giuramento, autenticato da notaio, presso il Duomo di Santa Tecla
in Este, vi sono le
effigi dei luoghi in cui visse la Beata Beatrice I, e compaiono due
castelli:
quello di Este e di Calaone.
|
|
Normalmente in molte fonti
storiche
non è citato il castello di Calaone. Si parla invece della sua
prima "residenza" in Salarola che è nel territorio di Calaone vicino al
luogo ove sorgeva il
castello (vedere mappa). Beatrice I, quando si trasferì a
Salarola, arrivava
dal Castello di Calaone che era molto vicino. Successivamente si
trasferì
al Gemmola. Uno dei
motivi
è che era troppo vicina agli occhi della famiglia.
|
IV
Beatrice II figlia di Azzo VII
|
In Calaone nacque la Beata
Beatrice
II Estense, la benedettina fondatrice del monastero di Sant’Antonio
Abate
in Polesine, in Ferrara. Il monastero è tutt'ora esistente, e Beatrice
è
considerata "santa ferrarese".
|
|
Ufficialmente Beatrice II nasce a
Ferrara,
anche se è storicamente impossibile (Ferrara non è ancora degli
Estensi).
In altri casi non si specifica il luogo di nascita ma sostanzialmente
intendendo
sempre Ferrara. La stessa Curia di Padova non fa alcuna menzione a
Beatrice
II, come beata padovana, né i sacerdoti locali né la gente sa
dell’esistenza
di Beatrice II, e la sua relazione con Beatrice I. Sotto vari aspetti
questa
forma di ignoranza sembra recente, perchè in passato vi era un
forte legame
tra il monastero di Ferrara e del Gemmola. Nel 1957, quando
fu traslato il corpo di Beatrice I da Padova a Este, fu portato per le
celebrazioni
anche nel Gemmola. Fu una settimana di feste e celebrazioni ed erano
presenti
le Monache benedettine del monastero fondato in Ferrara da Beatrice II.
Il finanziatore
della traslazione, a ricordo del quale vi è una targa di marmo nella
chiesetta
del Gemmola, era allora padrone del colle, e sembra fosse di
Ferrara.
|
V
Beatrice III figlia di Aldobrandino d'Este . L'ispiratrice
della
ricerca
|
In Calaone nacque Beata Beatrice
III,
che fu regina d’Ungheria (sposa di Andrea II al quale diede l’erede
Stefano).
Morto il re Beatrice III dovette fuggire dal palazzo: era molto odiata
a
corte, e tenuta in ostaggio a causa della sua maternità. Si nascose poi
sul
monastero del Gemmola, dove morì pochi anni dopo. Il suo corpo, pure
incorrotto
non si trova più: si dice sia sparito al Gemmola, ma giù in Ferrara
circolano
molte teorie in proposito. Particolare curioso è che a Ferrara lo
stanno
cercando pure gli Inglesi, in vecchi conventi ora chiusi. A Padova non
interessa
a nessuno.
In Italia ed Ungheria si sono scritte molte imprecisioni, o peggio, si
sono
sceneggiate vere e proprie teorie, zeppe di errori storici, per
dimostrare
che Beatrice era una “donna frivola ed arrampicatrice, ed anche
peggio”.
Figuriamoci per alcuni studiosi, ora defunti da tempo, che pena
ritrovarsela
come Beata.
Di documenti relativi ve ne sono pure, ma sono molti
inaccessibili, incluso
quello dell’azione cattolica del 1933, in cui elencava il carisma
particolare
di ognuna delle tre Beatrici.
Beatrice insieme a Contardo costituiscono il mistero più grande
dell'intera
ricerca. Oltre al corpo scomparso, sono scomparsi insieme ad esso molti
documenti
e memorie.
|
|
Beata Beatrice III non è
riconosciuta come Beata a Padova, anche se sanno del matrimonio con
Andrea II e della sua
morte sul Gemmola. Il suo culto è stato affidato a Modena, perché
all’epoca
delle varie beatificazioni gli Estensi erano in Modena. La diocesi di
Modena
non la riconosce, e dopo molte insistenze, rimanda, per informazioni,
al
convento benedettino in Ferrara. I testi storici modenesi più noti non
la riportano: solo i testi più antichi (Litta) riportano suoi dati,
anche se errati.
A Modena comunque vi è una grande statua in suo onore, è all’interno
della chiesa di Sant'Agostino, in un luogo che passa facilmente
inosservata. La
statua si trova insieme a quella di Beatrice I, II, e San Contardo.
|
VI
San
Contardo figlio
di Aldobrandino d'Este
|
San Contardo, fratello di Beatrice
III,
patrono di Broni (PV).
Interessante notare come anche il Mostardi colleghi San Contardo a
Beatrice
III, ma come ipotesi. Inoltre la storia tedesca associa altri fratelli
a
Beatrice III. Molto interessanti sono gli studi di Broni sui quadri di
Contardo
e Beatrice III: sono andati a cercarli fino in America, anche se il
loro
lavoro nel complesso presenta non poche contraddizioni.
Noi seguiamo il filone che Aldobrandino ebbe più figli, e che di figli
maschi
ce ne furono almeno due. Uno morì in guerra, mentre l'altro è il
patrono
di Broni.
|
|
Per molti anni Contardo è stato
fatto
passare come fratello di Beatrice II, e quindi sempre con il marchio e
l’appannaggio
di Ferrara.
Solo di recente, nel 1996, Broni ha effettuato un lavoro di ricerca su
Contardo
evidenziando la fratellanza con Beatrice III, anche se gli studiosi di
Broni,
coscienti che Beatrice III non era di Ferrara, non riescono a far
quadrare
la nascita ferrarese di Contardo. Tuttavia, la storia di Contardo da
noi
non è stata vagliata seriamente, perché ricamata ed intessuta di
leggenda;
lo stesso lavoro degli studiosi di Broni, o della Vancini in Ferrara,
ci
ha lasciato molte perplessità, poiché, in mezzo a dotte disquisizioni,
sono
commessi errori molto grossolani. Si veda il posizionare Este in
provincia
di Ferrara, mentre Este è in provincia di
Padova,
ed al limite, nei tempi passati, poteva essere legata a Verona,
collegata
dal fiume Adige. Calaone, se è nominato, è in provincia di Ferrara,
come
frazione di Este, sempre per l’assurda idea che gli Estensi sono di
appannaggio
ferrarese.
A Padova non si sa nulla di Contardo.
|
VII
Este
|
La città di Este (PD), di Broni
(PV)
e di Ferrara hanno dato vita, in questi ultimi anni, ad intensi
rapporti ecclesiastici
ed istituzionali, anche in vista di gemellaggi, aventi come filo
conduttore
le origini storiche. Si spera che almeno ora gli esimi studiosi si
siano
resi conto delle aree geografiche di competenza, poichè hanno collocato
Este
in provincia di Ferrara invece che Padova, e Calaone come frazione di
Este..
|
|
Calaone e Baone non sono mai
stati
coinvolti nei gemellaggi né dal punto di vista religioso: sembra che
Este
si sia mossa per conto suo, senza nemmeno rendere partecipe i territori
circostanti, almeno per quanto ci risulta.
|
VIII
Interessi
politici
ed economici
|
Gli Estensi in pochi anni hanno
dato
i natali a ben tre beate e un santo. E Beatrice III, sposando Andrea II
si
è congiunta con una casata che sempre in quegli anni ha dato vita a
numerossimi
santi.
|
|
Sembra che questo particolare non
sia
mai stato preso in considerazione. In genere, per varie questioni
politico-economiche,
questi santi sono stati gestiti in maniera "divisa" da Este, Ferrara,
Modena,
Ungheria. In realtà qui vi è un mistero molto grande e affascinante.
Chi non desidera riconoscere una valenza religiosa, almeno si sforzi di
valutarne la portata umana e storica.
|
IX
Mostardi
|
Fonte molto illuminante delle
ricerche
è il libro su Beata Beatrice II Estense, redatto dal monaco Faustino
Mostardi
nel 1962, edito da fondazione Cini. Il lavoro presenta un'analisi
accurata
e meticolosa di atti, studi catastali, leggende ... di tutto il
materiale
esistente, ricostruendo con rigore scientifico il periodo del 1200. Il
Mostardi
intitola un capitolo "Luce in Calaone".
|
|
In Veneto il libro si trova presso
l'abbazia
benedettina di Praglia. I sacerdoti delle frazioni di Baone, ed in
particolare
quella di Calaone, non ne sapevano nulla, ed è chiaro che se nessuno si
è
premurato d'informarli non ne potevano sapere nulla. |
X
Confusione tra Beatrice II e Lucrezia Borgia
|
Un noto quadro di Bartolomeo
Veneto,
passato alla storia come la rappresentazione di Beatrice II, è in
realtà il
ritratto di Lucrezia Borgia nelle vesti della Principessa Beatrice.
Purtroppo la questione ha tratto in inganno molte persone, compreso il
Mostardi e gli
studiosi di Broni. All'interno del Monastero di Ferrara vi sono delle
copie
di tale ritratto, scambiato erroneamente per Beatrice. Si credeva che
tale
quadro rappresentasse la principessa "virgo in capillo".
|
|
Il quadro di Bartolomeo Veneto
è
interpretato come un vero e proprio ritratto di Beatrice II. E' un
errore
molto grave perche vi è una certa differenza tra Beatrice II e Lucrezia
Borgia, per epoca storica e per soggetto.
Ma c'e' di più e vi invitiamo a leggere le pagine di dettaglio.
Dettaglio |