GIOVANNI II DI MONFERRATO |
Nacque nel 1338 da Teodoro I; si trovò spesso in guerra con i Savoia e con i Visconti per il possesso del Canavese e a partire dal 1356 partecipò, con altri Signori, alle Leghe dell'Alta Italia contro i Visconti. Ebbe tre figli: Secondotto, Giovanni III e Teodoro II; morì nel 1372.
Nel 1347 Giovanni II di Monferrato si impadronisce di Ivrea con l'aiuto di Luchino Visconti, signore di Milano. I feudatari del Canavese non vedono di buon occhio la presenza dei Visconti a Ivrea e si rivolgono al legato pontificio (inviato dal Papa) che inizia le trattative per evitare una guerra. Il 29 aprile 1348 viene firmato il trattato di pace e viene vietato ai Visconti di interessarsi di Ivrea e del Canavese.
La pace dura poco, perché dopo un anno Giovanni II ritorna con i suoi armati per conquistare Caluso ed altri centri canavesani. L'11 giugno viene dato l'assalto a Caluso; nonostante il valore dei difensori, il Marchese vince e, con i suoi soldati, entra nella cittadina devastata dalla guerra. A questo punto Giovanni Visconti, arcivescovo di Milano, interviene in qualità di paciere; il 25 settembre 1349 riesce a far approvare un'intesa che poi viene ratificata l'11 ottobre al Castello di Ciriè.
L'accordo divide Ivrea in due parti : una va al Marchese di Monferrato e l'altra al Conte di Savoia. Giovanni di Monferrato e Amedeo VI si incontrano al Palazzo comunale di Ivrea e l'uno dà all'altro le chiavi della città. Questa situazione va avanti per diversi anni finché i rapporti tra i Monferrato e i Savoia si raffreddano. Nel 1356 Giacomo d'Acaia firma un patto con i Visconti che si impegnano a non ostacolare sue eventuali conquiste; con un colpo di mano il 1 settembre1356 si impadronisce di Ivrea . Amedeo VI di Savoia non accetta questa iniziativa e minaccia la guerra. Giacomo d'Acaia, nel gennaio 1357, fa atto di sottomissione ad Amedeo; questi non restituisce più a Giovanni II di Monferrato la metà della città che gli apparteneva e a partire dal 23 febbraio 1357 egli rimane unico signore di Ivrea.