Dal "Vocabolario dei dialetti delle città e della Diocesi di Como" di Pietro Monti si cita:
"git = citto, fanciullo. Si dice di fanciulli malaticci, di colore pallido ed è voce di sprezzo."
Un soprannome che indica quindi i cavallaschini come campagnoli, ingenui come bambini.
Questa interpretazione è coerente con altri appellativi dati ad altri paesani tipo luchett (= ignorantelli di Barzanò), piciu (= sciocchi di Blevio), piocc (= pidocchi/avari di Faggeto Lario), urocch (= allocchi di Ponna), ecc..
L'evoluzione socio-culturale ha fatto dei cavallaschini tutt'altro che dei bamboccioni o degli ingenui.
Usiamo oggi il termine "git" in modo ironico e simpatico, nella sua connotazione positiva di fanciullo = ingenuo = giovane di animo e di spirito.
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