Questione Valeria
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il primo prosciugamento del lago fucino

 


Sandro D'Amato

Marruvium


Che S.Benedetto si trovi sullo stesso sito dell'antica città di Marruvio è indubitabile: storicamente,archeologicamente, epigraficamente; anzi, ogni nuovo scavo per fondazioni o cantine o fogne, ne è un'ennesima conferma (e spesso, purtroppo, anche un'ennesima incivile distruzione). Ormai è tanto sicura è pacifica l'identificazione di S. Benedetto dei Marsi con Marruvio, da dispensarci da ogni dimostrazione.
Comunque, mi pare doveroso ricordare qui che il primo, che ha localizzato Marruvio con sicurezza, è stato l'Holstenio.
Prima di lui, il Cluvenio, dopo infruttuose ricerche, aveva confuso Marruvio con Morrea (Marruviurn . . . nunc dicitur Morrea). Ma una ventina d'anni dopo, nel 1645, l'Holstenio perlustò lungamente i dintorni del Fucino e riconobbe le rovine di Marruvio, affermando:
Certissimum est civitatem hanc ad orientale latus Fucini lacus fuisse, quo loco nunc est vicus S. Benedicti. Nam isthic usque ad tempora Clementis VIII. Ecclesia Cathedralis Marsorum fuit, et circumquaque ,visuntur multa vestigia antiqui oppidi, et extant aliquot lapides antiqui, qui fidem certam faciunt, in quibus Marruvij nomen legitur. Aquaeductus etiain ex Iuvenculo fl. ad Piscinam oppidum derivatus eò pertingebat.
Cioè: "è certissimo che questa città [cioè Marruvio] era posta sulla sponda orientale del lago Fucino, nel luogo dove sta adesso il villaggio di S. Benedetto. Infatti li c'è stata, fino ai tempi di Clemente VIII, la Chiesa Cattedrale dei Marsi, e tutt'intorno si scorgono i resti dell'antica città e sono visibili alcune lapidi antiche, che ne fanno testimonianza, nelle quali si legge il nome di Marruvio. Inoltre li arriva un acquedotto, derivato dal flume Giovenco nei pressi della città di Pescina".
Per l'esattezza va detto che la sede della Cattedrale dei Marsi ha cessato di essere nel sito di Marruvio ufficialmente dal 1° gennaio 1580, con Bolla di Gregorio XIII (1572-1585), mentre Clemente VIII. nominato qui dall'Holstenio, è posteriore (1592-1605).
(L. HOLSTENIO, (op. Cit. n. 28, p. 151)

Anche l'Holstenio ha affermato altresi la sicura corrispondenza di Valeria con Marruvio: certam est civitatem Valeriam vel Valeriae hic intelligi Marruvium caput Marsorum, cioè "e certo che per città Valeria, o della Valeria, qui si intende Marruvio, la città principale dei Marsi". E ne adduce come prova la contemporanea presenza, li, nello stesso luogo, sia delle rovine che attestano il nome di Marruvio è sia del monastero di S. Benedetto, che è lo stesso monastero che Bonifacio IV aveva fondato sulla sua casa paterna.
Tanta chiarezza meritava di essere segnalata.
Dopo l'Holstenio tanti altri, anche se contrari o dubbiosi sul suo nome di Valeria, hanno identificato la città natale di papa Bonifacio IV con Marruvio. Ne cito solo un paio.
Così, per esempio, il Romanelli afferma che "Marruvio... corrisponde a S. Benedetto, e che tale corrispondenza "si conferma con tutta evidenza"; anzi egli enfatizza lo sdegno dell'Holstenio contro Anastasio per aver chiamato Valeria la città <dove nacque papa Bonifacio IV> anzichè "piuttosto Marruvio", ritenendo che <Anastasio . . . doveva scrivere natione Marsus de civitate Marruvio>.
Anche il Brogi , riferendosi appunto all'Holstenio e al Romanelli, scrive che "qual fosse questa città" (che lui ritiene "la città principale della via o della provincia Valeria"), "dissero giustamente i citati autori che altra non era che Marruvio", anche se poi, nel medioevo, mutò nome ancora.
E come questi, si potrebbero citare molti altri.
Poi, oltre a queste citazioni, che possono avere anche una certa dose di "convincimento personale", c'e anche un altro elemento, più "oggettivo", che concorre a rinforzare e convalidare l'identificazione della città Valeria con S. Benedetto dei Marsi: è la lunghissima tradizione marsicana che lega il "monastero" in cui papa Bonifacio IV trasformò la sua casa paterna, col "monastero benedettino" esistito da tempo immemorabile in S. Benedetto.
Ma dietro a questo legame, che potremmo dire "materiale", si può intravedere un altro legame, che direi "ideale", il quale nel corso dei secoli ha legato papa Bonifacio IV alla sua Terra natale: la comunanza del carattere "benedettino"", sia per il "monaco" Bonifacio, plasmato probabilmente alla regola monastica benedettina , e sia per il "monastero" esistito in S. Benedetto dei Marsi e che la tradizione identifica con quello fondato dallo stesso Papa Bonifacio IV nella sua casa paterna e che alla fine del XVIII secolo ancora si poteva "ammirare" a S.Benedetto, come ha scritto il De Santis

Sede ufficiale del vescovo fino all'anno 1580. Per la monumentalità di quella che fu per molti secoli la cattedrale e sede dei vescovi marsicani conferma il ruolo di preminenza che la città ha conservato.
(….)"il vicino monastero, ... dal cui nome viene chiamato il piccolo villaggio e povero ricovero di pescatori, comprendente appena dieci famiglie".
Però sul finire del secolo successivo troviamo la situazione notevolmente migliorata.
Da un atto del 30 aprile 1788, redatto dal notaio Filippo Buccella di Ortona dei Marsi (conservato nell'Archivio Diocesano di Avezzano, ADM, A/328), apprendiamo che gli abitanti di "Villa di S. Benedetto in Marsi" (detti San Benedettini!) "trovansi cresciuti in numero", mentre in un altro documento di pochi anni dopo (2 marzo 1792; ADM, A/328) viene precisato che "la popolazione è andata a poco a poco crescendo, tal che oggi arriva quasi a 400 anime".
Ma oltre all'aumento della popolazione, mi pare di poter pensare che fosse migliorata anche la situazione del monastero, se il DE SANTIS (op. cit. n. 83; cfr. n. 85) scrive in quegli stessi anni che si poteva "ammirare il monastero di S. Benedetto nella propria Casa da Bonifacio IV fondato". Va detto pure, però, che qualche anno dopo il DI COSTANZO (op. cit. n. 91 bis) usa per le condizioni della chiesa parole meno ottimistiche.
Come gia accennato , S. Benedetto dei Marsi ha cessato di essere sede del Vescovo e della Cattedrale dei Marsi, ufficialmente dal 1° gennaio 1580, con la Bolla di papa Gregorio XIII, riportata integralmente dal FEBONIO (op. cit. n. 17; vol. II, pp. 198-202) "ed una cui copia si conserva ancor oggi nell'archivio diocesano di Avezzano" (ANGELO MELCHIORRE, Profilo storico della diocesi dei Marsi. Ediz. dell'Urbe, Roma 1985; p. 13).
Il trasferimento da Marsia a Pescina doveva essere "provvisorio", fino a quando la città di Marsia e la sua Cattedrale non fossero state restaurate e riportate ad uno stato di normalità" (donec Civitas et illius Cathedralis Ecclesia hujusmodi restauretur, et ad debitum et commodum statum reductae non fuerint (FEBONIO, ibidem, p. 202).
Purtroppo, non solo la città non fu ricostruita, ma nel giro di pochi decenni si ridusse a un gruppetto di miseri tuguri di una decina di famiglie di poveri pescatori. Da allora quel misero resto dell'antica città, per la sua vicinanza a quanto restava del monastero benedettino, comincio ad essere indicato come "S. Benedetto", dal nome del Santo a cui era dedicata la chiesa del monastero, nome del santo Patriarca fondatore di Montecassino, al quale appunto era intitolato il monastero e dedicata la chiesa, come risulta ancora in un documento del 17 agosto 1873 (Archivio Diocesano di Avezzano; ADM, B/12.43). Poi "S. Benedetto, passò a indicare la "localita".
Infatti, qualche tempo dopo la rovina di Marsia, si ricostitui nei pressi del menastero un primo nucleo di case di poveri pescatori ed a ragionevole supporre che tra le prime cose riattivate ci fu la chiesa dedicata a S. Benedetto, che da allora divenne punto di riferimento per quel piccolo villaggio e quindi, per un fenomeno molto frequente, denominazione diretta di esso: "S. Benedetto", piu spesso in seguito detto Villa S. Benedetto, oggi S. Benedetto dei Marsi. Ora, questa "continuità" del ruolo di città principale dei Marsi ci autorizza, direi, è inserire anche Valeria nella lunga catena di nomi diversi che - quasi incredibile! - hanno accompagnato la storia di questa città: Marruvium , Valeria , Marsi , Marsia , Civitas Marsicana ed oggi S. Benedetto dei Marsi, nome, quest'ultimo, tratto appunto dal monastero di S. Benedetto .

Sandro D'Amato "VALERIA" oggi San Benedetto dei Marsi città natale del Papa San BonifacioIV
" estratto dal BULLETTINO DELLA DEPUTAZIONE ABRUZZESE DI STORIA PATRIA
ANNATA LXXIX (1989)si ringrazia la Presidenza della Deputazione Abruzzese di Storia Patria
per aver permesso la pubblicazione del presente "estratto" dal BULLETTINO

 

 

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