IN RICORDO DI SANDRO D'AMATO
di Salvatore Braghini
Nel
mese scorso moriva Sandro D'Amato, Sandrino per gli amici. La sua morte,
avvenuta a Ciampino, dove viveva da diversi anni, ha suscitato profonda
commozione trà i compaesani di San Benedetto, suo paese natio,
e trà quanti nella Marsica lo conoscevano. Era nato 70 anni fa
a se ne va in punta di piedi, all'improvviso.
Voglio ricordarlo perche ebbi modo di conoscerlo, non solo grazie a mio
padre, sambenedettese come lui, ma per via del suoi studi su Bonifacio
IV . Pubblicai su questo stesso Inserto un articolo che riguardava il
busto del papa santo che nacque a San Benedetto 16 secoli fa, e che se
ora si trova nella chiesa di S. Cipriano ( da poco
traslato nella Parrocchiale n.d.r.)a San Benedetto oltre che
al Pantheon di Roma, è sicuramente anche per merito di Sandro D'Amato.
E, lui, a insieme a monsignor Francesco Michetti, ad aver dimostrato che
Bonifacio IV nacque nel1'antica Valeria (poi Marruvium) e non gia, come
altri sostiene, a Vicovaro. E grazie al suo amore quasi testardo per la
ricerca e per la verità ,che sappiamo molte cose in piu sulla storia
della nostra Marsica. Perche Sandro D'Amato coniugava il suo amore per
is ricerca con 1'amore per la sua terra, terra natia da cui le vicende
della vita lo sottrassero ma dove sempre tornava con piacere, quasi per
ricaricarsi delle sue radici.
Sandro D'Amato fu uno storico, un grande studioso di storia locale. Le
sue pubblicazioni sono una documentazione scientifica meticolosa e per
ciò stesso preziosa per la ricostruzione e la valorizzazione di
realtà diverse del nostro territorio, in campo storico e archeologico.
Insieme al professor Cesare Lella ha realizzato un'opera monumentale sulle
zone archeologiche della Marsica, la sua Epigrafia è una vera e
propria mappa dell'archeologia locale. Il suo volume intitolato "Il
prosciugamento del Fucino " (1980) è un'altra testimonianza
dei suoi due grandi amori per la ricerca e per la sua terra, ancora una
volta intrecciati in modo inestricabile. La ricerca sul Fucino lo ha portato
lontano nella nostra antichita, fino alla preistoria della Marsica, al
tempo del primo prosciugamento del lago, realizzato dai romani nei primi
secoli dell'era cristiana.
La sua attivita di studioso e stata una spasmodica ricerca documentale
per scoprire i lustri a le grandezze che -come egli stesso ha scritto-onorano
il passato di questa rostra terra marsa, e per così restituire
a coloro che la abitano dignità e orgoglio. E questo tanto piu
vale se pensiamo che Sandro D'Amato condusse i suoi studi non da studioso
professionista, ma coltivando passione da ricercatore in mezzo alle vicissitudini
della vita, spesso dolorose, che lo portarono a mestieri forse lontani
dalla sua vocazione di studioso. Pur brillante gia dagli studi liceali
dovette interrompere gli studi universitari e trovare lavoro per ottenere
indipendenza economica. Divenne esperto radiotecnico e pure in questo
campo si fece apprezzare grandemente, fino ad essere chiamato per un importante
incarico all'Istituto Nazionale delle Ricerche. Destino da ricercatore...
si direbbe. Ma sempre con 1'umiltà dell'uomo che sa di non sapere,
dell'uomo comune, amico di tutti, semplice nei modi e nel linguaggio.
Con Sandro D'Amato se ne va un pezzo della nostra cultura a della nostra
storia, quella vissuta da lui in mezzo ai suoi compaesani, e che continuò
a vivere con loro anche quando si allontanò da essi, ma non se
ne va la sua storia, quella che ci ha raccontato nei suoi libri e che
rimarrà memoria e segno indelebile del suo amore per la sua terra
e la sua gente. Cosi scrisse nella sua opera sul Fucino "la mia non
sarebbe stata fatica inutile..".
Da: "Messaggero MARSICA"
Via Valeria, 28 67051 Avezzano (AQ) gennaio 1994
Ora
vogliamo offrirvi un'immagine tratta dalla collezione D'Arpizio della
biblioteca Comunale, dove si vede il rigore dello scopritore e ....le
risorse alle quali attingere.
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