Titolo

LO SCOGLIO DELLA MADONNETTA

A. L. Gaibissi





     E’ il più elevato e cospicuo di quel gruppo di elementi rocciosi, parte emersi, parte affioranti, sito oltre la foce del Rio Termine, che i nostri barcaioli chiamano scherzosamente arcipelago di Albisola.
     E' costituito da gneiss ricco di mica, con scistosità a piani leggermente inclinati; appartiene quindi alle più antiche fra le formazioni costituenti la complicata tettonica del savonese. Corrisponde alla potente massa del Priamar, su cui poggiava fino dai primi secoli cristiani, e dedicato alla Vergine, non un umile tabernacolo, ma un grandioso, ricco, venerato Santuario.
     Il pilonetto, che si eleva sulla maggiore delle cuspidi rocciose, porta in un incavo l'effigie di Maria, scolpita a rilievo su un lastrone marmoreo; ora è alquanto corrosa dall'azione del marino. Vi fu collocata nel 1653 ad opera di certo Francesco Grossi, per sua devozione, come si legge in una sottostante lapide.
     Forse però non vi fu estraneo l’appello ad una speciale protezione della Vergine in quel luogo, ove alcune secche costituiscono un vero agguato. Basterà riportarsi specialmente al tempo in cui la via del mare per Albisola era la più breve ed agevole, e la località era punto obbligato di passaggio per i numerosi gozzi stracarichi delle terraglie albisolesi, che venivano al Porto di Savona per le ulteriori spedizioni.

A Madunetta

     Un saluto ed una invocazione alla Madonna non mancava certo da parte dei rudi marinai, temprati alle battaglie del mare, ma dal cuore ricco di fede.
     Lo scoglio della Madonnetta non è, come gli altri del gruppo, del tutto spoglio di vegetazione. Nella parte più a ridosso dello spruzzo marino, ha nelle sue pieghe, probabilmente per trasporto eolico, una sottile coltre di terriccio, ove alligna una pianta molto rara nel Savonese, spiccatamente termofila, e che perciò ha il suo habitat nelle rupi mazittime più meridional dell’Europa continentale e insulare, e della costa mediterranea dell'Africa.
     Fuori dallo scoglio della Madonnetta non ve ne ha che qualche esemplare nelle finitime balze, tagliate dalla nuova strada a mare.
     E' una leguminosa, l'Anthyllis Barba-Jovis, dai rami lunghi, flessuosi, sericei, forniti di peluria, con foglie imparipennate e foglioline lanceolate grigio-argentine: qui stante l'aridità del luogo ha statura bassa e sviluppo limitato.
     Nel maggio porge a Maria il suo tributo floreale con capolini, accoppiati, compatti, di colore

 

zolfino, che si mantengono abbastanza a lungo. Un'altra nota gentile si aggiunge così alla toccante poesia che sembra si sprigioni dalla rupe consacrata.
     Essa fu quest'anno meta della grandiosa manifestazione marinara, che ebbe tanta eco di consenso, e lasciò, nelle attuali celebrazioni Mariane, una impressione indimenticabile, e speriamo salutare.
     Sarebbe desiderabile che la Madonnina del mare fosse presa quasi in sacra consegna dai marinarettidell’Opera Balilla, e specialmente dagli alunni dell'Istituto Nautico, che il Regime vuole educati alla rude vita del navigare; Essa visitassero dopo le eserctazioni, recandole fiori e sopratutto preghiere e propositi di fede e di bontà, per portare ovunque l'esempìo dell' Italiano nuovo, valoroso in terra, in mare, nell'aria, perchè ha' ritrovato i sublimi affetti, che fecero già grandi i nostri antichi navigatori: Religione e Patria.

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