ALBISOLA - E' scattato all'alba di ieri il blitz con cui un gruppo di ecologisti ha detto no alla cementificazione dell'oasi naturalistica della «Madonnetta».
Gli ecologisti, stile Greenpeace, appoggiati nell'iniziativa da Rifondazione Comunista, hanno raggiunto, chi a nuoto chi tramite imbarcazioni, lo scoglio della Madonnetta, simbolo delle bellezze naturali nel litorale al confine tra Savona ed Albisola Marina per apporvi un maxi-striscione con scritto: «Salvatemi dal cemento». Nel mirino del comitato per la difesa dell'ambiente, formato dai proprietari delle «baracche» sul mare, circa una novantina, dai titolari degli stabilimenti balneari, quattro, da lavoratori e abitanti del luogo, c'è il progetto del porticciolo turistico della «Margonara». Portato avanti dalle amministrazioni comunali sia di Savona che di Albisola Marina. La «colata di cemento» contro cui sono state raccolte settecento firme, consisterebbe nella costruzione di cinque palazzi per cinquemila metri quadrati,
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Il gruppo di ecologisti durante il biltz di ieri allo scoglio della Madonnetta, l'oasi naturalistica fra Albisola Marina e Savona
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ottantacinque appartamenti con box auto, un albergo da cento camere o cinquanta camere con trenta residence per seconde case. Claudio Ligresti, titolare dei Bagni Marini «La Madonnetta» non ne fa una questione economica, ma di principio ambientale: «E' territorio demaniale, gli stabilimenti
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balneari verrebbero spostati su un tratto di arenile creato ex-novo, dove non è detto che la spiaggia si riformi. Non c'è danno economico, ma come permettere che la Madonnetta venga soffocata dal cemento. Inoltre lo scoglio della Margonara, poco più in là verrebbe insabbiato». (alberto parodi)
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