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DIETRO LE TESTIMONIANZE UNO SPACCATO DI VITA E PIETA’ AD ALBISOLA MARE

Dede Restagno







     La costruzione della strada a mare tra Savona ed Albisola, negli anni trenta, ha sacrificato alcuni scogli esistenti tra la foce del Ritano del Termine e l'abitato di Albisola Marina (lo scoglio di Sant'Antonino e altri minori), ma ha risparmiato per nostra fortuna quello che maggiormente caratterizza il paesaggio albisolese.
     Lo scoglio della Madonnetta, che conserva ricordi interessanti un arco di oltre tre secoli, è riconoscibile in una veduta degli inizi dei settecento, ove è già sormontato dalla tipica edicola.
     Matteo Vinzoni, autore della veduta, nel "prendere la pianta e la prospettiva" di Albisola tra il 3 e il 4 dicembre 1722, lo annotò, quale infatti si presenta, tra gli elementi caratteristici del paesaggio locale, insieme al Castellaro, alle torri e al forte di S. Antonio, alle chiese, alle ville Balbi al Capo. De Mari e Durazzo alla marina.
     A quella data l'edicola sullo scoglio contava circa settanta anni, essendo stata realizzata nel 1653, come si ricava dall'iscrizione posta alla base del bassorilievo raffigurante la Madonna:

FRANCESCO DI NICOLA
GROSSI P DEVOTIONE 1653

     Non si è potuto sinora identificare il personaggio del Nicola Grossi, le ricerche essendo rese difficili dal fatto che nome e cognome sono tra i più diffusi nelle Albisole.

A Madunetta cun a luxe du mattin

     Proprio sotto il rilievo della Madonna, nello spazio compreso tra la base dell'edicola e lo scoglio, una lapide molto più recente ricorda il restauro attuato verso la fine dell'Ottocento da un gruppo di albisolesi della Marina guidati da Bernardino Gervasio.
     Sulla targa marmorea, purtroppo in cattivo stato, si legge la seguente iscrizione:

MADONNA ..... DELLO SCOGLIO
RESTAURATA ADDI' (16) LUGLIO 1897.
B. Gervasio / E. Barile / F. Ferrando / B. Barile / A. Poggi / N. Poggi / N. Peluffo / G.nni Peluffo / G.ppe Peluffo / R. G (hi)... / G. Fornari / A. Ratto / P. Colombo / N. Bonfiglio / A. Pìccone... G. B. / N. Schiappapietra /P. (B)asso / A. Siri / A. Piccone/ G. Agnese / B. Firpo / A. Marazzi

     Bernardino Gervasio, nato in Albisola Marina nel 1851, era capitano marittimo ed aveva iniziato a navigare, come usava allora, in età molto giovane, per smettere attorno al 1890 e ritirarsi nel suo paese natale.
     Nel periodo in cui navigava, il capitano Gervasio fu dapprima alle dipendenze dell'armatore genovese Cambiaso, che aveva una sede a Santo Domingo; poi ne divenne socio e ne sposò la

 

sorella Luisita. A tale periodo si deve riferire l'episodio di un naufragio, dal quale derivò l'offerta di un ex-voto, oggi purtroppo scomparso, al santuario di Savona.
     La lapide del capitano Gervasio non è soltanto corrosa dal tempo, ma è anche abrasa a tratti e sforacchiata da schegge e proiettili risalenti all’ultima guerra. L’edicola della Madonnetta fu infatti danneggiata durante il conflitto, tanto che, con il ritorno dela pace, dovette essere nuovamente restaurata.
     Ciò fu fatto a cura degli uomini cattolici di Albisola Marina, i quali murarono sulla parte posteriore dell’edicola, quella rivolta verso terra, un rilievo in ceramica policroma con il busto di San Giuseppe che tiene in braccio il bambino Gesù, in omaggio a uno dei tanti santi protettori di Albisola. L’opera è firmata “Alba Docilia Albisola”.
     Sulla parte anteriore del monumento, nel timpano sovrastante il rilievo della Madonna, fu in quell’occasione incisa la scritta:

1946
UOM. CATT.
ALBISSOLA M.

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