Al Sindaco | Ci scrivo la presente
per portarla a conoscenza che ormai ci rimane poco da
fare per la faccenda di demolire le casette. Come lei saprà ho costruito impulsivo che lei mi ha denunziato dinanzi al pretore per mezzo delle uardie. Ora, colla nuova legge, che il governo si è riunito, lei mi può fare il baffo e non solo lei, ma anche quanto viene il terremoto ballarino. Io ciò la casa fatta nel mio, e purtroppo, allora quando fu, durante il filazzuolo cià costruito Mariano e siccomecà si poteva costruire cià frabbicato appoggiare, nella mia propietà, paando, per dire, il mezzo muro. A me mi fece comodo per una mano che mi levavo l'umidità e per l'altra mano che coi soldi che ciò preso ciò fatto la mobilia quando ho sposato a mia figlia mezzana. Quando sono tornato dalla Germania, che ho messo qualcosa di parte, ho visto che Mariano aveva arrizzato la camera di sopra, che lui fà politica e con questa ci lavora. Allora mi è venuto il pensiero che dissi: -Ora ci faccio una stanza sul solaro, che allora lo fesi scarpisante, e così mi tolgo i bambini dal letto. Presi il gegniere e ci diedi i soldi per il progetto, il quale mi disse che prima si presenta alla Comune e poi deve venire Eugenio Civile per farci un sopralluogo. Presi i soldi e sono andato dall'Assessore, perchè il gegniere mi disse così, e finalmente il progetto è stato approvato alla Comune. Poi sono tornato alla Germania che mi ha finita la malattia, e ho fatto tante telefonate quanti capelli ho in testa, maparò niente; Dice che questo Eugenio Civile doveva mandare il geometro ma questo non veniva perchè si doveva andare a prendere col mezzo. Allora ci telefonai a Silvio e ciò mandato la macchina di noleggio, ma quello non c'era che nel mentre ci aveva andato a prenderlo un'altro e Silvio fece il viaggio vacante che io ciò mandato i soldi per pieno. Mi buttai di nuovo malato per andarci di persona e Silvio durante il viaggio me lo aveva detto: Niente ci porti? Ma io che non sapevo il trucco ho capito l'antifona e pur non di meno a Sciurieni ciò detto: - Silvio ferma che ci prendo un precintino. Ma siccome Bacicaluppo c'iaveva le vacche strippe non fu possibile. Arrivati a Palermo quello si ha fatto asciare dinanzi al Politeama colla borsa e il fermeabile al braccio. L'ò fatto mettere davanti e siamo ritornati. Quando siamo arrivati nella mia propietà, ha uscito le carte dalla borsa e guardava la casa, e annacava la testa, e guardava le carte, e annacava la testa e guardava le carte e guardava la casa e annacava la testa e guardava la casa e mi guardava le mani e annacava la testa panfina a quando ci dissi: - Geometro, che c'è orcosa che non và? Lui mediatamente mi disse che la casa non si poteva fare che ci mancava il giunto e l'oscillazione e che se la volevo fare dovevo partire da terra. Io ciò detto che c'iavevo il mezzo muro paato e lui li ha detto che non c'entra. Io ciò detto che mi volevo levare i bambini dal letto e lui mi ha detto che la casa non si poteva fare. Allora mi ncazzai, presi i soldi e ci dissi a Silvio: - Tè, Silvio, paati che il geometro prende il Postale. Presi i mastri e feci la casa che ora ci dormono i bambini, colla sanatoria, e ci dico che è venuta ferma pure che mi ha rimasta qualche detta. Certo che qualche collera lei me l'aveva fatto prendere specialmente quanto mi ha appeso il mio nome dove si appendono i vannii di quelli che si sposano che c'era scritto che dovevo lavancare la casa, ma ora finalmente ci pao l'inflazione al Governo e la casa è in reola e non ci manca nè il giunto e nemmeno l'oscillazione. Ciò la ricevuta dei soldi della prima rata conservata nel cassetto della colonetta e se viene il terremoto, ce la faccio vedere e ci dico che se ne và da quelli che non hanno paato. C'ialleo per suo scopo personale la fotocopia della gazzella Ufficiale della legge in palora. Buone feste. Medesimo |
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