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TRADIZIONI DELLA GENTE DI LUSIANA - Con l’apertura del museo sulle “Tradizioni della gente di Lusiana” negli
spazi espositivi del Palazzon si conclude una fase del programma di valorizzazione delle risorse ambientali e culturali di Lusiana. Con l’impegno dell’Amministrazione Comunale ma soprattutto grazie al lavoro di tante persone oggi Lusiana dispone di un museo diffuso all’aperto e di uno spazio, seppur limitato, tipicamente museale nel quale
ritrovare i segni della presenza umana che ha modellato la natura ed il territorio nel corso della storia. Tutto questo viene ora consegnato alla gente di Lusiana e a tutti coloro che sono interessati alle tradizioni popolari, particolarmente ai giovani perché possano trovare elementi di studio e ricerca. Speso rivivere il passato,
riavvicinandoci alla cultura materiale del tempo e ricordare il diverso modo di vita può aiutare non solo a superare le inquietudini del presente ma anche ad acquisire consapevolezza delle incredibili qualità ambientali del proprio territorio.
Gli spazi espositivi del Palazzon sono diventati la scenario ideale per la ricostruzione dei momenti più significativi del modo di vivere della gente di Lusiana. Un modo di vivere che era fatto di contrade, di case di pietra, di nuclei familiari e di vicini di casa da incontrare nelle calde serate dell’estate o nei momenti di difficoltà o
nei lunghi filò dell’inverno. Rivivono così la corte con l’attività della fustugadùra e della drèssa, la cucina con il fogolàro e il seciàro, la caneva-cantina e la casàra con le fasi di trasformazione del latte dalla mungitura al formaggio. Così i cavoli-capucci passati alla piòna e fatti fermentare nel brento diventavano capùssi agri o
cràuti, così la farina di granoturco diventava polenta dopo il continuo rimestare nel calièro appeso al fogolàro. Gli ambienti e gli oggetti sono stati trasportati dai loro luoghi originari come la cucina della vecchia casa dell’Onfesa o la calièra della malga Rossingroba.
Questo oggi diventa museo non solo per rivivere sensazioni con gli occhi e con la mente ma anche per parlare, a chi è arrivato dopo, di un mondo che è cambiato ma che ha lasciato segni profondi del rapporto intenso e vitale tra l’uomo e le sue risorse.
Tratto dalla presentazione del Sindaco Antonella Corradin e dall’introduzione dell’Associazione Lusaàn Spilar Natura nel libro “Tradizioni della gente di Lusiana” .
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