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7.  Rapporti con l’esterno

Se il biennio di istruzione e formazione superiore non intende isolarsi seguendo la traccia che ha portato gli istituti tecnici (e professionali) a una graduale obsolescenza e a perdere quindi la propria immagine presso il pubblico fino a farsi considerare di serie B rispetto ai licei, i rap-porti con l’esterno, insieme alla qualità delle attività interne, sono di importanza essenziale.

Oltre ai rapporti di cui ai punti successivi, è anche da sottolineare l’importanza della comunica-zione al mondo esterno, sia tramite la rete – in particolare il sito dell’Istituto – sia tramite le attività di orientamento. È sotto questo aspetto che diventa particolarmente rilevante l’ap-prontamento di documentazione di cui si è parlato alla sezione precedente, non senza osser-vare che tale attività rientra precisamente nell’approccio e nei contenuti formativi del percorso del Biennio IFTS così come proposto in questo documento. In altri termini: per poter insegnare a comunicare occorre innanzitutto dimostrare di saper comunicare.28

7.1  Rapporti con l’università

Dei rapporti con l’università si è detto l’essenziale nel documento già qui citato nel paragrafo 3.4. Si rimanda quindi alla sezione 3.g punto iv del documento stesso.
Si ritiene tuttavia conveniente aggiungere che se gli “oggetti didattici”, scelti per specificare nel dettaglio la tabella della sezione 3.3 di questo documento, sono concordati con l’università – pur tenendo fermi gli obiettivi specifici dell’istruzione e formazione superiore (non accade-mica), e cioè evitando la deriva verso l’astratto, – il rapporto con l’università può essere di no-tevole vantaggio per entrambe le istituzioni.
Con l’università, inoltre, è possibile pensare una collaborazione anche in termini di ricerca ap-plicata, concordando con essa anche il tipo di progetti scelti come linee guida per questo corso di studi.

7.2  Rapporti con istituti non tecnici e con soggetti privati

Come già accennato, non è da escludere ed è anzi auspicabile che questo corso di studi si possa porre come ulteriore opportunità di scelta per studenti che, diplomati nei licei scientifici e in particolare nei licei scientifici tecnologici, si pongono di fronte a una scelta per la profes-sione. Oltre alla laurea e alla laurea breve hanno a disposizione anche una “laurea non accade-mica” che consente più rapidamente delle altre di entrare nel mondo delle professioni. Non si tratta di concorrenza all’università, ma di colmare un gap fin troppo evidente fra ciò che richiedono le imprese e le professioni e ciò che l’università offre. Si tratta anche di evitare i troppo frequenti fallimenti all’università.
Naturalmente, gli studenti che provengono dai licei in genere devono acquisire dei crediti inte-grativi essenziali, tanto più quanto più distante dalla formazione tecnica è il liceo di prove-nienza.

Per “rapporto con il soggetto privato” si intende qui il rapporto con persone che intendono acquisire una competenza in discipline specifiche di questo percorso. In genere la persona che vuole acquisire simili competenze è un lavoratore che vuole autonomamente aggiornarsi e allargare le proprie opportunità di impiego29 o di carriera. Si è già detto in precedenza che un corso organizzato come qui proposto può presentarsi come del tutto sostitutivo dei corsi serali del passato, e con notevoli vantaggi non solo logistici rispetto a questi ultimi.

7.3  Rapporti con le imprese

I rapporti con le imprese possono essere molteplici.30 A parte i tradizionali stage, che è pre-feribile peraltro inquadrare in “oggetti didattici” specifici anziché lasciarli all’offerta estempo-ranea da parte delle imprese, le imprese hanno il problema della formazione continua, e quindi possono fruire, tanto quanto il privato di cui sopra, di parti mirate del percorso qui pro-posto. Possono inoltre intervenire in modo più radicale fornendo indicazioni sui progetti da scegliere e partecipandovi in concreto. Essendo inoltre ben inserite nel mercato, possono forni-re a loro volta – insieme all’università ma verosimilmente in modo più applicativo – indicazioni sui contenuti degli “oggetti didattici”, pur rimanendo configurati, tali “oggetti”, secondo gli obiettivi che sono propri di questo percorso di istruzione e formazione. Con ciò si ribadisce che la tecnologia specifica eventualmente suggerita è solo una soluzione contingente rispetto a un problema che contingente non è. La collaborazione dell’impresa, in sostanza, è molto ambita sotto molti aspetti, ma il Biennio IFTS non deve diventare un periodo di addestramento per un’impresa specifica, pena la perdita di vista delle sue vere finalità. Il progetto-prodotto specifico di un certo biennio può essere – ed è auspicabile che sia – di interesse diretto di una certa impresa, ma l’istruzione e formazione professionale va al di là del singolo progetto, che è solo un veicolo di apprendimento e non il fine ultimo di questo percorso di studi.

Un altro non trascurabile tipo di rapporto con le imprese è quello della sponsorizzazione a fini promozionali delle imprese stesse presso i tecnici di domani, ma anche al fine di selezione del personale che intendono assumere.

Infine un tipo di rapporto con le imprese che è da ritenersi particolarmente proficuo è che i loro tecnici approntino “oggetti didattici” o parti di essi – teoriche o sperimentali, – in modo che l’insegnamento non rimanga, come da lunga tradizione, appannaggio di soli insegnanti profes-sionisti, i quali sono appunto professionisti dell’insegnamento ma che spesso del contenuto delle altre professioni e delle attività delle imprese sono essenzialmente all’oscuro.31 Questi ultimi insegnanti, nel caso di questo tipo di collaborazione, possono contribuire per gli aspetti specificamente didattici della costruzione degli “oggetti didattici”.


28. Questa attività può essere anche utilmente introdotta nelle esercitazioni previste nella parte destra della tabella del punto 3.3 (diffusione/promozione). Come già osservato, svolgere attività che entrano in concreto nel mondo in cui si costruisce la propria preparazione è particolarmente formativo.
29. In tal caso l’offerta formativa è simile al tradizionale IFTS, ma inquadrata in un percorso strutturato e finalizzato a una formazione complessiva, anziché trattarsi di un’isola didattica sul cui carattere formativo si possono avanzare dei dubbi.
30. Anche per questo tipo di rapporti v. il documento già citato al punto iii della sezione 3.g.
31. Il che è contraddittorio rispetto ai fini e ai metodi di una formazione superiore di tipo professionale.

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