5. Alcune conclusioni
a. |
nell’intervallo (0,Rn) gli elementi
dell’insieme PP(2..n) sono disposti specularmente
rispetto a Rn/2, pertanto sono complementari
a coppie (la somma degli elementi di ogni coppia è Rn),
con la limitazione della proprietà 6.1; se Rn<p2,47
gli elementi di PP(2..n) dell’interval-lo
(0,Rn) sono tutti numeri primi; se p2<Rn
gli elementi di PP(2..n) cancellati in (0,Rn)
dal ciclo p sono quelli corrispondenti a p2,
p·q, ..., p·s
con s<Rn/p e con q,
..., s
PP(2..n); tali cancellazioni sono dotate della medesima
sequenza e ciclicità degli elementi di PP(2..n)
maggiori di p per definizione (algoritmo 2), ma espansa
in ragione del fattore p, perciò non godono di simmetrie
di posizione e quindi di specularità nell’intervallo
(0,Rn);48
le stesse considerazioni valgono per tutti gli elementi i
di PP(2..n) con p<i<x
se i2<Rn<x2;
a.1. |
le ricorrenze delle cancellazioni (algoritmo 2 e nota 15)
sono cicliche, ma il ciclo è perfetto solo nell’insieme
PP(2,3) (ciclo di periodo Rn=3·2);
poiché le cancellazioni che determinano l’insieme
PP(2..5) secondo l’algoritmo 2 dipendono dagli elementi
di PP(2,3), esse si susseguono secondo i cicli degli elementi
di PP(2,3) moltiplicati per 5 a partire da 52, ma escludendo
gli elementi di PP(2,3) che contengono già 5 a fattore;
e così via per gli altri sottoinsiemi di cancellazioni.49
Le ciclicità sono quindi del tutto diverse
– ma solo nel senso che il loro periodo è scalato
– e presentano un numero crescente di vuoti a causa
delle ricorrenze comuni ai cicli precedenti;50
inoltre per ogni n il primo ciclo di cancellazioni
è tronco da 0 a n2 avendo inizio con quest’ultimo
valore;
|
a.2. |
affinché nessuno dei numeri primi di un intervallo
(0,2N) sia speculare di un altro numero primo dello stesso
intervallo rispetto a N, è necessario e sufficiente
che le ricorrenze delle cancellazioni siano nell’intervallo
(0,2N) in numero maggiore o uguale alla metà degli
elementi di PP(2..n) dell’intervallo, e che, qualora
alcune di esse siano speculari tra loro, i rimanenti di tali
elementi siano contro-speculari (rispetto a N) di cancellazioni
in (0,2N); facendo riferimento all’insieme PP(2,3),
è necessario e sufficiente che le cancellazioni in
(0,2N) raggiungano almeno il numero di N/3 se non formano
coppie speculari.51
Le considerazioni puramente quantitative sono quindi
insufficienti, e la condizione da mostrare è quella
della piena contro-specularità nell’intervallo
indipendentemente dalla quantità di cancellazioni e
dalla loro possibile specularità intorno a N, che variano
con N secondo una legge di natura dinamica.52
|
|
b. |
nell’ipotesi conclusiva del punto a.2 e tenuto conto delle
del tutto diverse (come periodo) e interferenti ciclicità
del sistema di cancellazioni,53 anziché dimostrare che tutti i numeri interi positivi sono
la media di almeno una coppia di numeri primi, è più
utile cercare di mostrare che affermare il contrario conduce a dei
paradossi;
|
c. |
analisi dell’ipotesi a.2. Una perfetta contro-specularità
esiste certamente rispetto a Rn/4 (proprietà
5), ed entro (0,Rn) fra i due intervalli
(2,n) e (Rn–n,
Rn–2). Quindi, più precisa-mente,
la perfetta contro-specularità si verifica sicuramente entro
un intervallo (0,Rn/2), dove Rn/2
è un numero dispari (oppure fra i due intervalli estremi
di (0,Rn) di estensione n), mentre
per rappresentare eccezione rispetto alla congettura di Goldbach
dovrebbe verifi-carsi in un intervallo pari. Si mostrerà
ora per paradosso che, in base alle proprietà sopra descritte,
non esistono numeri pari 2N per i quali valga tale proprietà
di totale contro-specularità, quindi che non esistono numeri
N che non siano la media di almeno una coppia di numeri primi:
|
d. |
si supponga dunque che l’intervallo (0,2N) sia dotato di
contro-specularità interna totale delle ricorrenze di alcune
delle cancellazioni54
rispetto a tutti i numeri primi rimanenti nell’intervallo
stesso. Si danno allora tre casi apparentemente distinti:
d.1. |
2N=Rn.
Per quanto concerne gli elementi di PP(2..n), per
la proprietà 6.1 nell’intervallo (0,Rn)
il sottointervallo (2,n) ha come contro-speculare
il sottointervallo (Rn–n,Rn–2);
il rimanente sottointervallo (n+1, Rn–(n+1))
di (0,Rn) è privo per definizione
di contro-specularità interne. Pertanto le sole cancellazioni
che possono dare luogo a contro-specularità nel sottointervallo
(n+1,Rn–(n+1))
sono quelle dovute alle ricorrenze in (0,Rn)
di multipli di numeri p, q,..., x
PP(2..n)
a partire da p2 come descritto
nell’algoritmo 2. Tali cancellazioni non godono di specularità
nell’intervallo (proprietà 11.1). Si consideri
inoltre ora l’intervallo (n,x]; l’ipotizzata
contro-specularità dell’intervallo [Rn–x,Rn–n)
comporta che le ricorrenze suddette in tale intervallo siano
minori di Rn di quantità uguali
a p, q,..., x, cosa paradossale
non essendo tali quantità fattori di Rn
(proprietà 4.1 e 11.1). Le stesse considerazioni valgono
senza varianti se 2N=k·Rn
con k qualunque minore di x;55
in particolare valgono quindi per tutti i multipli di 6, che
è il più piccolo fra gli Rn;56
|
d.2. |
Rn<2N<2Rn.
Questo caso ha maggiori probabilità di verificare l’ipotesi
a.2, perché evade in apparenza dalle simmetrie proprie
degli intervalli (k·Rn,(k+1)·Rn).
Si dimostra anche in questo caso nell’Appendice
3, mediante un opportuno procedi-mento ricorsivo, che
l’ipotesi è paradossale in questo caso e in tutte
le sue possibili estensioni o varianti;
|
d.3. |
2N<Rn. Questo caso si può
verificare in senso assoluto solo per 2N<2·3, ossia
solo per N<3, che è l’intervallo (0,Rn/2)
minimo significativo ai fini della presente analisi.57
Ogni altro Ri è multiplo intero
di 6. Pertanto, escluso il caso N<3, questo caso ricade
sempre nel precedente.
|
|
e. |
Non potendosi verificare l’ipotesi a.2, vale a dire l’ipotesi
di contro-specularità totale in un qualunque intervallo (0,2N),58
allora è vero che ogni numero intero positivo è la
media di almeno una coppia di numeri primi.
|
47. |
Cosa che si verifica fino a Rn=30. |
48. |
Sono speculari in (0,Rp),
dato che l’insieme degli Rn che compongono
Rp (in numero uguale a p) è
speculare intorno a Rp/2, e (0, Rp)
è speculare in sé intorno a tale valore dopo le cancellazioni
dovute ai multipli di p a partire da p2
(con le limitazioni del punto 6.1). Vedasi anche proprietà
11.2. |
49. |
La ciclicità è evidenziata
nella rappresentazione “a greca” di modulo Rn, in cui
le cancellazioni dovute al ciclo n in in-tervalli multipli di Rn
si incolonnano per costruzione, con la sequenza e ciclicità
degli elementi di PP(2..m) con m numero primo precedente di n (algoritmo
2). |
50. |
Es.: p2·q2
ricorre nel ciclo p (attivo a partire da p2)
ma anche nel ciclo q (attivo a partire da q2),
nel quale ultimo non ha quindi effetti di cancellazione, già
avvenuta nell’altro ciclo. Come si può vedere nell’Appendice
2, le ciclicità delle can-cellazioni, a meno del fattore
n, hanno la medesima architettura, con la differenza che
nel ciclo 7 non compaiono le cancellazioni dei prodotti di 7 per
i multipli di 5, perché già verificatesi nel ciclo
5; nel ciclo 11 non compariranno quindi i prodotti di 11 per multipli
di 5 e di 7 (tutti i multipli di 3 già sono eliminati dalla
colonna relativa, che contiene tutti i mul-tipli dispari di 3 per
costruzione). Dunque i cicli successivi di cancellazioni, oltre
a essere di periodo crescente in ragio-ne del numero primo loro
seme, sono sempre più rarefatti a causa dei cicli precedenti
di cancellazioni, e tuttavia sono sempre basati sul ciclo degli
elementi PP(2, 3). La rappresentazione “a greca” di
modulo 2·3 è la più significativa ai fini della
visualizzazione della distribuzione delle cancellazioni degli elementi
di PP(2,3) e quindi della distribuzione dei numeri primi. Altre
“greche”, es. quella di modulo 30 (2·3·5)
ecc. sono utili alla visualizzazione delle simmetrie di cui al punto
4 e dell’eccezione 6.1, ma non altrettanto della ciclicità
espansa di ogni serie di cancellazioni. |
51. |
Cosa che accade sempre se N contiene
anche fattori diversi da 2 (proprietà 4.2). Le coppie di
elementi di PP(2,3) speculari nell’intervallo (0,2N) secondo
la proprietà 13.1, che è la condizione peggiore, sono
N/3, e le cancellazioni devono essere in pari numero affinché
sia perlomeno numericamente possibile la piena contro-specularità.
D’altra par-te le cancellazioni sono proprio cancellazioni
di elementi di PP(2,3); ma, anche se sono in numero maggiore degli
e-lementi residui di PP(2,3), possono essere speculari tra loro,
quindi la condizione numerica è da sé insufficiente:
N/3 è perciò solo il minimo necessario di cancellazioni
entro (0,2N) dal punto di vista puramente quantitativo. |
52. |
Non predittiva (nota 13). |
53. |
Vedasi nota 50.
|
54. |
È chiaro che per “cancellazione”
si intende ormai solo un numero dispari non primo.
|
55. |
In questo caso aumenta necessariamente
x e con esso Rx, allargando ulteriormente l’intervallo di
paradossalità.
|
56. |
E del quale sono composti tutti gli Rx.
Tuttavia le considerazioni dell’Appendice 3 si applicano anche
a questo primo caso (2N=Rn), rendendolo un caso particolare del
seguente caso d.2. Più precisamente, applicando il metodo
di tale appendice si verifica il paradosso secondo cui elementi
intrinsecamente speculari intorno a Rn devono anche essere contro-speculari
intorno a Rn, coincidendo 2N con Rn.
|
57. |
E che contiene come “anomalia”
il numero 2, già escluso dalla discussione con tutti i suoi
multipli, ma solo per comodi-tà. In realtà, infatti,
in senso per così dire epistemologico, ogni numero primo
è una “anomalia” nell’insieme dei numeri
primi, comparendo una sola volta nell’insieme stesso, e cancellando
dall’insieme dei numeri “naturali”, con la propria
comparsa, tutti i propri multipli. Si potrebbe dire che l’insieme
“non-anomalo” dei numeri “naturali” esiste
solo perché esiste l’insieme “anomalo”
dei numeri primi, come dire, senza estrapolazioni filosofiche ma
con qualche perplessità lo-gica, che la norma che regge l’insieme
dei numeri “naturali” esiste solo come architettura
di anomalie.
|
58. |
È possibile, naturalmente, che la
contro-specularità si verifichi in forma parziale grazie
alle ricorrenze dei multipli di x in (0,Rn),
ma in modo tale che nell’intervallo (0,Rx)
sia rispettata le proprietà 4, ossia che, con la sola eccezione
definita dalla proprietà 6.1, gli elementi di PP(2..x)
siano speculari di altri elementi di PP(2..x) e le cancellazioni
siano speculari di altre cancellazioni rispetto a Rx/2.
E questo fatto non ammette mai una perfetta contro-specularità
in alcun intervallo [0, (k+1)·Rn],
con k = 0, 1, 2, ..., x–1 né in alcun
intervallo (0,2N) in essi contenuto, come appena mostrato.
|
|