8. Appendice 3
Analisi del caso Rn<2N<2Rn
0. |
Si considerino per ora solo gli elementi di PP(2..n).
Nell’intervallo (0,2N) si assegnino delle etichette agli elementi
a destra di N; specularmente, a sinistra di N, si assegnino le stesse
etichette con l’indice “c” agli elementi per ipotesi
contro-speculari dei precedenti;62
si tratta solo di numeri dispari, appartenendo a PP(2) per ipotesi;
sia S0 l’insieme, così etichettato,
di tutti gli elementi di PP(2..n) in (0,2N); |
1. |
si costruiscano ora gli elementi speculari, sia rispetto Rn/2
sia rispetto Rn, degli elementi dell’intervallo
(0,2N),63
ossia di S0, e si assegnino a tali elementi,
in ordine appunto spe-culare, le stesse etichette assegnate agli
elementi di S0, eventualmente ma non neces-sariamente
con indice “s”;64
la proprietà 4 impone che questo nuovo insieme S1,
specu-lare di quello originario, esista come appena descritto, con
il solo vincolo 6.1; |
2. |
mediante gli elementi dell’insieme S1
si costruiscano ora gli intervalli contro-speculari intorno a N,
individuando un nuovo insieme S2; nelle ipotesi poste, S2 deve esistere
come descritto, senza anomalie; più precisamente S0,
S1, S2 devono
coesistere e, nell’ipotesi posta, coincidere; |
3. |
si ripeta il medesimo processo speculando ora gli elementi di
S2 intorno a Rn/2 e Rn, ottenendo S3, e si contro-speculino poi
gli elementi di S3 intorno a N; e così via; naturalmente
i simmetrici di simmetrici perdono l’eventuale indice “s”
ma senza cambiare valore binario, così come i contro-speculari
di contro-speculari perdono l’indice “c”, ossia
cambiano valore binario;65 |
4. |
i paradossi che si manifestano seguendo questo procedimento sono
numerosi e si pre-sentano quasi sempre al secondo passo, con la
sola eccezione di particolari posizioni,66
ma la formalizzazione di tutta la casistica, essendo N a priori
indefinito, non è evidentemente praticabile. È conveniente
quindi considerare un caso singolare che si verifica tuttavia sempre,
per qualunque N e per qualunque Rn, nell’ovvio
assunto che basti una sola conclusione paradossale per invalidare
l’ipotesi, anche se in realtà le conclusioni paradossali
sono di diversi tipi. A titolo indicativo o qualitativo, prima di
entrare nel caso particolare, si possono rilevare i seguenti paradossi;
4.1. |
qualunque sia il valore di 2N<2Rn,
il primo passo sovrappone etichette di nome di-verso di S0
e S1. Infatti la specularità
intorno a Rn sposta di due passi
a sinistra la prima etichetta (che è dispari) a destra
di Rn (e viceversa), perciò
la sovrappone a un’altra etichetta (dispari); la successiva
costruzione contro-speculare intorno a N, per la medesima
ragione, porta alla sovrapposizione di altre, diverse, etichette;
un numero opportuno di passi successivi porta alla sovrapposizione
di tutte le eti-chette; e ciò è evidentemente
paradossale perché ciò significherebbe che i
numeri corrispondenti o sono tutti primi o sono tutti non
primi; la prima circostanza con-fermerebbe la congettura di
Goldbach, ma in modo a sua volta paradossale presu-mendo che,
oltre ai numeri pari, non esistano altri numeri non primi
nell’inter-vallo; la seconda è paradossale perché
non esistono intervalli (0,2N) privi di nume-ri primi; |
4.2. |
se 2N coincide con (3Rn/2)±1, un’ulteriore
contraddizione appare subito al terzo passaggio, perché,
essendo partiti dall’ipotesi di piena contro-specularità,
intorno a N, compaiono invece due ampi intervalli di specularità;
inoltre si osserva che fra N e Rn
tutti i numeri dovrebbero essere al tempo stesso primi e non
primi; |
4.3. |
se 2N non coincide con (3Rn/2)±1,
a ogni ciclo del processo si presentano contrad-dizioni in
diverse posizioni, ossia in ciascuna di tali posizioni dovrebbe
esserci un numero primo e contemporaneamente un numero non
primo; |
4.4. |
la ragione per cui si presentano simili contraddizioni è che
nel passaggio progressi-vo dalla necessaria specularità
intorno a Rn/2 e Rn
alla ipotizzata (imposta) contro-specularità intorno
a N si ha uno slittamento delle etichette di una quantità
defi-nita dalla differenza fra N e Rn/2,
pertanto progressivamente degli elementi con la stessa etichetta
ma con indici diversi, ossia quelli con nessun indice (o con
indice “s”) e quelli con indice “c”,
vengono necessariamente a trovarsi nella medesima posizione;
dopo un numero opportuno di repliche del processo tutte le
posizioni risultano contraddittorie; naturalmente ne basta
una sola per rendere paradossale l’ipotesi; |
4.5. |
il caso singolare decisivo fa riferimento all’essenziale
anomalia 6.1. Si fa ricorso infatti all’esame di elementi
il cui valore è certamente non primo nell’intervallo
definito dalla 6.1 stessa, come i multipli di 3 che stanno
a destra e a sinistra di Rn/2 e Rn
distanti da essi di tre passi. Si esaminerà appunto
un caso fra questi, necessario e sufficiente per invalidare
l’ipotesi. Sia ~A il valore booleano (non primo) dell’elemento
di valore a=Rn/2–3,
e ~C il valore booleano (non primo) dell’elemento c=Rn–3.
Il passo di contro-specularizzazione intorno a N porta i due
valori, rendendoli rispettivamente A e C (ossia numeri primi),
nelle posizioni:
N+(N–a)=2N–a
N–(c–N)=2N–c
La successiva operazione di specularizzazione intorno a Rn
e Rn/2 porta A e C inalterati (ossia
come numeri primi) nelle posizioni seguenti:
- per quanto concerne A (specularità intorno a Rn):
Rn–(2N–a–Rn)=2Rn–2N+a
- successivamente sempre per quanto concerne A (ma ora costruendo
lo speculare
intorno a Rn/2 della
posizione appena calcolata):
Rn/2–(2Rn–2N+a–Rn/2)
=–Rn+2N–a
- per quanto concerne C (specularità intorno a Rn/2):
Rn/2–(2N–c–Rn/2)=Rn–2N–c;
dunque la distanza fra le due ultime posizioni assunte da
A e C, che sono rimasti numeri primi, tenuto conto dei valori
di a e c sopra indicati, è (7/2)Rn+4N+6
, che è sempre una quantità dispari;67
ciò comporta il paradosso che due numeri primi maggiori
di 3 distino tra loro di una quantità dispari; |
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5. |
se quindi si considerano i soli elementi di PP(2..n),
basta il paradosso 4.5 per rendere evidente l’assurdità
dell’ipotesi di partenza di totale contro-specularità
intorno a N dell’intervallo (0,2N); |
6. |
se ora si considerano anche le cancellazioni in (0,2Rn)
dovute a multipli di elementi x>n ricorrenti
in (0,2Rn), ossia gli elementi di PP(2..x),
la simmetria è alterata in (0,2Rn)
a causa della proprietà 7; In tal caso le contro-specularità
ipotetiche in S0 sono proprio causate da
tali cancellazioni, pertanto S1, la cui
specularità è stata costruita intorno a Rn
e Rn/2 e basandosi su elementi di PP(2..n),
non è più necessariamente speculare di S0;68
quindi il processo applicato fin qui non sembra più applicabile
con adeguata genera-lità. Tuttavia il ragionamento può
spostarsi ora sull’intervallo (0,Rx)
come definito dalla proprietà 11.2, ossia si possono considerare
l’intervallo (0,2N) e l’intervallo (Rx–2N,Rx)
e procedere applicando alternativamente la specularizzazione intorno
a Rx/2 e la contro-specularizzazione intorno
a N e a Rx–N; i risultati –
in particolare il paradosso del caso 4.5 dato che le cancellazioni
in esso previste (multiple di 3) sono sempre presenti a cavallo
di ogni Ri –, non possono che essere
gli stessi, dal momento che gli intervalli (0,Rn)
e (Rx–Rn,Rx)
sono speculari con la medesima eccezione 6.1, ed essendo fra loro
speculari i due immediatamente più interni (e via via a coppie
quelli più interni, rimanendo disaccoppiato solo quello intermedio,
il quale però è internamente speculare per la proprietà
11.1); |
7. |
se si estende l’osservazione a valori di N tali che k·Rn<2N<(k+1)·Rn
con k qualunque minore di x–2, il ragionamento
sussiste senza varianti dato che le simmetrie interne degli elementi
PP(2..n) si ripetono per ogni intervallo di ampiezza Rn
a partire da zero; aumenta solo il numero di elementi di x
interessati e dei loro multipli, e con essi di Rx,
e aumenta l’estensione dell’intervallo multiplo di Rn
che contiene 2N, senza che le relative proprietà, e quindi
le corrispondenti considerazioni, possano modificarsi; |
8. |
La circostanza che nell’intervallo (0,2N), perché
l’ipotesi posta sia pienamente soddis-fatta, debbano verificarsi
paradossi di vario tipo, in particolare il decisivo paradosso 4.5
(confermato più in generale dal punto 6), e il fatto che
ciò invalidi l’ipotesi stessa, non impediscono che
possa verificarsi un certo numero di contro-specularità nell’intervallo
(0,2N), specie al crescere di x e quindi dei cicli dei
relativi prodotti. Le presenti consi-derazioni provano perciò
soltanto che non può esistere contro-specularità totale
nell’in-tervallo stesso. Per questa ragione è corretto
sostenere che esiste almeno una coppia di numeri primi speculari
secondo la definizione rispetto a qualunque elemento dell’insieme
dei numeri interi positivi.69
|
62. |
Le etichette sono evidentemente variabili
booleane i cui valori possono essere solo “primo” e
“non primo”. In sostanza si possono considerare gli
N–1 elementi a destra di N come un singolo numero binario
in cui la cifra 1 indica un numero primo e la cifra 0 un numero
non primo; gli N–1 elementi a sinistra saranno rappresentati
dallo stesso numero negato cifra per cifra e disposto simmetricamente
al primo:
es. ...01001 N 01101...
Naturalmente possono esserci zeri in posizioni simmetriche, ossia
numeri non primi in eccesso rispetto ai numeri primi (tutti i numeri
pari si trovano sempre in tali condizioni). L’indice “c”
in una certa posizione, in altri termini, corrisponde alla negazione
del valore binario disposto in posizione simmetrica rispetto a N.
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63. |
Quindi parzialmente sovrapposti a questi
ultimi, ed estendentisi solo fino a 2N. La parziale sovrapposizione
non impli-ca di per sé contraddizioni, trattandosi di variabili
booleane, ma delle contraddizioni possono già manifestarsi
dopo questo primo passo, eventualmente emendate dall’anomalia
6.1.
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64. |
Non necessariamente perché, per specularità
intorno a Rn/2 e Rn, conservano il valore binario.
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65. |
La visualizzazione di questa costruzione
su righe successive di una tabella può aiutare a rendere
evidenti i paradossi che via via emergono.
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66. |
Quelle che ammettono già in partenza
elementi speculari rispetto a Rn e Rn/2, ma anche contro-speculari
rispetto a N, che non potranno quindi subire mutamenti lungo il
processo.
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67. |
Scompare infatti il fattore 2 di Rn.
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68. |
Se lo è, ossia se le cancellazioni
si presentano simmetricamente a Rn, non
è tuttavia garantito che vi sia simmetria an-che rispetto
a Rn/2, trattandosi di ricorrenze che non
hanno fattori di Rn. In altri termini,
la costruzione precedente, che riguardava i soli elementi di PP(2..n)
di (0,2Rn), potrebbe portare anche in questo
caso al paradosso, ma non necessariamente.
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69. |
Come precisazione conclusiva, entro (0,2N),
oltre alla ipotizzata contro-specularità, possono esistere,
senza inficiare l’ipotesi, delle specularità di cancellazioni,
che non entrano nella discussione. L’ipotesi dice infatti:
in (0,2N) esistano dei numeri primi, senza poter precisare quanti
non essendo fissato N, ed esistano dei numeri non primi; ebbene,
piena contro-specularità significa che ciascun numero primo
trova in (0,2N) un numero non primo complementare a 2N, le altre
complementarità essendo fra numeri dispari non primi (e ovviamente
fra numeri pari).
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