I suoni


         - Le vocali.

       
Prendiamo in considerazione alcuni vocaboli in lingua nei quali compaiono le cinque vocali con il loro timbro aperto o chiuso e i corrispondenti termini dialettali:

       Mentre nulla c'è da dire per quanto concerne la a e, almeno in questa parte, la i e la u, possiamo osservare che alcune differenze vi sono riguardo alla e aperta o chiusa e alla o aperta o chiusa.

        La
e chiusa in italiano (piétra) diventa quasi sempre aperta in dialetto (piètra) così come la o aperta (còccio) diventa in molte parole dialettali chiusa (cócciu) e la o chiusa in italiano si trasforma nel dialetto addirittura in una u o in una i (pomodoro > pummidóru).

        Possiamo anche constatare come la
o in fine di parola diventi quasi sempre u (uscio > usciu) e come la i finale della prima sillaba diventi spesso é (finestra > fénestra).

       Anche negli incontri di vocali queste possono assumere suoni diversi da quelli in lingua o addirittura scomparire.

        In parole come
fienile ad esempio nel dittongo ie la e diventa una i e la prima i assume un suono di gola difficile da rendere per iscritto; mi viene in mente Mike  Bongiorno quando dice "Ahjajajajai!", per cui fienile diventa fjinile. In altre parole come ed esempio miele, scompare la i e la é prende un timbro aperto per cui miele diventa mèle.

             Altri esempi:

          Nel dittongo uo di scuola e cuoco l'accento che cade sulla seconda vocale ò fa perdere la u.

         Nei due ultimi esempi invece si vede come quando sulla
a del trittongo aio cade l'accento le ultime due vocali scompaiano.

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