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Era l'11 agosto del 1994, circa le due del pomeriggio.
Un caldo opprimente. Il ventilatore girava vorticosamente lottando con l'afa ferragostana, ma uscendone irrimediabilmente sconfitto. Seduto nel mio studio senza far niente, coperto di sudore, cercavo qualcosa che mi occupasse la mente per non pensare al caldo. Mi ricordai di una cosa su cui avevo riflettuto tempo prima, che mi sarebbe piaciuto fare, ma che, per pigrizia e per poca fiducia nelle mie capacità, non avevo mai iniziato. Diversi e più qualificati di me hanno scritto su Filottrano: Igino Lardinelli, Mario Natalucci, Giovanni Santarelli, Mario Filippi, le cui opere ho letto; nessuno però, per quanto mi risulta, ha mai pensato al dialetto filottranese che poco a poco gli stessi Filottranesi stanno dimenticando. Così cominciai a scrivere questa raccolta di termini dialettali, senza pretendere di fare un dizionario, ma semplicemente scrivendo, seppure con un minimo di ordine, le parole che man mano mi venivo ricordando. Sono stato indeciso se ordinare alfabeticamente i termini dialettali o il corrispondente vocabolo in lingua. Alla fine ho optato per entrambe le soluzioni. In questa versione ho ordinato alfabeticamente i vocaboli dialettali inserendo però le parole dialettali che iniziano con l'apostrofo nelle pagine corrispondenti alla lettera sostituita dall'apostrofo stesso. Iniziato il lavoro però, tanti vocaboli che andavo scrivendo suscitavano ricordi di cose, fatti persone, che credevo di aver dimenticato, ma che invece, rimasti sepolti per decenni in qualche recesso della mente, riaffioravano. Alcuni in modo vago, altri più nitidamente. Mi è piaciuto scriverne alcuni così come li ricordavo anche se, probabilmente, con qualche imprecisione. Di proposito non ho voluto fare ricerche. Altrimenti non sarebbero stati ricordi. Chi avrà la costanza e la curiosità di proseguire nella lettura li troverà all'inizio di ogni pagina o inseriti qua e là dove c'era posto.
Sarò soddisfatto se queste poche pagine contribuiranno a far conoscere ai più giovani o anche solo ai miei nipoti e a far ricordare ai meno giovani alcuni usi, costumi, aspetti, personaggi della Filottrano di una volta e a mantenere vivo per qualche anno in più il nostro dialetto.
Luciano Gasparetti
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