Sono state introdotte le equazioni di Sellmeier per ricondurre il calcolo del DGD della singola lamina a una misura di spessore della lamina stessa.
Le lamine sono state fornite dal produttore con una precisione in spessore di mm; da quanto visto finora appare subito evidente che tale caratterizzazione si rivela assolutamente insufficiente per i nostri scopi, in quanto utilizzando i dati di spessore forniti dal produttore l'incertezza sul DGD della singola lamina risulta inaccettabile.
Per poter ottenere misure affidabili e ripetibili è necessarrio che la caratterizzazione degli spessori venga eseguita con una precisione di almeno . In questo modo si può ritenere che la misura di uscita sia affetta da un errore inferiore a per il primo ordine e inferiore a per il SOPMD.
Per ottenere con la precisione richiesta gli spessori delle singole lamine si è pensato di far convergere i valori di DGD e SOPMD ottenuti mediante simulazione, verso valori misurati sperimentalmente per configurazioni a tre lamine, la prima ferma a zero, le successive rotanti tra 0 e gradi. Visto che nella configurazione a tre lamine, l'incertezza sulla lamina centrale determina maggiore deriva dei risultati in uscita, si è pensato di utilizzare questo effetto di amplificazione dell'errore per caratterizzare in modo fine la lamina centrale.
Sono state svolte allora separate sessioni di misura per sistemi a tre lamine, sostiuituendo di volta in volta la cui lamina centrale, per ogni sessione veniva misurato il valore di DGD e SOPMD per tutte le possibili combinazioni di angoli per la seconda e terza lamina nell'intervallo gradi con spaziatura di gradi. Al calcolatore in ambiente sono state svolte altrettante simulazioni, in cui venivano calcolati DGD e SOPMD per i medesimi angoli e per valori di spessore della lamina centrale in un opportuno intorno dei valori nominali spaziati di . Quindi per ognuna delle sei lamine, che si trovava in posizione centrale nella configurazione a tre lamine, è stato estrapolato lo spessore facendo convergere in media quadratica i valori simulati verso quelli misurati sperimentalmente.
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Imponendo la convergenza dei valori di DGD sono stati ottenuti gli spessori delle sei lamine evidenziati in tabella 4.7, che da succesive misure hanno evidenziato ottima corrispondenza tra i valori in uscita dall'emulatatore al primo e al secondo ordine e quelli teorici.