3.I progetti

 Volume edificato: oltre 204.000 mc. pari a  200 palazzine da tre piani alte 10 metri, ciascuna di circa 100 mq.Superficie Urbanizzata: 928.400 mq., un’area pari a circa 150 Campi da Calcio regolamentari. E ancora: 9 campi da Tennis, 4 piscine 1 anfiteatro e ben due Campi da Golf a distanza di 3 Km l’uno dall’altro.

Questa, in sintesi, la Gallipoli Futura, come è stato modestamente battezzato il Contratto di Programma che vorrebbe rifare i connotati alla città, e non sarebbe che l’anticipo di quanto previsto nella Variante al P.R.G. adottata nel 1997, nel quale è stato proposto il mutamento della destinazione urbanistica di ancor più vasta area prospiciente il litorale sud di Gallipoli (dal Lido S. Giovanni a Torre Pizzo), al fine di realizzarvi altri insediamenti turistico - ricettivi, perfino a 30 metri dal mare!

Ma cos'è un Contratto di Programma

Previsto e regolamentato dalla l. n.662/96 come provvedimento della politica finanziaria e dalle delibere CIPE del 24/2/1994  e del 21/3/1997, è uno degli strumenti di programmazione dello sviluppo accanto ai più noti Contratti d’area e Patti Territoriali, in pratica finanziamenti dello Stato in cambio dell'impegno a creare posti di lavoro in alcuni settori produttivi ad alto contenuto innovativo. All'apparenza una buona idea. Se però a questo aggiungiamo due leggine della Regione Puglia, le famigerate 3/98 e 8/99 che derogavano da quasi tutte le misure di salvaguardia per la realizzazione di opere pubbliche e/o rientranti nei suddetti strumenti, abrogata la prima ma quando aveva già causato danni gravie eirreversibili, il gioco è fatto: è stato creato un meccanismo perverso che consente di chiedere un finanziamento di circa 350 miliardi di fondi europei per superare leggi di tutela statali, vincoli europei e stravolgere la pianificazione urbanistica regionale e cementificare il litorale.

E questi a lato sono i progetti rientranti nell'area del Parco, rispettivamente:

  1. Praia del Sud

  • Superficie territoriale: ha 26.50.00

  • Volumetria: mc. 23.900

  • Tipologia intervento: Villaggio Vacanze, Campo da golf, Attrezzature sportive, balneari e per il tempo libero

  1. Immobiliare S. Anna

  • Superficie territoriale: ha 9.21.66

  • Volumetria: mc. 72.552

  • Tipologia intervento: Villaggio Turistico, Attrezzature sportive, per lo spettacolo e il tempo libero, percorsi fitness e Centro Benessere

  1. Gallipoli Beach Club

  • Superficie territoriale: ha 3.10.00

  • Volumetria: ?

  • Tipologia intervento: struttura turistico- balneare composta di mini-bungalows (150 !), chioschi, parcheggio e servizi

 

  1. Torre Pizzo Investimanti (proprietà Valtur)

  • Superficie territoriale: ha 34.88.85

  • Volumetria: mc. 61. 000

  • Tipologia intervento: Villaggio Turistico, Campo da golf, Attrezzature sportive, balneari, per lo spettacolo e per il tempo libero

Già questi numeri sono sufficientemente eloquenti, ma per avere una idea approssimativa dell'impatto ambientale e dell'assoluta incongruenza dell'intervento occorre considerare:

  • la frammentazione dell'area prodotta da strutture e infrastrutture;

  • l'effetto prodotto dalla semplice presenza di migliaia di persone e dei mezzi di trasporto da essi utilizzati e l'inquinamento acustico e luminoso prodotto dagli insediamenti ed infrastrutture, il tutto su un area ben maggiore di quella strettamente urbanizzata ;

  • che i campi da golf, al di là dell'effetto cromatico e delle pagine patinate delle riviste d’alto bordo, sono una delle attività a più elevato impatto ambientale, con un consumo d’acqua spaventoso (2 milioni di litri al giorno per un 18 buche) soprattutto in una situazione climaticamente predesertica e con problemi di affioramento della falda salmastra qual è quella della nostra costa ionica, utilizzo di erba modificata geneticamente per tollerare dosi massicce di diserbanti selettivi, concimi in quantità industriale, ma soprattutto un pezzo di verde “artificiale”, un grossolano falso paesaggistico al posto di un autentico, prezioso e pressoché unico tratto di vegetazione xeroterma mediterranea e dell’ultima area umida dell’arco ionico;

  • l'affollamento costiero reale su un tratto di litorale su cui già oggi si riversano oltre 100.000 bagnanti, con tutti i traumi ambientali ma anche i problemi di conflitto sociale ed economico su tutto il comprensorio;

  • che  i criteri cui rispondono gli interventi sono diametralmente opposti rispetto alle linee guida proposte dal Piano Provinciale per il Turismo, che prevedono interventi volti ad un turismo di classe media ma di alta qualità e basso impatto ambientale;

  • che il consumo di territorio di un posto di lavoro nel settore turistici tradizionale (villaggi vacanze e residences) è 8 volte superiore a quello di un operaio dell’industria e per giunta indirizzato ai settori di maggior pregio paesaggistico-ambientale, a fronte di un reddito ottimisticamente pari alla metà;

  • che  l’economia del villaggio vacanze è per definizione un’economia “chiusa”, volta cioè a “spremere” il turista all’interno della struttura (fino a pochi anni fa la stessa Valtur sostituiva il contante dei propri ospiti con delle perline con cui dovevano essere pagati oggetti e servizi), a importare da aree distanti il personale di responsabilità e di relazione con gli ospiti, proprio per evitare contatti con la realtà locale, potenzialmente controproducenti per l’azienda, a privatizzare aree e servizi pubblici, come il contenzioso tra concessionari e Praia del Sud mette già da anni in solare evidenza;

  • che, nonostante la formula obbligata dell’open village, la domanda turistica tradizionale è tendenzialmente stazionaria, a fronte di un incremento annuo del 30% per il turismo di natura, peraltro articolato su 8-10 mesi contro i 3-4 della prima.

Appare evidente la totale incompatibilità tra l'area protetta e questi progetti, e come la questione sia da considerare tra le più serie e meritevoli di impegno in ambito nazionale

Se da una parte si registra la promulgazione della legge istitutiva n. 20 del 10 luglio 2006 (vai >) giunta grazie all'impegno forte e diretto del Presidente Vendola e dell'assessore Losappio a conclusione di un lungo e cotrastato iter - avviatosi il 18 febbraio 2000 con le preconferenze ai fini della individuazione delle linee guida per la redazione dei documenti di indirizzo di cui all’art. 22 comma 1 della legge 6 dicembre 1991, n. 394, previste dalla legge regionale 24 luglio 1997, n. 19,  promosso e condiviso dal'amministrazione locale con delibera del Consiglio Comunale di Gallipoli del 13 agosto 2004, e definitivamente approvato all'unanimità in Consiglio Regionale previa un'integrazione del perimetro che porta l'area ad una estensione di ca. 800 ha - dall'altra l'assenso del CIPE al finanziamento globale degli accordi di programma apre la strada al  finanziamento da 60 miliardi destinati a Valtur da "Sviluppo Italia" (il mega carrozzone che ha incorporato ben otto enti di promozione del Sud, candidandosi come l'erede della famigerata Cassa del Mezzogiorno e proprietà al 21% della stessa Valtur !!!). Quella stessa Valtur che denuncia un disavanzo di svariate decine di miliardi negli ultimi esercizi e richama le attenzioni della magistratura siciliana per sospetto riciclaggio di denaro di dubbia provenienza, il 14 novembre 2004 presenta ricorso presso il TAR avverso la delibera comunale e nel corso del 2005 addirittura contro i provvedimenti regionali e in definitiva contro lo stesso parco!!!

Frattanto la conferenza di servizi  per l'acquisizione preventiva dei pareri ai sensi della l. 447 sullo "sportello unico" delle imprese su 38 progetti in deroga al PRGC (quello vero, cioé quello in vigore) indetta a partire dall 10 e 11 aprile 2000 e conclusasi negativamente per i proponenti con la convocazione del 21 dicembre 2001, ha visto la presenza forte dalle associazioni ambientaliste (Legambiente, LIPU e Italia Nostra), e  ha messo in luce la precarietà dei fondamenti tecnico-giuridici dei progetti in area parco, cui hanno fatto puntualmente riscontro i pareri negativi della Soprintendenza ai BAAAS, coerentemente con quanto già espresso in merito al nuovo PRGC adottato.

Il più concreto ed immediato il pericolo appare oggi quello derivante dai ricorsi pendenti presso il TAR Lecce, che già più volte si è dimostrato indulgente sugli gli interessi dei proprietari delle aree interne al parco, ed in particolare incompatibile col parco appaiono le rivendicazioni dell'AFV Diana, cui non risulta essere stata revocata in toto o in parte la concessione regionale!
Il danno derivante da questi ricorsi è peraltro già ora evidente, costituendo un alibi per le amministrazioni interessate che non avviano le azioni indispensabili allo startup dell'area protetta in attesa dei pronunciamenti!!!

L'azione di Legambiente e della altre associazioni nel frattempo confluite nel Coordinamento per la Valorizzazione del Parco e dell'Ambiente - già distintesi per l programmi Primavera nel Parco e Un'estate nel Parco - è ora volta proprio a creare quella Comunità del Parco di cui siano parte integrante e Interessata proprio quegli operatori economici in area protetta che si vorrebbero "nemici del parco": segnali incoraggianti ci giungono ormai in tal senso  facendoci seriamente sperare nella positiva conclusione di questa lunga e complessa battaglia!

 

 

 

 

 

 

Ecco le superfici su cui si dovrebbero realizzere gli interventi 1 e 2 ... 

 

... e queste le aree totali di intervento  a tutt'oggi note: in rosso quelle rientranti nell'Accordo di Programma "Gallipoli Futura", in viola quelle previste dal futuro PRG 

1.     La storia recente

2.2    Storia di un paesaggio

2.2/4  I segni della natura

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