Piccola scheda
La gravina è un vallone a forma di crepaccio a volte profondo anche più
di 100 metri scavato dall'acqua su terreni calcarei, ha pareti molto inclinate distante
tra loro anche più di 200 metri. Raccoglie le acque solo nei periodi piovosi e
rappresenta un grandioso esempio di valle d'erosione delle Murge apulo-lucane. Notevoli le
gravine di Gravina di Puglia e di Matera ma anche le gravine del tarantino tra cui quelle
di Statte sono grandiose. Le notizie a lato sono tratte dall'accurato testo "Il feudo di Statte e la sua Storia" di
Angelo Marinò nostro concittadino e amico, ora lontano, che da queste pagine
salutiamo.) |
Le Gravine di Statte
La principale tra tutte le gravine che si trovano nel territorio stattese,
è quella che si trova ad Ovest del centro abitato e che nasce dalla
confluenza di altre minori tra le quali due notevoli: quella dell'Amastuola
e quella di Triglie, essa prende il nome di gravina
d'Accetta nella parte superiore,
gravina di Leucaspide nel
corso medio e gravina di Gennarini nell'ultimo tratto; (tuttavia nelle carte militari è indicata
indistintamente come gravina di Leucaspide).
Numerosi poi sono le gravine di minori dimensioni,
detti canali, che attraversano Statte ed il suo territorio comunale;
molto importante per gli insediamenti degli Stattesi era il "canale
della zingara" in corrispondenza della zona delle "grotte"
ove sorse l'antico casale di Statte;
altri canali esistevano nella zona ora occupata dal centro abitato:
un canale dov'è ora Salita Montello, dove sono ora le Scalette, Salita Monte Grappa e Via Vittorio
Emanuele III. Altri in corrispondenza
della Via Castello, Salita Circonvallazione,e
altri tre nei pressi del passaggio a livello verso la pineta. Altro
importante canale è quello di Camposanto
Vecchio e di Capocanale; notevoli sono, infine, la gravina di Mazzarricchio,formata dalla
confluenza di altre due gravine che nascono presso le masserie di
Todisco e di Girandae
il Fosso della Felicia,
presso la masseria omonima.
La gravina era ricca di grotte naturali, di abbondante vegetazione e di acque che
scorrevano abbondanti dalle sorgenti della Valenza e del Triglio. Questo ambiente
naturale diede la possibilità ad alcuni primitivi nuclei sociali di stabilirsi nei pressi
dell'attuale masseria di Leucaspide, nelle vicinanze della masseria di Accettulla, e, più a nord, sul Monte Specchia e nella Piazza dei Lupi.
La gravina di Statte, per
decenni abbandonata a sé stessa ora è oggetto di un progetto di recupero ed è candidata
insieme ad altre gravine a diventate patrimonio mondiale dell'umanità dell'UNESCO; presto
proporremo su queste pagine un approfondimento su tale progetto.
Nel territorio della gravina, di grande interesse sono i Dolmen.descritti
su altra pagina in questo sito. Intanto riproponiamo un approfondimento
dedicato al territorio della gravina e dei Dolmen a firma di Silvia De Vitis
pubblicato su un numero della rivista civica Polis. |