Tony
Marzella: il ritratto di un ragazzo serio, leale, tenace e dalle grandi
doti umane.
Il fenomeno "Real Statte" è legato strettamente alla figura del suo
presidente allenatore Tony Marzella un ragazzo serio e tenace come pochi Chi
scrive non "mastica" eccessivamente di cose calcistiche ma crede di avere
l'età e l'esperienza per valutare altre cose che sono alla base di qualsiasi
successo nella vita.
Ebbene un cittadino che lo ha conosciuto bene, dialogando a lungo con lui ha
scoperto che in questo ragazzo c'è l'entusiasmo di un ventenne, la tenacia
di un lottatore la serietà e la sagacia di un uomo all'antica.
Da ragazzino, poco più che diciottenne e da poco diplomato odontotecnico, si
rese conto che la scuola gli aveva dato le basi teoriche, ma che per
inserirsi nel mondo del lavoro occorreva ben altro.
Contattò uno dei più bravi dentisti di Taranto e gli chiese cosa doveva fare
per collaborare con lui. Questo bravo dentista gli diede un consiglio
saggio, ma duro da mettere in pratica: "Se vuoi lavorare con me devi
frequentare un corso teorico pratico di tre anni alla "tal scuola" di Roma,
finito tale corso vieni da me".
La maggior parte dei suoi coetanei in analoga circostanza non avrebbe messo
in pratica tale consiglio evitando altri anni di studio e impegno e cercando
invece di inserirsi nel mondo del lavoro "alla meno peggio", ma il
"ragazzino" Tony già in quell'occasione cominciò a dimostrare di che stoffa
era fatto. Con grande tenacia e serietà e, naturalmente, sorretto dai suoi
genitori prese la decisione più faticosa che gli avrebbe consentito di
svolgere il suo futuro lavoro al meglio collaborando appunto con i migliori
dentisti di Taranto.
Questo carattere, accompagnato da serietà e doti umane non comuni lo hanno
sempre accompagnato nella sua attività lavorativa ma anche nella sua
principale passione: il calcio a cinque femminile.
Il suo carattere fermo e leale, hanno contribuito a creare nella compagine
che è il Real Statte, quel clima di grande serenità e coesione che è alla
base di tutti i successi, sportivi e non.
Per finire ecco una sua dichiarazione, esemplare in occasione della
conquista dello scudetto italiano:
"Dedico questa vittoria a mia moglie, mia figlia e mio padre che mi ha
sempre sostenuto con tenacia e che mi accompagna in tutte le trasferte."
Chi vi scrive non crede siano molti i ragazzi che avrebbero dato questo
riconoscimento al proprio genitore. Ma Tony non fa parte dei "molti" ma dei
"pochi".
In bocca al lupo Tony ti vogliamo bene.
|
Gli "inizi" raccontati da
Tony Marzella
Il "fenomeno" Real Statte.
La squadra che ha appena vinto lo scudetto 2004-2005 del calcio a cinque
femminile issandosi sul tetto d'Italia, è una storia recente; Una storia
fatta di uomini, ma soprattutto di donne, animati da una grande passione e
da tanta amicizia.
E a raccontarla non può essere che Tony Marzella, principale artefice del
fenomeno.
Fondatore, presidente, allenatore, insomma deus ex machina, classe '58,
tecnico odontoiatra di professione, ha "scoperto" l'universo calcio a cinque
femminile... giocando a calcio a cinque. "E' nato tutto per gioco. In
Comitiva - racconta - si organizzavano partite di calcetto miste e tornei
nei campi della provincia. Alcune ragazze mi proposero: perché non mettere
su una squadra tutta femminile? Allora la disciplina era agli albori; tra le
donne, non si disputavano campionati Figc. C'era la possibilità di gestire
il Circolo Tennis Montetermiti, mi feci convincere a comprarla. E' diventato
negli anni il punto di riferimento del calcio a cinque tarantino".
La svolta è arrivata qualche anno dopo, con l'arrivo del gruppo delle
"martinesi"
"Con il primo gruppo, iniziammo a vincere i primi tornei regionali e
nazionali. Nel '96- '97 feci l'allenatore in seconda a Martina Franca. In
quella squadra c'erano Mina e Monica D'Ippolito, Convertino, La Bonia.
Chiesi loro se volevano passare al calcio a cinque, dopo qualche esperienza
estiva accettarono. Così arrivarono le prime vittorie ai campionati
nazionali degli enti di "promozione sportiva". Anni belli. Ma mancava il
conforto dei confronti nei campionati Figc. Poi, finalmente, il grande
salto. "Solo nel 1997- 98 si disputò il primo campionato regionale. Lo
vincemmo, così come vincemmo tutti i successivi. Ma puntualmente ci
bloccavamo alle finali nazionali, quasi sempre in semifinale. Ed erano quasi
sempre 1e squadre romane a estrometterci. Nonostante i rinforzi, giunti
anche da fuori provincia, come Nicoletti, da Parabita. Una maledizione. Il
rendimento delle ragazze, davanti alle romani, era inferiore allo standard
del 30 per cento.
Anche quest'anno, con la finale di coppa Italia persa col "Due Ponti Roma",
sembrava che il tabù dovesse proseguire.
"Invece proprio quella sconfitta ha sbloccato le ragazze. Dopo aver perso
con tre gol in casa ma senza demeritare sono andate a vincere a Roma,
battendo per la prima volta in casa la squadra capitolina. Ai rigori non
hanno completato l'impresa ma da quel momento hanno capito che il tabù era
sfatato Sulla strada del ritorno dalla finale romana è nato in effetti
questo scudetto".
Cosa c'è dietro il fenomeno "Real Statte"?
"Un gruppo che e stato costruito sul campo ma anche fuori dal campo, una
"Comitiva" che. esiste al di là dello sport. E dietro a queste ragazze c'è
un gruppo di persone che ha creduto in questo progetto. Cito per tutti
Emilio Ippolito, Angelo Axo, il dottor Francesco Gigante, il nostro
principale sponsor Michele Romanazzi, che assieme ad altre aziende locali ci
hanno sostenuto negli gli anni".
Lo scudetto è un traguardo ripetibile?
"Sì, perché non è il frutto di un exploit. Siamo ai vertici da anni e
possiamo restarci a lungo".
Dal "Corriere del Giorno " di Mercoledì 1 Giugno 2005 a firma ANTONIO
BARGELLONI
|