Serie "Aliscafi PT20"


Freccia del Lario
 

Freccia delle Azalee
     
   

Freccia
degli Ulivi
L'aliscafo "Freccia delle Azalee" a Colico (foto: Marcello Baldrati, 25-04-1998)

Storia & Tecnica

L'entrata in servizio della Freccia Del Lario, nel 1964, inaugurò un nuovo modo di viaggiare sul lago di Como. Da allora, gli aliscafi hanno affiancato all'originario impiego turistico un sempre più importante ruolo nel trasporto di pendolari e studenti, specialmente nel periodo invernale. Ben 9 aliscafi hanno solcato, negli ultimi 40 anni le acque del Lario. Di questi, quasi tutti sono stati costruiti dai Cantieri Navali Rodriquez di Messina, ed in particolare 7 natanti espressamente per il nostro lago, mentre altri due furono trasferiti dal Lago di Garda, la "Freccia degli Ulivi" nel 1982, la "Freccia dei Gerani" nel 1995. Gli aliscafi appartenenti alla serie PT20 entrarono in servizio sui laghi negli anni dal 1958 al 1969; sul Lario giunsero la "Freccia del Lario" nel 1964, la "Freccia delle Azalee" nel 1969 e la "Freccia degli Ulivi" (1965) , trasferita nel 1982 dal lago di Garda. Lunghi 21,05mt , larghi 4,95mt e con un dislocamento di 31,63t, erano dotati di un motore Fiat Mercedes 820DB da 1250CV, collegato a un'elica fissa, in grado di imprimere a questi aliscafi la velocità massima di 60km/h.

Caratteristiche delle sovrastrutture

Semplici nella linea e negli allestimenti, questi aliscafi - in particolare la "Freccia delle Azalee" - risultavano ancora gradevoli e moderni a quasi 40 anni dal progetto originale. Si caratterizzavano all'esterno per una linea più smussata, con finestrini alti e stretti di forma rettangolare; la zona sopraelevata aveva superfici vetrate decisamente più ridotte, ed una fascia colorata anteriormente alla porta d'ingresso; colpivano soprattutto, alla vista esterna, i due moduli a triangolo rovesciato posti alle estremità posteriori della sala superiore e di poppa, principale differenza "a occhio nudo" rispetto alla serie RHS70. Per quanto concerne gli interni, questa serie presentava una saletta di prua più larga e leggermente più alta, con due file di poltroncine ai lati del corridoio centrale e una fila singola di poltroncine all'estrema prua in senso opposto alla navigazione.Gli allestimenti interni variavano a seconda del natante. Salendo la scala posta in fondo alla saletta s'incontrava sulla destra la plancia di comando, e sulla sinistra un'altra zona per l'equipaggio, dopodichè si accedeva al vestibolo centrale, dotato anch'esso di due file di poltroncine disposte in senso opposto alla navigazione, su cui si aprivano le due porte d'ingresso laterali. Proseguendo verso poppa si scendevano pochi altri gradini, oltrepassando sulla destra la minuscola ma ben realizzata toilette di bordo, e si accedeva alla saletta di poppa, anch'essa dotata di due file di poltroncine che si congiungevano all'estrema poppa in una fila singola di 4 poltroncine.

Comfort di bordo

La prima serie di questi aliscafi era caratterizzata da una forte rumorosità in tutto il natante, e molte vibrazioni, che pregiudicavano in parte il comfort di bordo. Le poltroncine erano comode, come pure il sistema di ventilazione della saletta, molto utile per ovviare alla mancanza di finestrini apribili. La stabilità, come su tutti gli aliscafi, era abbastanza precaria; salire su un PT20 con lago mosso poteva trasformarsi in un'avventura non da poco.

Rotte abituali

Il servizio aliscafo inizialmente fu concepito sul lago come un servizio prevalentemente turistico. Per una prima decina d'anni gli aliscafi che man mano entravano in servizio venivano impiegati esclusivamente nel periodo estivo, inizialmente sulla rotta Como - Bellagio - Menaggio. Questo perchè la mentalità del tempo non contemplava ancora l'uso dell'aliscafo per fini non turistici. Fu solo con l'entrata in servizio della "Freccia delle Gardenie" nel 1976 che venne istituito un regolare servizio di aliscafo invernale sulla rotta Como- Gera Lario, servizio che rimase pressochè invariato fino all'arretramento del capolinea da Gera Lario a Colico, avvenuto nei primi anni '90. L'utilizzo dei PT20 sui laghi è andato scemando già verso la metà degli anni'80, tant'è che nel 1987 rimaneva in servizio soltanto uno di questi aliscafi. La gloriosa "Freccia delle Azalee" ha continuato a prestare egregiamente servizio per tutti gli anni '90 su tutte le rotte ed in tutte le stagioni; la "Freccia delle Azalee", affidabile ed economica, ha costituito la base del servizio aliscafo per tutti gli anni'90, fino al suo disarmo nel 2000.

Sugli altri laghi...

Il primo aliscafo a correre sui laghi italiani fu la "Freccia D'Oro" sul Lago Maggiore nel 1952. Tuttavia non si può parlare di servizio regolare: l'aliscafo era un prototipo di un inventore svizzero, che effettuò una serie di collaudi e corse sperimentali nell'estate di quell'anno, e venne poi abbandonato.
Il primo servizio regolare fu invece quello inaugurato nel 1958 sul Benaco dalla "Freccia del Garda"; costruita dai cantieri Rodriquez di Messina, era uno dei primi aliscafi PT20 prodotti. Fu demolito nel 1985.

Appartenenti alla serie PT20 sugli altri laghi furono invece la "Freccia del Verbano" (1964) e la "Freccia del Ticino" (1968) sul lago Maggiore, e la già ricordata "Freccia degli Ulivi" (1965) sul Garda. Tutti questi tre aliscafi erano sostanzialmente simili alla "Freccia del Lario", e sono stati demoliti entro la prima metà degli anni'90, eccezion fatta per la "Freccia del Ticino" , disarmata nel 1994 e abbandonata arenata di prua in una spiaggia vicino al cantiere di Arona senza le sue ali fino al 2002.