Laghi di Garda, d'Idro e d'Iseo

Dario e Rosalba: il nostro viaggio in moto attorno ai laghi di Garda, d'Iseo e d'Idro. Punti di partenza per alcune delle zone più affascinanti delle Prealpi Trentine e Lombarde.

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Introduzione Il lago di Garda Lago di Garda, Lago d'Idro e Lago d'Iseo Val di Daone e Val di Genova

Val di Genova
 
Val di Daone
Scegliendo come base Riva del Garda, ci sono numerose opportunità di compiere favolosi giri in moto, immersi totalmente nell'ambiente alpino.

Da Riva del Garda si segue la provinciale 421 dei passo Ballino, nastro d'asfalto misto veloce con un fondo in ottime condizioni, molto piacevole da percorrere, che costeggia il piccolo lago di Tenno, autentico smeraldo incastonato tra le montagne. Si prosegue poi tra boschi e pascoli fino a Ponte Arche dove, girando a sinistra al bivio in centro al paese, si arriva a Tione di Trento.

Puntiamo decisamente a nord per raggiungere Madonna di Campiglio. La nascita di questa cittadina di Campiglio risale attorno all'anno Mille, come rifugio per viandanti voluto. Con il passare del tempo la piccola località diventa famosa in tutta Europa e oggi è meta di moltissimi turisti in ogni mese dell'anno.

Un posto davvero incantevole Madonna di Campiglio. Situata nel cuore delle Dolomiti di Brenta, ai piedi dell'Adamello, a 1.520 metri di quota.

Il Parco Naturale Adamello Brenta si estende su un'area di 436 chilometri quadrati e comprende ad oriente il gruppo dolomitico del Brenta con le varie vallate, a occidente il gruppo montuoso Adamello Presanella che abbraccia la Vai Genova e quella di Nambrone, che sono la meta di questo viaggio naturalistico: un'immersione totale nell'ambiente alpino.

Per raggiungere la Val Nambrone da Madonna di Campiglio, bisogna imboccare la strada statale N 239 in direzione Pinzolo. Arrivati a S. Antonio di Mavignola si devia per i laghi di Cornisello, ben segnalati da visibilissimi cartelli stradali. Dopo quattro/cinque chilometri, la strada comincia ad inerpicarsi, con una sequenza ravvicinata di stretti tornanti. Da qui si possono rimirare le Dolomiti di Brenta, dalla caratteristica stratificazione della roccia, il cui colore cambia a seconda dell'ora: davvero suggestivo.

Due specchi azzurri che risplendono e contrastano con il paesaggio roccioso, il primo lago di Comisello è situato a quota 2.072 metri, il secondo a 2.112.

Sulla strada del ritorno una mandria di mucche ci "blocca" per qualche minuto su un piccolo ponte: una cosa frequente, così come incontrare le marmotte.

Ritornati sulla statale, riprendiamo il viaggio verso sud fino a Carisolo attaccato a Pinzolo dove si imbocca la strada per la Val Genova. Anche in questo caso le indicazioni sono chiarissime. Poche altre aree della nostra regione presentano un carattere così spiccato di isolamento.

Un luogo affascinante, la Val di Genova, detta anche la "valle delle cascate" per il gran numero di spettacolari salti che compiono le acque del Sarca per superare le "scale", i gradini di origine glaciale nel fondovalle, e per i torrenti che si gettano dalle ripide valli pensili circostanti.

Partiamo dai circa 800 metri di altezza di partenza, fino ad arrivare agli oltre 1700, quota dove termina la strada e ad accoglierci c'è proprio la cascata più scenografica, quella del Nardis. Percorrendo la tranquilla strada di fondovalle non ci si aspetta di giungere improvvisamente faccia a faccia con quella imponente parete di roccia su cui l'acqua scivola veloce per poi polverizzarsi quasi cento metri più in basso. Da Nardis il percorso è una vera poesia: immersi nel fitto bosco si guadagna quota con continui tornanti e superando le "scale" che danno vita ad altre spumeggianti cascate. Raggiunto un ampio pianoro la strada si distende permettendoci di contemplare il paesaggio circostante dominato da cime incombenti; poi torniamo a salire raggiungendo la cascata di Pedruc attraversata da un temerario ponte pedonale costruito a sbalzo sul precipizio. Arrivati al Pian di Bedole, e all'omonimo rifugio, l'asfalto cede il posto a numerosi sentieri.

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