VIA MARGUTTA di Luca Barbarossa
Sta cadendo la notte sopra i tetti di Roma,
tra un gatto che ride e un altro che sogna di fare l'amore,
sta cadendo la notte senza fare rumore.
Sta passando una stella sui cortili di Roma
e un telefono squilla, nessuno risponde a una radio che parla,
è vicina la notte, sembra di accarezzarla.
Amore vedessi com'è bello il cielo a via Margutta questa sera,
a guardarlo adesso non sembra vero che sia lo stesso cielo
dei bombardamenti, dei pittori, dei giovani poeti e dei loro amori
consumati di nascosto in un caffè.
Amore vedessi com'è bello il cielo a via Margutta insieme a te,
a guardarlo adesso non sembra vero che sia lo stesso cielo
che ci ha visto soffrire, che ci ha visto partire, che ci ha visto...
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Scende piano la notte sui ricordi di Roma,
c'è una donna che parte e un uomo che corre, forse vuole fermarla,
si suicida la notte, non so come salvarla.
Amore vedessi com'è bello il cielo a via Margutta questa sera,
a guardarlo adesso non sembra vero che sia lo stesso cielo
dell'oscuramento e dei timori, dei giovani semiti e dei loro amori
consumati di nascosto in un caffè.
Amore sapessi com'era il cielo a Roma qualche tempo fa,
a guardarlo adesso non sembra vero che sia lo stesso cielo la stessa città,
che ci guarda partire e volerci bene,
che ci guarda lontani e di nuovo insieme,
prigionieri di questo cielo, di questa città,
che ci ha visto soffrire, che ci ha visto partire, che ci ha visto.
Si suicida la notte non so come salvarla. |
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