Il Periodo Eroico della Vela 
 
     Poichè con Emanuele la nostra storia si sviluppa prevalentemente sugli oceani, diamo uno sguardo a quello avvenne sui mari in quel periodo.  
 
Intorno al 1860 (anno di nascita di Emanuele) inizia quello che in letteratura è definito Il “periodo eroico della vela”,  
     La Marina Mercantile Italiana, sorta da poco sotto il tricolore dei Savoia, era costituita prevalentemente da velieri che solcavano tutti gli oceani del mondo.        
Contribuirono a questo ‘boom’ la pace, la stabilità politica garantita dalla monarchia, i guadagni provenienti dalla guerra di Crimea (1853-56) e l’incremento dei commerci legato alla rivoluzione industriale europea. 
 
     Per quanto riguarda l’armamento ottocentesco italiano, solo Genova conservò la stessa importanza che aveva avuto durante il medioevo. In Liguria, il Levante (Genova, Quinto, Nervi, ...) fu in prevalenza armatore, mentre nel Ponente (Sestri, Voltri, Varazze, Savona, Porto Maurizio,...), grazie alle vaste spiagge, fiorirono grandi centri cantieristici. 
 
     Intorno al 1885 la maggior parte dei cantieri navali specializzati nella costruzione di navi in legno cessò la produzione dei velieri al lungo corso. Il vapore stava prendendo piede ed i bastimenti in legno si diradarono fino a scomparire. 
 
     Nell’ultimo decennio dell’800, prima che i cantieri italiani, a differenza di quelli esteri, si potessero organizzare nella costruzione di scafi metallici, alcuni armatori italiani (come i tedeschi e gli scandinavi) iniziarono a comprare dal mercato inglese ed americano. 
L’usato costava la metà rispetto al nuovo. Le vendite aumentarono negli anni successivi in modo massiccio. Per esempio, i prezzi del 1908 erano inferiori del 20% rispetto a quelli dell’anno precedente. Le vendite triplicarono nel 1910. 
Questi velieri di 20 anni non erano, infatti, più assicurabili ed era difficile trovare gli equipaggi in quanto i marittimi preferivano imbarcarsi sui piroscafi.