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Una carriera da detective privato.
Il tema.
Indagini in punta di piedi.
L'avventura italiana.
Il catalogo.

Klaus Löwitsch è nato a Berlino l'8 Aprile 1936. Il padre, un architetto, la madre, direttrice di una scuola di danza a Vienna che lo inizia al balletto. Dopo gli studi alla Wiener Akademie für Musik und Darstellende Kunst, a diciannove anni fa il suo debutto ufficiale come ballerino.

Fino al 1961 resta al Teatro di Vienna, dove ottiene un enorme successo con il musical «Kiss me, Kate». Quindi viene ingaggiato dalla Münchener Kammerspiele, uno dei più importanti trampolini di lancio per gli artisti tedeschi. Dal 1979 al 1983 ha lavorato come attore e regista presso la Bayerisches Staatschausspiel di Monaco.

Del suo incontro con Reiner Werner Fassbinder l'attore ricordava che «è stato amore a prima vista, ci siamo sentiti subito attratti l'uno dall'altro». E infatti con il regista bavarese Löwitsch lavorò ben quatro volte in «Il mercante delle quattro stagioni» (1971), «Welt am Draht» (una sorta di science-fiction datata 1973) , «Despair» (1978) e quindi ancora con «Il matrimonio di Maria Braun» [«Die Ehe von Maria Braun»].

Nella carriera televisiva di Löwitsch ci sono anche ruoli da assassino, conquistati ben prima di quello di detective. Nel 1974 è in «Derrick» nell'episodio "Hoffmann Höllenfahrt" [Mi ha sempre chiamato zio Hoffmann] e nel 1985 è ancora al fianco di Tappert in "Ein eiskalter Hund" [Un uomo senza scrupoli]. Nella serie «Der Alte» ha spiccato in "Il valzer del velodromo" e "Fuga in Canada", incalzato dal commissario Köster mentre qualche anno più tardi è stato protagonista di "I tre testimoni", il primo episodio della serie «Il Commissario Kress».

I suoi tratti "da cattivo" lo hanno privilegiato in numerosi ruoli in cui il cinismo dominava su tutto. Nel 1991 chiese di intervenire sulle storie del suo personaggio e per questo ebbe una disputa con ARD al termine della quale decise che avrebbe abbandonato il ruolo di Strohm con la fine della la terza stagione.

Le critiche rivolte ad ARD e agli autori riguardavano l'impossibilità di sviluppare le storie inserendovi conflitti umani che dessero spessore alle vicende. L'azione fine a se stessa sembrava impedire questa evoluzione che Löwitsch avrebbe gradito.

Così, dopo l'episodio dal titolo "Ehrensache", una questione d'onore, Löwitsch non rinnovò il contratto e preferì lasciarsi sedurre dall'emittente privata RTLPlus. Qui gli proposero di realizzare una serie dal titolo «Zorc - Der Mann ohne Grenzen», in cui l'attore avrebbe dato corpo ad un ex legionario assoldato come guardia del corpo di un'affascinate giornalista. L'esperienza durò l'arco di dieci puntate, quindi Löwitsch decise di tornare al suo amato detective di Amburgo.

Klaus Löwitsch è morto a Monaco il 3 Dicembre 2002, malato di cancro al pancreas dopo aver annunciato, nel Giugno dell'anno precedente, il suo ritiro dalle scene.

 

Klaus Löwitsch nel ruolo di Strohm. (Foto ARD)
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La sigla di testa e di coda del telefilm si intitola "He's a Man" ed è cantata da Mandy Winter.

Di questa cover esistono due diverse edizioni pubblicate nel 1989: una prima in Maxi 45 giri ed un CD editi da Mercury.

Testo e musica della canzone sono di J. Wolter e G. Seitz.

 

 

 

Guarda la clip della canzone