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Sulla nascita della serie Herbert Reinecker raccontava: «Dopo il successo che ottenemmo io ed il produttore Helmut Ringelmann con i tre sceneggiati "Der Tod läuft hinterher", "11 Uhr 20" e "Babeck",lo stesso Ringelmann tornò da me e mi disse: voglio fare una serie dal titolo "Der Kommissar". Mi può scrivre 13 puntate? Lui aveva già impostato a grandi linee l'idea di ciò che avrebbe voluto. Accettai l'incarico. Fino ad allora avevo sempre pensato che un lavoro era pur sempre un lavoro, che necessitava del suo tempo e di quel rispetto che gli si deve dedicare. Provai a scrivere e vidi che non trovavo difficoltà. Quelle tredici puntate divennero alla fine 97». Il commissario Keller era molto differente da Derrick: «La caratterizzazione delle figure fu ben diversa da quanto accadde più avanti con "Derrick". Erik Ode era un altro carattere ed inoltre io a quell'epoca scrivevo ancora attenendomi più strettamente alla realtà cronachistica di quel periodo. Per questo le prime tredici puntate erano intrattenimento puro, in uno stile del tutto convenzionale, senza nuove idee particolari». Concludeva lo sceneggiatore: «Lentamente ci siamo evoluti. Ho preferito concentrarmi maggiormente sull'analisi dell'argomento, del tema criminale che più tardi, con "Derrick", diverrà elemento fondamentale delle sceneggiature. E proprio per continuare a scrivere nuove storie dovevo cercare costentemente nuovi temi che non si fermassero al giallo, che andassero oltre il semplice effetto criminalistico». |
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Erik Ode e Fritz Wepper. (Foto ZDF/NMF) | ||||||||||||
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L'unica volta in cui pubblico tedesco ha potuto vedere «Der Kommissar» a colori è stato quando Erik Ode e Günther Schramm hanno girato insieme uno spot pubblicitario per la NSU Ro80. In uno spot degno del miglior Carosello, i due attori interpretavano ancora una volta i ruoli che li avevano resi celebri sul piccolo schermo ma questa volta con molta più rilassatezza. "Buongiorno, capo! Sempre a caccia di assassini?" esordisce Grabert. "No, questa volta solo a caccia di un parcheggio!" ribatte ironico il commissario Keller.
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