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Indagine a Colonia.
Niente armi per il commissario.
Il braccio destro.
Il capo.

Hinnerk Schönemann è Jürgen Simmel, il braccio destro di Marie Brand.

Nato a Rostock il 30 Novembre 1974, Schönemann è cresciuto a Berlino, nel quartiere di Friedrichshain dove i suoi genitori lavoravano come medici. Ha debuttato in televisione nel 1999 con un episodio della serie «Lady Cop», accanto ad Hannelore Elsner. Sul grande schermo, invece, ha esordito due anni più tardi con il film «Mein Bruder der Vampir» (Mio fratello, il vampiro) diretto da Sven Taddicken.

Con la serie «Dr. Psycho» di cui è stato protagonista tra il 2007 ed il 2008, ha ottenuto la nomination al Deutsche Fernsehpreis.

Il duo Marie Brand/Jürgen Simmel è composto da due elementi opposti che nonostante tutto si attraggono e si integrano. Lei sempre estremamente precisa sia nel pensare che nel parlare, lui più spontaneo e forse perfino un po' goffo. Del resto anche Hinnerk è un po' così: timido e piuttosto riservato. Quando non è impegnato nelle riprese vive nella vecchia casa di famiglia in Pomerania, in un villaggio che conta solamente una cinquantina di abitanti vicino a Plau am See: «Gli abitanti di quel posto si conoscono tutti e per me è un posto capace di trasmettere una piacevole sensazione di pace».

Il suo ultimo successo è «Nord bei Nordwest - Käpt’n Hook» [Nord Nordovest, Capitan Uncino], una serie prodotta per ARD in cui Schönemann interpreta Hauke Jakobs, un ex poliziotto che sceglie di ritirarsi nell'immaginario paesino di Schwanitz, sul Mar Baltico, per fare il veterinario. Ma la sua esperienza non riesce a tenerlo lontano dai delitti che la polizia locale fatica a risolvere.

Una carriera fatta di successi quella di Hinnerk Schönemann. E pensare che il suo insegnante di recitazione gli aveva detto: «Non interpreterà mai un eroe ma brillerà come attore di secondo piano».

 

 

Hinnerk Schönemann (Foto ZDF)
L'allevatore di tartarughe.

Hinnerk Schönemann racconta così il suo arrivo sulle scene: «Forse è stato un po' per via della mia famiglia. I miei zii sono due documentaristi, ma non credo che questo alla fine mi abbia influenzato più di tanto. I miei genitori sono medici e il mio sogno era quello di aprire un negozio di animali e fare l'allevatore. Ho sempre allevato tartarughe e pensavo davvero che quello sarebbe stato il mio mestiere. Orami era tardi per scegliere qualcos'altro da fare nella vita ma mi sono lasciato convincere da un amico che era stato preso alla Ernst-Busch-Schule. Mi disse: "Perché non provi anche tu?"».

«Che il teatro non fosse la mia strada lo capii quasi subito, nei tre anni trascorsi al Thalia-Theater di Amburgo. Così mi orientai verso il cinema. Recitare in un film mi permette di usare toni più morbidi, più adatti a me. A teatro si deve sempre impostare la voce e usare un tono altoe questo non fa per me».

 

Hinnerk Schönemann e Mariele Millowitsch. (Foto ZDF)