Voci sul DDL Aprea - Brocca
Sono
solo delle voci, ma a quanto pare qualcosa è trapelato.
Per
risolvere il problema del precariato i tecnici del ministero
sotto la supervisione dell'On. Valentina Aprea e dell'On.
Brocca avrebbero elaborato un sistema di fasce e sub-fasce
nelle quali prevarrebbe il criterio cronologico.
Si
prevede la suddivisione delle Graduatorie Permenenti in due
fasce. La discriminante per appartenere alla I o alla II fascia
sarebbe la data di conseguimento dell'abilitazione: il gennaio
del 2000. Ovviamente ciò comporta l'abolizione
dell'attuale I e II fascia.
In
questo modo i tecnici tentano di dare una data al tanto abusato
concetto di "storicità" del precariato:
"storici" sarebbero gli abilitati precedenti il
gennaio 2000
All'interno
delle due fasce vigerebbe un criterio cronologico attraverso
la suddivisione in sub fasce in base alla data di conseguimento
dell'abilitazione.
A
questo si aggiunge la chiusura delle graduatorie a quanti
non hanno maturato almeno 360 giorni di insegnamento,
e l'aggiornamento di tali graduatorie ogni 3 anni.
Si
tratta solo di voci, lo ribadiamo; ma se dovessero rivelarsi
esatte avrebbero delle conseguenze devastanti sul precariato
nella sua interezza.
Difatti
questo DDL causerebbe una ulteriore frammentazione del fronte
del precariato con abilitati del I corso abilitante che entrerebbero
nella prima fascia e abilitati con l'ultimo concorso in II
fascia; specializzati ssis del I ciclo nella subfascia superiore
rispetto agli abilitati del II e III corso abilitante.
Inoltre
un tale criterio non prende in considerazione i tempi di espletamento
delle diverse procedure abilitanti.
Infatti,
ad esempio, i partecipanti al III corso abilitante, contemporaneo
al II ciclo della SSIS, ha ottenuto l'abilitazione prima degli
specializzati grazie alla differente durata dei corsi: 120
ore contro 1200 delle SSIS.
Insomma
si prevede una guerra giudiziaria senza frontiere che
vedrà tutti contro tutti con il fronte del precariato
ulteriormente frantumato
Nel
frattempo il ministero continuerà nella sua politica
di tagli (per il prossimo anno salteranno altre 7.000 cattedre),
nella sua politica di finanziamento ai diplomifici (che non
garantiscono il minimo di spravvivenza ad un isegnante), nella
politica di indebolimento della scuola pubblica alla base
dei problemi del precariato.
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