Sconti
alle SSIS: un anno per due abilitazioni
(Laura
Criscione, Paolo Damanti)
Il
MIUR, accogliendo l'invito della VII commissione del Senato
del 17 luglio del 2002, ha emanato il Decreto
ministeriale - Prot. n° 12671 del 26 - 11- 2002.
Con
questo decreto si autorizzano le scuole di specializzazione
(SSIS) ad iscrivere in soprannumero al secondo anno di corso
coloro che sono in possesso del diploma biennale di specializzazione
per le attività di sostegno, nonché del diploma
di laurea o del diploma di istituto superiore di educazione
fisica (ISEF) o di Accademie Belle Arti o di Istituto Superiore
per le Industrie artistiche o di Conservatorio di musica o
Istituto musicale pareggiato, per il conseguimento del diploma
di specializzazione abilitante.
Mentre
appare comprensibile che il MIUR abbia sbloccato una situazione
di stallo per i possessori dei diplomi di laurea, che non
avevano avuto, fin'oggi, la possibilità di conseguire
un'abilitazione disciplinare, lasciano sconcertati le previste
modalità di accesso e la riduzione del percorso per
conseguire l'abilitazione sia per questi che per le altre
categorie interessate.
Infatti,
il decreto prevede:
- un
accesso senza selezione iniziale e
- una
riduzione del 50% del percorso formativo.
Una
vera e propria sanatoria che consentirebbe ai docenti
che non sono riusciti ad abilitarsi tramite concorsi (perché
respinti), corsi abilitanti riservati (perché non avevano
maturato i giorni di servizio), SSIS (perché respinti),
di entrare in possesso di un'abilitazione curriculare con
un percorso formativo abbreviato.
Infatti,
in 600 ore (a fronte delle ben 1200 suddivise in due
anni del normale percorso formativo) da svolgere tra gennaio
2003 e il 25 luglio 2003 si dovranno completare i curricula
con competenze sociologiche, psicologiche, educative e esperienze
di tirocinio, contenuti storico - epistemologici, didattico
- disciplinari e attività di laboratorio.
Una
vera e propria classe di privilegiati, che con 600
ore di corso verrebbe ad acquisire sia l'abilitazione per
il sostegno che l'abilitazione curriculare, assommando
nelle proprie tasche 30 punti + 12 di servizio + 3 altri titoli
= 45 punti + il punteggio di abilitazione, fino a un massimo
di 81 punti.
In
barba a quanti:
- hanno
sostenuto durissime selezioni d'ingresso;
- si
sono visti sottrarre ingiustamente il punteggio del servizio
svolto nei due anni di corso;
- hanno
frequentato per 1200 ore;
- hanno
avuto la possibilità di iscriversi ad una sola
classe di concorso.
Un
decreto, inoltre, che svaluta le potenzialità formative
e i requisiti di qualità dei corsi di specializzazione,
già messi a dura prova dalla riforma (testo di legge
delega n.1306) che prevede l'eliminazione della proficua figura
del Supervisore, che permette il raccordo fra l'Università
e la realtà scolastica.
In
un periodo in cui si parla (spesso a sproposito) di parità
di trattamento, chiediamo che si rispettino certe regole
elementari di correttezza;
si acceda al corso:
-
dopo opportuna selezione;
-
per abilitarsi solo per il sostegno e non automaticamente
anche per le classi di concorso curriculari;
-
con un punteggio adeguato alla durata e in proporzione
all'impegno richiesto dal corso. Quindi, non 30 punti (visto
che, secondo la moda corrente, nascerebbero da 12+12+6),
ma per esempio 14 punti (12+2) e relativa sottrazione di
un anno di servizio, sempre secondo la moda corrente.
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